É il 16 Gennaio 1985 e Juventus e Liverpool si sfidano nella Finale di Super Coppa Europea UEFA allo Stadio 'Comunale' di Torino.
La Juventus é detentrice della (oramai defunta) Coppa delle Coppe mentre il Liverpool aveva battuto la Roma ai calci di rigore aggiudicandosi così l'ennesima Coppa dei Campioni. Allenatore bianconero ovviamente per quegl'anni Giovanni Trapattoni.
La partita non si dovrebbe neanche giocare vista la copiosa nevicata che a un paio di giorni sta imbiancando Torino. Ma la buona volontá e le mani sode di un centinaio di addetti al campo, piú tifosi fanno si che la partita si svolga regolarmente.
Buona Visione!
Supercoppa Europea 1984-1985 – Finale
Torino, mercoledì 16 gennaio 1985
JUVENTUS-LIVERPOOL 2-0
MARCATORI: Boniek 40, Boniek 78
JUVENTUS: Bodini, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Briaschi, Tardelli, Rossi P., Platini, Boniek
A disposizione: Tacconi, Caricola, Prandelli, Limido, Vignola
Allenatore: Giovanni Trapattoni
LIVERPOOL: Grobbelaar, Neal, Kennedy, Lawrenson (Gillespie 46), Nicol, Hansen, Walsh P., Whelan, Rush, McDonald, Wark.
A disposizione: Beglin, Bolder, Lee, Molby
Allenatore: Joe Fagan
ARBITRO: Pauly (Germania Ovest)
Ammonito: Hansen (L)
Due gol del polacco (40' e 78') propiziano la vittoria dei bianconeri -
Eccellente la prova di Zbirgniew -
Grobbelaar nega a Briaschi la rete su di un ottimo colpo di testa alla fine del primo tempo -
Buone parate di BodiniTORINO — Il primo scivolone è stato di Scirea, il primo fallo di McDonald, il primo tiro di Platini, cosi si è iniziata la partita unica di Supercoppa fra Juventus e Liverpool, campo verde e bianco tutto intorno, pallone arancione, terreno viscido in superficie e gelato sotto, i giocatori costretti a correre in rapidi passetti, equilibrio instabile assai. Due marcature fisse. Favero su Walsh e Brio su Rush. Bonini abbastanza appiccicato a Wark e tutto il resto a zona, applicata dagli inglesi anche in fase difensiva. Lo scivolone di Scirea, su centro di McDonald al 3' per poco non è diventato un problema serio per la Juve, ma è stato lo stesso libero a rimediare in angolo, mentre il tiro di Platini, al 5' è stato splendido per coordinazione e scelta di tempo, destro tagliato da fuori su tocco di Rossi: per sfortuna del francese, tuttavia, è stato splendido anche il volo ad angelo di Grobbelaar che ha bloccato giusto all'incrocio dei pali.
La Juventus, in questa fase, ha condotto il gioco con buona sicurezza anche se il Liverpool, tranquillo e ben disposto in campo, ha replicato colpo su colpo alle manovre per la verità più incisive dei bianconeri. Al 6' Rossi, ingannato dal terreno, ha perso il tempo del tiro e al 12' Favero ha calciato a lato in diagonale dopo aver vinto di forza due contrasti. Il Liverpool, all'8', aveva tentato inutilmente la via del gol con un destro alto di Nicol. Alle manovre più serrate dei bianconeri, i rossi del Liverpool hanno risposto al 23' con un altro tiro da fuori di Nicol, parato a terra da Bodini, ma è stata la Juventus a riprendere l'iniziativa e a creare un altro pericolo al 35': splendido tocco di Platini per Boniek ma il polacco, sull'uscita di Grobbelaar, ha tentato un pallonetto deviato in angolo di testa da Neal. Il polacco si è però riscattato al 40' e la Juventus è andata in vantaggio: c'è stato un contrasto sulla tre-quarti fra Briaschi e Lawrenson, il pallone è schizzato verso la porta del Liverpool e Boniek è stato prontissimo a scattare e bravissimo ad infilare Grobbelaar con un sinistro basso in diagonale.
Gli inglesi hanno protestato blandamente del resto, per un fuorigioco di Briaschi in avvio di azione anche se il guardialinee, in buona posizione, non ha rilevato alcuna posizione irregolare da parte dell'attaccante bianconero. Juventus in vantaggio. Liverpool subito in attacco e al 41' Rush, in mischia, ha calciato a fil di palo di sinistro. Gli inglesi, costretti al forcing, si sono leggermente sbilanciati e per poco non hanno incassato il secondo gol al 44', quando Rossi è fuggito In contropiede sulla destra ed ha crossato al centro un bel pallone invitante che Briaschi di testa ha depositato fra le braccia dell'agile portiere del Liverpool.
Nell'intervallo andava sotto la doccia Lawrenson e In campo si presentava Gillespie. uno scozzese a sostituire un irlandese In questa specie di multinazionale del calcio che è il Liverpool. Ma non mutava di molto l'aspetto della partita, rossi alla ricerca del pari e bianconeri in contropiede. Al 55' Briaschi è partito tutto solo dalla linea di centrocampo, ha superato in dribbling Gillespie e dal limite ha calciato fuori di sinistro, un diagonale bello e sfortunato. Stesso tema un minuto più tardi, stavolta autore Boniek. Il Liverpool, malgrado la disposizione tattica più avanzata, è arrivato al tiro soltanto al 63', sinistro basso di Whelan di un metro buono a lato.
In compenso la Juventus si è mangiata un altro gol al 64' quando Boniek, scattato in contropiede In sospetto fuorigioco, ha centrato il mucchio di neve all'esterno del campo anziché la porta di Grobbelaar. Tesa e vibrante fino a questo momento, la partita ha avuto nella fase centrale del secondo tempo un leggero calo di intensità. C'è stato un sinistro di Briaschi addosso ad un difensore (66'). ma il gioco si è svolto soprattutto a centrocampo dove il Liverpool, tutto sommato, appariva più a suo agio della Juventus la quale, a sua volta, sbagliava qualche disimpegno di troppo.
E cosi, al 75', gli inglesi hanno avuto l'occasione di pareggiare. Bonini nel tentativo di liberare ha messo il pallone sul piedi di Whelan, ma è stato molto bravo Bodini a respingere in angolo col corpo il destro piatto. Nel calcio gli errori si pagano, e salati anche perché la Juventus ha avuto una reazione rabbiosa ed ha segnato quasi subito il gol del 2-0. Il gol della Supercoppa. Briaschi al 78' è fuggito a sinistra e ha crossato basso nell'area Inglese dove Boniek, circondato da una muta di difensori, ha toccato scaltramente di sinistro nell'angolo basso e lontano dalle mani protese del portiere Grobbelaar. Ormai sconfitto senza possibilità di rimedio, il Liverpool ha tentato di riportarsi in avanti. Mancavano una manciata di minuti alla fine, ed il pubblico del Comunale, riscaldato nel cuore malgrado gelo e neve sugli spalti, già agitava le bandiere in segno di trionfo. All' 84' gli evviva e gli ole si trasformavano in applausi di ammirazione quando Bodini, svelto come un gatto, volava a deviare un sinistro insidioso di Wark.
Carlo Coscia
tratto da: La Stampa 17 gennaio 1985
Il terzino e il centrocampista tra i migliori della JuventusFAVERO E BONINI, GREGARI UMILI MA PREZIOSI«NOI BENE GRAZIE Al COMPAGNI »
Bonini, umile solo in apparenza, in realtà determinante nel gioco della Juventus. Boniek ha segnato i due gol, Platini ha inventato lanci che erano autentiche pitture, Tardelli è sembrato tornare ai tempi della Spagna. Ma altrettanto preziosi se non di più, anche se meno appariscenti, sono stati due uomini per cui ben pochi forse avrebbero pronosticato un traguardo importante come quello conseguito ieri sera: Bonini e Favero, praticamente l'incarnazione dell'umiltà.Nel gioco come nella vita e, l'ex avellinese:«Se giocano bene chi eventualmente non è all'altezza non viene neppure notato».Il compagno:«Sono contento ma preferirei la Coppa dei Campioni»quindi, anche nel respingere i meritatissimi complimenti del dopo-partita." Ho giocato una partita normalissima — si schermisce il biondo centrocampista sanmarinese —. Tutta la squadra ha giocato bene, io né bene né male."Addirittura vicino alla sfacciataggine Favero:"Quando in una squadra nove o dieci giocano benissimo, chi eventualmente gioca male non lo si nota più. fa anche lui bella figura."Poi, quasi a malincuore, è costretto ad ammettere:«Sì forse ho giocato abbastanza bene."Il difensore è stato praticamente perfetto: non una giocata concessa all'avversario, non un pallone sbagliato, non un appoggio fuori misura. Sullo stesso livello, anche se ovviamente con ruolo e quindi con compiti diversi, è stato Bonini che ha macinato chilometri su chilometri trovandosi sempre puntuale nell'appoggio al compagni come nel contrasti sugli avversari. Molto del merito delle giocate di Platini o Tardelli o Boniek è suo."Al contrario — spiega, stupendo tutti, il giovane mediano bianconero — se io ho potuto fare bella figura è stato per merito degli attaccanti. Gli inglesi, non avendo un libero fisso, finiscono per avere un centrocampista in più e i miei compagni dell'attacco si sono saputi sacrificare per evitare che noi difensori ci trovassimo in minoranza. Sono stati bravi loro nel fare il filtro, per noi si è trattato di ordinaria amministrazione."Favero fornisce una schietta spiegazione della franca partita disputata da lui e dai suoi compagni."Qui non era come in campionato dove se si sbaglia una partita si ha il tempo di recuperare — dice — si doveva vincere per forza altrimenti era finita. Non si poteva sbagliare. La coscienza di questo, forse, ci ha dato un po' di concentrazione, di determinazione in più. Eravamo molto convinti fin dalla vigilia, quasi sicuri di farcela, direi."Per entrambi la gioia è comunque grande. Forse ancora un po' più grande per Favero, un giocatore buono ma non eccelso che ormai da molti anni si manteneva in una decorosa mediocrità e che certamente non avrebbe mai osato sperare di arrivare a traguardi di tale livello."Onestamente non avrei mai osato sperare neppure di venire alla Juventus — schiettamente riconosce —. Adesso che ci sono, però, ci sta bene anche la Supercoppa. Diciamo che... mi è capitato. Sono successi che uno non può prevedere, a me è andata bene."Sincerità per sincerità, anche Bonini si concede una confessione."Sono contentissimo — dice — ma avrei preferito vincere la Coppa dei Campioni. Certo è una gran bella soddisfazione, visto che nessuna squadra italiana aveva mai vinto questa Supercoppa, ma quella dei campioni... Oltretutto, ammesso che si passino i quarti di finale e le semifinali, questa vittoria non deve nemmeno procurarci illusioni: a parte il fatto che ogni partita fa storia a sé, al Liverpool mancavano due uomini importanti."Favero è anche questa volta ancora più realista.«É stata una partita e basta. Si, certamente nella carriera una vittoria cosi un po' conta, ina adesso per me l'importante è riuscire a giocare anche in campionato come ho giocato contro gli inglesi."Giorgio Destefanistratto da: La Stampa 17 gennaio 1985
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