lunedì 22 maggio 2023

29 Maggio 1985: Liverpool - Juventus

Al di là di ogni tipo di risultato sportivo il 29 Maggio 1985 rappresenta una data triste e funesta per la gloriosa Storia Bianconera. Al di là della prima Coppa dei Campioni conquistata a noi innamorati della Vecchia Signora rimanarrono per sempre scolpite nella memoria le urla, il sangue e quei corpi senza vita di giovani ragazzi che (come noi) amiamo alla follia la Juventus.

Certamente le azioni salenti della finalissima tra Juventus e Liverpool passano in secondo piano. Quella coppa benché vinta meritamente dopo una stagione europea magnifica resterá macchiata di tragedia.

Riproponiamo le immagini ed i ricordi di quella serata che (ahinoi) non scompariranno MAI dalla nostra mente.

 

liverpool



Stagione 1984-1985 - Coppa dei Campioni - Finale
Bruxelles, campo neutro - Stadio Heysel
mercoledì 29 maggio 1985 ore 21.42
LIVERPOOL-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Platini rigore 56

LIVERPOOL: Grobbelaar, Neal, Beglin, Lawrenson (Gillespie 3), Hansen, Nicol, Dalglish, Whelan, Rush, Walsh (Johnston 46), Wark
Allenatore: Joe Fagan

JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Briaschi (Prandelli 86), Tardelli, Rossi P. (Vignola 90), Platini, Boniek
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Daina (Svizzera)

 



 

Eccomi al centro della foto con il giubbotto nero, mentre riesco quasi miracolosamente a uscire da quell’inferno e a salvarmi la vita.

Purtroppo 39 persone non hanno avuto la stessa mia fortuna e sono morti schiacciati in quella trappola mortale e a loro oggi va il mio ricordo e il mio pensiero.
Uno stadio fatiscente con un unico ingresso (!) nella parte alta della curva e senza vie d’uscita se non il campo da calcio, dove sono riuscito a scappare dopo che un piccolo varco nella rete era stato aperto.
Immaginate una curva strapiena composta per 9/10 da Juventini festanti perlopiù famiglie (gli ultras della Juve erano nella curva opposta), divisa da una rete da pollaio dal settore dove erano letteralmente stipati gli hooligans del Liverpool, che erano entrati in massa e senza biglietto e che si erano riforniti di mattoni in un cantiere aperto a fianco allo Stadio!
Un’ora prima circa dall’inizio della partita hanno cominciato a tirarci i mattoni, una cosa incredibile, sembravamo dei bersagli ed eravamo lì inerti che non sapevamo cosa fare e col pensiero che qualcuno comunque li avrebbe fermati.
A un certo punto gli hooligans cominciano a strappare la rete divisoria da pollaio e, attenzione, uno solo entra nel nostro settore e inizia a strappare striscioni e bandiere!!!
Fosse successo nella curva degli ultras della Juve lo avrebbero massacrato, ma noi eravamo tifosi normali, famiglie, gente comune e tutti spaventati hanno iniziato a indietreggiare.
Gli altri hooligans vedendo una situazione simile si saranno chiesti “ma come non l’ammazzano, allora questi sono un branco di conigli attacchiamoli”… e hanno invaso la nostra curva…
La gente spaventata e senza vie d’uscita (l’unica in alto era stata prontamente presidiata dagli hooligans) è finita col riversarsi verso il muro di cinta esterno della curva.
In pochi secondi mi sono ritrovato come un granellino di sabbia in un mare in tempesta, sbalzato a destra e a sinistra e poi completamente immobilizzato con due strati di persone sotto e uno strato sopra.
La luce solare si faceva sempre più flebile e ho pensato “cazzo sto morendo a 20 anni per una partita di calcio”, poi miracolosamente è stato aperto un piccolo varco nella rete davanti a noi e ho cominciato a urlare “guardate c’è un varco, cerchiamo di arrivare fino a lì”.
La pressione è mano mano diminuita, ho risentito le mie gambe e sono riuscito ad entrare nel campo da calcio.
Una corsa liberatoria fino alla curva opposta e mi sono diretto davanti agli spogliatoi e li ho assistito al risultato di quella autentica follia, coi feriti e coi morti strappati, schiacciati, sbudellati, adagiati su barelle improvvisate…
Arrivano le ambulanze e vicino a me caricano un tifoso con una gamba maciullata che urlava, ma nessuno lo capiva così sono salito in ambulanza e ho tradotto a medici e infermieri quello che diceva….
Un vero tifoso Juventino, che ha questi colori nel DNA può capire quindi il significato di questa Coppa che abbiamo vinto la prima volta col nostro sangue e la seconda ai rigori.

tratto da Tuttojuve.com



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