martedì 23 aprile 2024

25 Aprile 1999: Juventus - Fiorentina

É il 25 Aprile 1999 Juventus e Fiorentina si sfidano per la tredicesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1998-99 allo Stadio 'delle Alpi' di Torino.

Buona Visione!


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Campionato di Serie A 1998-1999 - 13 ritorno Torino - Stadio Delle Alpi Domenica 25 aprile 1999 JUVENTUS-FIORENTINA 2-1 MARCATORI: Inzaghi 23, Tacchinardi autorete 85, Conte A. 87
JUVENTUS: Peruzzi, Pessotto, Ferrara C., Tudor, Di Livio, Conte A., Deschamps, Davids, Henry (Tacchinardi 73), Inzaghi (Fonseca 89), Amoruso (Zidane 61)
Allenatore: Carlo Ancelotti
FIORENTINA: Toldo, Padalino, Torricelli (Oliveira 52), Repka, Heinrich, Tarozzi, Cois (Amor 55), Rui Costa, Amoroso (Bigica 80), Batistuta, Edmundo
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Treossi



E' il 25 aprile 1999 la data incriminata che fa nascere - o per meglio dire accentua - la rivalità fra Antonio Conte, allora centrocampista della Juventus e oggi allenatore bianconero, e la tifoseria di fede viola. Quella domenica, in un Juventus-Fiorentina finito 2-1 per gli uomini guidati da Marcello Lippi, a segnare la rete decisiva a tre minuti dalla fine fu proprio Conte, che poi esagerò nell'esultanza, mancando di rispetto agli avversari, secondo i supporters gigliati, i quali videro il giocatore alzare una delle bandierine del calcio d'angolo, quasi a voler prendere in giro chi proprio ai 'corner' festeggiava le sue marcature: Gabriel Omar Batistuta.

Una rivalità che aumentò quando Conte divenne capitano della Juventus, e che soprattutto si scatenò quando i viola iniziarono a prendere in giro i suoi 'nuovi' capelli, tempestandolo di battute e cori dalla curva Fiesole, quando il tecnico guidò la sua Atalanta, due stagioni fa, contro la Fiorentina (finì 2-0). L'allenatore risultò talmente infastidito che alla fine venne espulso, anche perché esasperato da un gruppo di tifosi gigliati che aveva scelto di canzonarlo ad personam con cori e striscioni, dietro il plexiglass che divide la panchina ospite dal parterre di tribuna.

Tratto da: La Fiorentina e Conte:| Le origini di una rivalità 


Deschamps ok 
Male Edmundo e anche Batigol 

PERUZZI 6. Un'uscita di pugno nel finale della partita gli vale il voto in pagella. Ma fino a quel momento era stato disoccupato. Per infortunio salterà la Nazionale. 
PESSOTTO 6. Per lui un compito di ordinaria tranquillità contro Amoroso. 
FERRARA 6. Dopo la buriana di Coppa ritrova l'antica sicurezza e sbarra la strada alle punte delle Fiorentina. Si dimostra in netta ripresa. 
TUDOR 6,5. Perfetto su Batistuta, non gli concede un pallone. Una delle solite leggerezze nel finale non rovina la sua impeccabile prestazione, forse la migliore della sua stagione da ruota di scorta. Ammonito e diffidato, non andrà a Salerno. 
DI LIVIO 6,5. Un'altra prova al di sopra di ogni sospetto. Copre e rilancia l'azione, difficile chiedergli di più. 
CONTE 6,5. Prezioso sul centro destra, soprattutto perché da ciucila posizione può puntare diritto al gol. Infatti regala alla Juve una vittoria che vale oro. Un periodo splendido per un giocatore che con Ancelotti ha ritrovato gli stimoli antichi. 
DESCHAMPS 6,5. Grande ramazzatore di palloni, ordinato, lucido, vince alla grande tutti i duelli a centrocampo. 
DAVIDS 7. Polverizza Cois, è l'anima della Juve che non si arrende mai. 
HENRY 5,5. Doveva difendere più che attaccare, ma quando parte a testa bassa non si sa bene dove voglia andare. Sembra che corra su un binario. 
(Dal 29'st Tacchinardi sv. E'jellato perché il pari della Fiorentina ò tutta farina del suo sacco)
INZAGHI 6,5. Dodici gol in campionato: anche nella stagione più difficile per la Juve, SuperPippo non tradisce le attese. E poco importa se ogni tanto si assenta dalla partita. 
(Dal 45'st Fonseca sv) 
AMORUSO 5. Mai in partita, è la nota stonata di una Juve che addenta la partita con una fame rabbiosa. 
(Dal 17'st Zidane 6. Non stava bene, gioca uno spezzone ma riesce a fare cose decisive). 

TOLDO 6. Trafitto due volte, è anche merito suo se la Fiorentina non crolla prima sotto i colpi della Juve. 
TORRICELLI 5,5. Tenuto insieme con il nastro adesivo, gioca perché è uno che non molla mai. Ma nelle condizioni in cui era non poteva l'are di più. 
(Dall'8'st Oliveira 5,5. Più fumo che arrosto anche se partecipa all'azione del pareggio). 
PADALINO 5. Ha sulla coscienza il gol di Inzaghi e tutta una serie di altre nefandezze. Eppure c'è chi continua a considerarlo uno dei migliori difensori italiani. 
REPKA 5. Colpevole sul primo gol, colpevole anche sul secondo. Ammonito, salterà la prossima partita. 
TAROZZI 5. Un modesto centrocampista, buon per lui che Henry ne azzecca poche altrimenti sarebbe una Caporetto. 
COIS 5. Povero Zoff: se questi sono i rincalzi per la Nazionale siamo fritti. Davids ne fa polpette. 
(Dall' 11' st Amor 5,5) 
RUI COSTA 6. Si carica la squadra sulle spalle per gran parte della partita. E' il più lucido dei centrocampisti, quello che cerca di innescare Batistuta. Paga la fatica e nel finale evapora, commettendo pure qualche errore di troppo. 
AMOROSO 5. Lento e impacciato, non fa nulla per aiutare il Trap. 
(Dal 36' st  Bigica sv). 
HEINRICH 6. Mette a dura prova Conte, sul versante sinistro prova ad imbastire azioni di un certo spessore. 
EDMUNDO 4,5. Un fantasma. L'Italia gli ha rubato tutto: dai soldi che gli ha fregato un amico, alla fama di campione smarrita in una stagione senza squilli. 
BATISTUTA 5. Il bomber che tutto travolge non c'è più. Dopo l'infortunio è diventato un centravanti normale e per Tudor mettergli in silenziatore non è un'impresa titanica. 

Fabio Vergnano






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La Stampa 26 aprile 1999

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La Stampa 26 aprile 1999

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25 Aprile 1984: Juventus - Manchester United

É il 25 Aprile 1984 e Juventus e Manchester United si sfidano nella semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe 1983-84 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

Dopo che la gara di andata si era conclusa con il pareggio a Manchester per 1-1, questa partita nel capoluogo piemontese si presenta piú agevole. Ma non sará così facile per i nostri eroi bianconeri!

É una Juventus piena di stelle di calibro mondiale quello che sfida la formazione inglese. Sará una stagione trionfale questa per i nostri beniamini in strisce bianconere. Se in Campionato arriverá l'ennessimo Scudetto (é il 21esimo), in Europa si festeggia la prima (ed unica) affermazione in Coppa delle Coppe in finale a Basilea contro i portoghesi de Porto per 2-1.

Buona Visione!



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Coppa delle Coppe 1983-1984 - Semifinali, ritorno
Torino - Stadio Comunale
Mercoledì 25 aprile 1984 ore 20.30
JUVENTUS-MANCHESTER UNITED 2-1
MARCATORI: Boniek 13, Whiteside 70, Rossi P. 90

JUVENTUS: Tacconi, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Vignola, Tardelli (Prandelli 78), Rossi P., Platini, Boniek
Allenatore : Giovanni Trapattoni

MANCHESTER UNITED : Bailey, Duxbury, Albiston, Wilkins, Moran, Hogg, McGrath, Moses, Stapleton (Whiteside 63), Hughes, Graham
Allenatore : Ron Atkinson

ARBITRO: Ponnet (Belgio)




Pagelle: Rossi è stato decisivo 

TACCONI — Sullo zero a zero ha passato un brutto spavento, deviando un tiro maligno di Hughes sui piedi di McGrath, ma Cabrini ha deviato In corner. Incolpevole lui (non la difesa) sul gol di Whiteside, bravissimo poi nel deviare un insidioso colpo di testa di MrGrath. Ha sbrigato con calma e decisione iI suo lavoro. 

GENTILE — Ha incontrato in Hughes un cliente difficile, sia per l'abilita nel palleggio, sia per i frequenti spostamenti su tutto il fronte offensivo che l'obbligavano ad agire ora a destra, ora sul centro, ora a sinistra, tenendo costantemente gli occhi bene aperti sul pericoloso avversario. 

CABRINI — Ha salvato un gol, ha annullato Graham e poi ha controllato Duxbury, spingendosi in avanti per concludere: gli è mancato un pizzico di precisione nel tiro, ma la sua parte principale, quella di proteggere la fascia sinistra, l'ha svolta bene. 

BONINI — Attivissimo su tutti I palloni e su ogni avversario che incrociava sulla sua strada. Il sanmarinese si é confermato elemento di sicuro rendimento per puntellare, con i muscoli e i polmoni, il centrocampo. 

BRIO — Non ha avuto alcun problema con Stapleton che. dopo 25', si é infortunato, azzerando il suo apporto offensivo. Buon per II Manchester (non per Brio) che al 63' ha inserito Whiteside, un elemento che lo stopper bianconero sembra soffrire e che ha segnato II gol del temporaneo pareggio. 

SCIREA — una bella prestazione, macchiata soltanto da un tackle molle ma Graham, favorito da un rimpallo, che ha propiziato il passaggio-gol per Whiteside. Il libero si é comunque ampiamente riscattato contribuendo, con una caparbia azione, al gol vincente di Paolo Rossi. 

VIGNOLA — Un'altra valida prestazione, anche se non «super» come nel sabato all'inglese con l'Udinese. Nel primo tempo i suol dialoghi con Platini hanno messo in crisi il centrocampo del Manchester United, ma anche nella ripresa ha dimostrato di reggere, pur non avendo più lo smalto e la lucidità iniziali. 

TARDELLI — Ha coperto la fascia destra, tenendo una posizione di mediano arretrato. Ha lottato ora su McGrath, ora su Albeston, ora su Graham. Ha anche sfiorato un gol, ma, un leggero stiramento che lo mette in dubbio per S. Siro, l'ha costretto a cedere Il posto (fra gli applausi) a Prandelli.

PRANDELLI — E' entrato nel momento più delicato e caldo della partita, ma non ha smarrito la freddezza per compensare il vuoto tattico lasciato da Tardelli. 

ROSSI — Un gol, vitale, decisivo, alla sua maniera all'ultimo istante, dopo che un grande Bailey gli aveva negato tre volte la soddisfazione della rete. E' il secondo gol di Coppa, dopo quello con il Lechia, ma iI più prezioso

PLATINI — Un primo tempo regale di Sua Altezza Michel. Aveva la gola ancora infiammata, ma i suol stupendi lanci calibrati, i suol assist, hanno infiammalo la folla. Un Platini, insomma, che in cabina di regia ha oscurato Wilkins, dando lezione di calcio e di «grandeur». 

BONIEK — L'Europa lo esalta. La folla bianconera gli vuole bene e il polacco l'ha ripagata segnando un gol importantissimo (ha sfioralo un palo di volte il raddoppio) per la Juventus e soprattutto per lui che, dopo un periodo di crisi piú psicologica che fisica, ha ritrovato i migliori connotati. 

Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 26 aprile 1984






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La Stampa 26 aprile 1984

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La Stampa 26 aprile 1984

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24 Aprile 2016: Fiorentina - Juventus

É il 24 Aprile 2016 Fiorentina Juventus si sfidano in questa gara valevole per la sedicesima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2015-16 allo Stadio 'Artemio Franchi' di Firenze.

Buona Visione!



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Campionato di Serie A 2015-2016 - 16 ritorno Firenze - Stadio Artemio Franchi Domenica 24 aprile 2016 ore 20.45 FIORENTINA-JUVENTUS 1-2 MARCATORI: Mandzukic 39, Kalinic 81, Morata 83
FIORENTINA: Tatarusanu, Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Astori, Tello (Mati Fernandez 62), Badelj (Roncaglia 88), Borja Valero, Marcos Alonso, Ilicic (Zarate M. 53), Bernardeschi, Kalinic
Allenatore: Paulo Sousa
JUVENTUS: Buffon, Barzagli, Bonucci, Rugani, Lichtsteiner (Cuadrado 88), Khedira, Lemina, Pogba (Asamoah 84), Evra, Mandzukic, Dybala (Morata 70)
Allenatore: Massimiliano Allegri
ARBITRO: Tagliavento RIGORI FALLITI: Kalinic 90 (Fiorentina)



FIRENZE - Lo scudetto in tasca. La Juventus sbanca il Franchi 2-1 nel posticipo domenicale della 35/a giornata di serie A ed è a un passo dal quinto tricolore consecutivo. I bianconeri, infatti, portano a 12 punti il vantaggio sul Napoli che domani dovrà far visita alla Roma per quello che ormai è diventato uno spareggio per il secondo posto. Se gli azzurri dovessero perdere o pareggiare, i bianconeri potranno festeggiare lo scudetto numero 32 seduti comodamente sul divano. In caso di vittoria azzurra, invece, la festa sarà solo rimandata a domenica prossima quando all'ora di pranzo gli uomini di Allegri affronteranno il Carpi.

BUFFON, LE MANI SULLO SCUDETTO - Il vero protagonista della serata, però, non è né Mandzukic autore del vantaggio iniziale, né Morata capace di dare i tre punti ai suoi, ma Gigi Buffon che con le sue parate sta rendendo questo scudetto possibile. Anche questa sera il numero uno della nazionale si è letteralmente superato con parate difficilissime sintomo di una condizione fisico-mentale incredibile. Una buona notizia anche in vista degli Europei. Buffon a parte, di fronte a questa Juventus c'è solo da inchinarsi. Una cavalcata pazzesca dopo un inizio di stagione disastroso. Dalle zone basse della classifica fino alla cima. Un'ascesa figlia di 25 vittorie e un pareggio nelle ultime 26 giornate. Numeri impressionanti ai quali si aggiungono gli 836′ di imbattibilità di Gigi Buffon e gli appena 18 gol subiti in 35 giornate. Chapeau!

tratto da: Fiorentina-Juventus 1-2: Morata segna e Buffon para, i bianconeri vedono lo scudetto 




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