lunedì 22 aprile 2024

23 Aprile 1972: Juventus - Inter

É il 23 Aprile 1972 e Juventus ed Inter si sfidano nella dodicesima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1971-72 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

La Juventus si appresta a vincere il suo Quattordicesimo Scudetto dopo una battaglia senza esclusioni di colpi con Milan e Torino. Dall'altre parte c'é l'Inter che termina l'annata con un mediocre quinto posto, lontano peró dai recenti fasti.

Alla fine di questo Campionato la classifica si legge così:

Prima e Campione d'Italia : Juventus Punti 43

Seconda/Terza : Milan e Torino Punti 42

Buona Visione!



juve



Campionato di Serie A 1971-1972 - 12 ritorno
Torino - Stadio Comunale
Domenica 23 aprile 1972 ore 15.30
JUVENTUS-INTER 3-0
MARCATORI: Causio 7, Causio 27, Causio 85

JUVENTUS: Piloni, Spinosi, Marchetti G., Furino, Morini, Salvadore, Causio, Cuccureddu (Savoldi 73), Anastasi, Capello F., Haller
Allenatore : Cestmir Vycpalek

INTER: Vieri L., Oriali, Facchetti, Bedin, Giubertoni, Burgnich, Jair (Fabbian 66), Bertini, Pellizzaro, Mazzola A., Corso
Allenatore : Giovanni Invernizzi

ARBITRO: Pieroni



JUVENTUS, SCUDETTO PIÙ VICINO 
(A S. Siro per il Torino un altro giallo)
L'Inter non ha retto al ritmo dei bianconeri. 
Causio, tre volte in gol 
Haller suggeritore, Anastasi scatenato 
Marchetti ha bloccato Sandro Mazzola

Il ritmo e la grinta della Juventus hanno travolto l'Inter, tre magnifiche reti di Causio hanno dato la giusta misura del divario fra le squadre in campo. Dunque, le indicazioni di Mantova (un Mantova ottimo, lo ha dimostrato a Firenze) non erano state illusione: gli atleti di Vycpalek sono quanto mai vivi, tanto che sono tornati in testa alla classifica con un balzo deciso, con un piglio che li può portare dritti al titolo. A questo punto, la Juventus deve soltanto temere che le interruzioni internazionali «rompano il passo»: siamo certi che se il Cagliari si presentasse allo stadio domenica prossima finirebbe stritolato da Anastasi e compagni, caricati — e con ragione — dal trionfo di ieri. Invece l'appuntamento è fra quindici giorni: il lavoro di Vycpalek, le parole di Boniperti, la serietà dei giocatori, debbono far sì che lo slancio non si disperda durante i giorni dedicati ad Italia-Belgio. L'Inter, che aveva iniziato con una blanda puntata offensiva, è stata presto messa in soggezione dagli avversari. 

I nerazzurri hanno incassato il primo gol quasi a freddo, dopo otto minuti di gioco; la loro reazione ha portato ad una « traversa » di Mazzola, ed è stato il massimo risultato cui sono approdati. Causio ha presto portato il vantaggio nei limiti di sicurezza, e la partita non ha più avuto storia. Troppo superiori il ritmo, la volontà, gli interessi in gioco da parte bianconera: anche nei periodi in cui ha cercato di attaccare in massa, l'Inter non ha mai dato l'impressione di poter passare. Troppo stretto sul centro il gioco dei nerazzurri, troppo superiore la difesa juventino che ha avuto in Marchetti, Marini e Furino gli elementi migliori di un blocco compatto. Qualche nerazzurro ha cercato di reagire con rudezze che erano soprattutto sprazzi di un orgoglio malinteso: Corso con qualche entrata maligna ha cercato vanamente di opporsi alla potenza superiore di chi gli stava di fronte. La squadra di Invernizzi non ha denunciato solo la logica stanchezza di Glasgow, ma ha confermato i limiti di gioco e di potenza che già si conoscevano. Ed allora in Scozia? La spiegazione c'è: contro il Celtic l'Inter ha potuto far blocco, puntare tutto sulla difesa, ed inoltre — si dovrebbe dire soprattutto — la Juventus ha ben altra fantasia dei monotoni maratoneti di Jock Stein, sa cambiare il gioco seguendo ora le invenzioni di un Haller di nuovo a mille, ora la potenza dirompente di Anastasi, ora gli inserimenti di un Causio meno dispersivo, più concreto del solito. 

Vycpalek è buon testimonio che sabato mattina, sulla porta dell'albergo che ospita i bianconeri a Villar Perosa, gli chiedemmo se non era davvero possibile portare Causio un po' più avanti, farlo arrivare più riposato in zona di tiro. Ed il trainer sereno: 

« E' la nostra idea, stiamo provando, ci riusciremo ». 

Contro l'Inter, di colpo lo schema è andato a segno. Haller e Causio hanno iniziato giocando dalla metà campo in su, la difesa nerazzurra ha dovuto guardarsi da più parti, non le è stato sufficiente controllare Anastasi. Causio, meno provato, è stato più lucido al momento delle deviazioni decisive dei primi due gol, entrambe — e non a caso — su centri effettuati da Haller in posizione di ala destra. Nella ripresa Causio è ripiegato a rafforzare il centrocampo, la Juventus ha giocato allora di rimessa ed è venuto fuori Anastasi, abile a difendere la palla sino a quando dalle retrovie arrivavano ad inserirsi Haller e lo stesso Causio, Furino o Cuccureddu, persino Spinosi o Morini. Poiché a questo punto della stagione conta la freschezza, la prova di ieri ha rassicurato, e non solo per la grossa vittoria, i tifosi bianconeri. La crisi — se era tale — è passata, è tornata in tutti la convinzione indispensabile per arrivare al traguardo. La Juventus ha affrontato i nerazzurri affidando Jair a Spinosi, Pellizzaro a Morini, Corso a Furino e Mazzola a Marchetti. Capello contro Bertini e Bedin opposto a Cuccureddu a centrocampo: Oriali su Causio, Pacchetti su Haller, Giubertoni su Anastasi in area nerazzurra. 

Dopo un'azione « di assaggio » per parte, i bianconeri hanno subito cambiato ritmo, e Giubertoni ha dovuto salvarsi con un fallo da una puntata di Anastasi, lanciato di testa da Haller. Al 5' è andato via bene sulla destra Cuccureddu, sbagliando però il cross, ma all'8' la Juventus è andata a segno. Per un fallo di Bedin su Furino, Haller ha calciato la punizione. Il tiro è stato ribattuto, Morini anticipando Pellizzaro ha ancora allargato su Haller e sul cross del tedesco Causio ha deviato la palla di testa sulla destra di Vieri, quasi a filo di montante. Il vantaggio ha galvanizzato i bianconeri, ma l'Inter ha avuto una fiammata orgogliosa: al 16' Mazzola è andato sin sul fondo, e la difesa juventino ha respinto la minaccia con qualche affanno; subito dopo Sandrino, recuperato un pallone a metà campo, ha puntato verso l'area avversaria e da 35 metri ha fatto partire un tiro che — considerato alto da Piloni, con troppo ottimismo —, è andato invece a rimbalzare contro la traversa. Pellizzaro ha ancora toccato verso la porta juventino, ma Furino con calma ha risolto la situazione. Il breve periodo difficile ha subito indotto qualche tifoso juventino a lanciare dalle gradinate urla di dissenso, quando invece era proprio quello il momento di gridare ai giocatori tutto l'appoggio. I bianconeri hanno fatto da soli, ed al 27' hanno di nuovo strappato l'applauso ai sostenitori: respinta imprecisa di Burgnich, palla da Capello ad Haller, cross preciso del tedesco e magnifico inserimento di Causio che, al volo, ha battuto Vieri per la seconda volta. Sul 2 a 0 la Juventus ha potuto manovrare con maggior calma. Capello al 35' ha calciato di poco a lato mentre sul fronte opposto Orlali si è fatto vivo due volte in avanti con tiri fuori bersaglio. Haller ha fornito il più fa funambolico dei suoi « numeri » allo scadere del primo tempo, con un lungo dribbling fra più avversari e scatto improvviso in avanti. 

In apertura di ripresa, sono arrivati i risultati di Cagliari e di San Siro. Il pubblico si è scatenato, i bianconeri sono ripartiti all'attacco. L'Inter è stata investita, ha reagito con scorrettezze delle quali ha fatto le spese soprattutto Cuccureddu. Al 7' show di Anastasi che ha « stoppato » di petto, si è rigirato ed in progressione è sfuggito a tre avversari per scavalcare Vieri con un tiro a parabola che ha picchiato contro la traversa. Ancora Anastasi sfortunato all'15'. Il centravanti ha ribattuto una deviazione di Giubertoni proprio sulle gambe dì Vieri in uscita. Nuova botta di Corso a Cuccureddu, poi l'Inter ha avuto un periodo di sterile superiorità, culminato con uno spunto di Bertini che da sinistra ha calciato sulla rete esterna. La Juventus, più concreta, a cinque minuti dalla fine ha suggellato il risultato: palla da Savoldi ad Haller, cross, respinta della difesa, stop rientrante e botta secca di Causio sulla destra di Vieri. Tre a zero, un risultato che vale di nuovo il primato in classifica, che può diventare la rampa di lancio verso lo scudetto. 

Bruno Perucca
tratto da: La Stampa 23 aprile 1972




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La Stampa 23 aprile 1972

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La Stampa 23 aprile 1972

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La Stampa 23 aprile 1972

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La Stampa 23 aprile 1972


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