domenica 14 gennaio 2024

15 Gennaio 1997: Paris St.Germain - Juventus

É il 15 Gennaio 1997 e Paris Saint GermainJuventus si sfidano nella Gara di andata della Super Coppa Europea UEFA allo Stadio 'Parco dei Principi' di Parigi.

É una Juventus Campione d'Europa in carica, con un parco giocatori da sogno ed un allenatore Marcello Lippi che non sbaglia una mossa. I parigini dopo aver vinto la scorsa Coppa delle Coppe sfidano i bianconeri in un doppio confronto che in quel momento appare impari. Infatti sará una mattanza! É un altra data da iscrivere nella storia Juventina!

Buona Visione!

 

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Supercoppa Europea 1996-1997 - Finale, andata
Parigi - Stadio Parc des Princes
Mercoledì 15 gennaio 1997
PARIS SAINT-GERMAIN-JUVENTUS 1-6
MARCATORI: Porrini 5, N'Gotty autorete 22, Ferrara C. 35, Padovano 41, Raì rigore 52, Lombardo 83, Amoruso 89

PARIS SAINT-GERMAIN: Lama, Algerino (Kenedy 34), N'Gotty, Le Guen, Domi (Leonardo 56), Leroy, Fournier, Raì, Guerin, Dely Valdes (Pouget 61), Loko
Allenatore: Ricardo

JUVENTUS: Peruzzi, Torricelli, Ferrara C. (Iuliano 72), Porrini, Pessotto, Di Livio, Deschamps, Zidane, Tacchinardi (Lombardo 67), Padovano (Amoruso 72), Del Piero
Allenatore: Marcello Lippi

ARBITRO: Levnikov (Russia)
ESPULSIONI: Fournier 63 (Paris Saint-Germain)



Zidane-Deschamps, festa doppia 
«Più facile del previsto, bello come un sogno» 

Cosa potevano pretendere di più di un ritorno a Parigi da trionfatori? Era quello che Deschamps e Zidane speravano e che alla vigilia avevano sussurrato in dichiarazioni piene di prudenza, anche se infarcite di un cauto ottimismo. Sbancare il Parco dei Principi manco fosse il Casinò di Montecarlo è il sogno di ogni francese che arriva qui da avversario. A maggior ragione lo è di chi ha lasciato la Francia e si ripresenta nella veste di traditore di turno. Si attendevano vita dura i due bianconeri, invece è stato come pedalare in discesa. Anche il pubblico è stato generoso con loro. A parte un bengala rosso fuoco che si è spento a pochi passi da Deschamps, niente fischi, niente ululati di scherno come loro pensavano. Ma applausi. Fosse così facile in campionato sai che pacchia. Deschamps ha reso ancora più corposa la serata, «conquistando» un'ammonizione provvidenziale. 

Sapete perché era contento? Perché dopo il cartellino giallo rimediato in Champions League, con quello di ieri sera Didier sconterà la squalifica nel ritorno di Supercoppa e potrà così ripresentarsi in Norvegia a marzo con la fedina penale immacolata. Accerchiati dalla stampa francese i due hanno esternato tutta la loro soddisfazione. Zidane: 

«Partita bellissima che noi abbiamo reso molto facile segnando un gol dopo pochi minuti. Il Psg è andato peggio del previsto, ma comunque non è un fatto di tutti i giorni uscire dal Parco con sei gol. Per me in particolare è una serata da incorniciare. In questo stadio vincere dà sempre sensazioni particolari». 

Per Deschamps felicità in fotocopia: 

«Partita indimenticabile, la Juve ha subito rifilato un unodue che non ha lasciato scampo agli avversari. Noi ci tenevamo molto a vincere, loro erano meno motivati. E' un risultato che dà fiducia per il campionato, abbiamo ritrovato quell'efficacia in zona gol che ci è mancata negli ultimi mesi. Speriamo solo di aver conservato qualche gol per Roma». 

Ma se Deschamps e Zidane hanno vissuto una serata di velluto, il merito è anche dei goleador di giornata che hanno reso il ritorno del 5 febbraio una pura formalità. Non solo il solito Padovano, ma anche Ferrara, Porrmi e Lombardo. 

Dice Porrini: 

«E' il terzo gol europeo, gli altri li ho segnati al Borussia Dortmund e al Cska Sofia. Una bella rete da attaccante. Noi siamo stati bravi a sfruttare le situazioni da palle inattive. Non è stato un fatto casuale, fa parte dei nostri schemi». 

Lombardo dopo il gol è stato sommerso dai compagni: 

«Mi vogliono bene, sanno cosa ho sofferto. Non ricordo l'ultimo gol europeo, di sicuro questo mi riporta in pace con me stesso. Dovevo farmi perdonare l'errore contro l'Atalanta. E adesso vediamo cosa sapremo fare a Roma». 

Pur con tutte le cautele del caso, visto l'andamento della partita, la buona vena e la spregiudicatezza dei marcatori travestiti da attaccanti è un segnale positivo per Lippi in un momento in cui la Juve fatica a riprendere un certo tipo di discorso. Il Marcello è contento, ma senza esagerare: 

«La partita si è messa subito su binari semplici, l'abbiamo affrontata con lo spirito giusto, loro si sono demorahzzati in fretta. Ho tratto molte indicazioni utili, i gol sono un premio per chi gioca meno. Adesso vedremo a Roma se questa vittoria ci darà una spinta in più». 

E il ritorno? 

«Cercheremo di divertire ancora il pubblico. Se ci sarà». 

Un cronista: ha la faccia triste. Lippi: 

«E' l'unica che ho». 

Resta l'eco degli applausi. Perfino i tifosi parigini al gol di Ferrara hanno arrotolato mestamente gli striscioni in segno di resa sottolineando con ole le giocate della Juve urlando: rimborsateci. In tribuna sfilata di vip: da Nizzola, a Maldini, a Blatter. 

Platini spietato: 

«La Juve ha lavorato per questa finale, il Psg no. Si è visto dopo pochi minuti che in campo c'era una sola squadra». 

Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 16 gennaio 1997


 


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