lunedì 22 aprile 2024

23 Aprile 1980: Juventus - Arsenal

É il 23 Aprile 1980 e Juventus ed Arsenal si sfidano nella gara di ritorno della Semifinale della Coppa delle Coppe 1979-80 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

I bianconeri contendono fino all'ultimo lo Scudetto all'Inter ma al termine del campionato peró sará solo secondo posto dietro i nerazzurri mentre in europa si pregusta una finale prestigiosa in Coppa delle Coppe ma in semifinale dopo aver pareggiato 1-1 a Londra con l'Arsenal la Juventus si fa beffare in casa dai Gunners dopo una gara giocata con il pensiero di accontenarsi dello 0-0.

Buona Visione!


juve



Coppa delle Coppe 1979-1980 - Semifinali, ritorno
Torino - Stadio Comunale
Mercoledì 23 aprile 1980 ore 20.30
JUVENTUS-ARSENAL 0-1
MARCATORI: Vaessen 88

JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Furino, Gentile, Scirea, Causio, Prandelli (Marocchino 67), Bettega, Tavola, Fanna
Allenatore : Giovanni Trapattoni

ARSENAL : Jennings, Rice, Devine, Talbot (Hollins 80), O'Leary, Young, Brady, Sunderland, Stapleton, Price (Vaessen 77), Rix
Allenatore : Terry Neill

ARBITRO: Linemayr (Austria)




La beffa dell'87' fa discutere: troppi giovani con poca esperienza 
Ma la Juve poteva lare di più? 

E' l'Arsenal che va a Bruxelles per disputare la finalissima della Coppa delle Coppe contro il Valencia. E la Juventus esce mestamente dalla manifestazione, con molti rimpianti ed accompagnata dal ricordo bruciante del gol realizzato da Vaessen a tre minuti dal termine.

La delusione è stata grande. La gente sugli spalti è rimasta senza voce ed ha ripiegato con tristezza i vessilli. I giocatori sono rimasti come traumatizzati. Il loro sogno era svanito nel disegno beffardo di quel fatale 88*. Molti tifosi, ieri sera abbandonando lo stadio, sostenevano una tesi quanto meno discutibile: la Juventus, a loro dire, aveva pagato un atteggiamento rinunciatario, un programma che contemplava soltanto lo zero a zero. Una tesi improbabile poiché alla base di un'analisi serena devono pòrsi altri elementi. 

A nostro avviso, la Juventus attuale (che fra l'altro lamenta le assenze «pesanti» di Brio e Tardelli, importanti per diverse motivazioni) non può offrire tecnicamente di più. Nelle proprie file annovera infatti troppi giovani, ancorché bravi, assolutamente privi di esperienza internazionale, un handicap, che si paga in gara di questo tipo, ove la saldezza dei nervi e la capacità di «congelare» il gioco, senza sciupare palloni a ripetizione nei momenti cruciali, sono elementi irrinunciabili. Non è un rimprovero che muoviamo ai giovani bianconeri; è una constatazione, una presa di coscienza di una realtà che sarebbe ingiusto non denunciare. (Tavola, per esempio, era assente da gare ufficiali da parecchio tempo). Altro dato determinante nella confezione del risultato è stato l'infortunio occorso a Prandelli in uno scambio ravvicinato con Bettega. Il giovane bianconero, che aveva tenuto molto bene il settore destro del campo sia con manovre di alleggerimento sia con un contenimento efficace su Rix, ha lasciato un vuoto nel lungo-linea destro che non poteva essere colmato dall'inserimento di Marocchino, un attaccante, e dallo spostamento di Causio, buon palleggiatore ma non adatto a specifici compiti di tamponamento. E proprio in quel settore e proprio dall'antagonista diretto di Prandelli (il biondo riccioluto Rix) è venuto il lungo traversone sul quale non sono arrivati i bianconeri e sul quale è piombato, del tutto incustodito, il numero 13 Vaessens. Con l'uscita di Prandelli è saltato il dispositivo di Trapattoni ed ora siamo qui a discutere su una Juventus eliminata. 

Viene facile sprofondare il dito nelle piaghe; ma se la Juventus fosse riuscita a portare a compimento il suo match sullo zero a zero forse che saremmo altrettanto severi? No, staremmo a parlare di gara quasi esemplare, scaturita dalle esigenze e dall'adattamento ad un avversario che a Londra aveva subito una. rete. Ma con i «se» non si costruisce alcuna storia. Dunque torniamo alla realtà dei fatti. Ennesimo punto da analizzare è quel continuo sganciarsi in avanti di Young e di O'Leary, che ha costantemente tenuto all'erta Bettega, costringendolo a continui ripiegamenti in difesa ed obbligandolo a snaturare le proprie caratteristiche di giocatore rifinitore e finalizzatore. La Juventus ha perciò dato la sensazione di difendersi, ma non lo ha fatto per propria scelta, vi è stata costretta dall'avversario. 

E veniamo all'Arsenal, che merita tutto il rispetto. Squadra corta, che aggredisce, che raddoppia stupendamente le marcature come si usa nel basket, non concede respiro all'avversario. Quando la vedemmo all'opera contro il Tottenham, a Londra, nel recupero di una partita di campionato, dicemmo subito che per questi «gunners» i match duravano veramente 90 minuti. Lo confermarono con la Juventus all'Highbury, lo hanno ribadito ieri sera in questa seconda decisiva semifinale. La Juventus nell'impostazione dello schema è alquanto laboriosa e elaborata in questo periodo. Nell'aggressività continua dei vari Talbot, Price, Rice, O'Leary, Young e perfino di Stapleton e Sunderland ha trovato motivo per complicarsi la vita e non è riuscita ad imporre quel gioco offensivo che avrebbe voluto. Dunque una sorta di impotenza e non una mancanza di intenzioni ha bloccato i bianconeri. I quali hanno comunque offerto una prova agonisticamente valida, con Furino solito gigante (molti bianconeri dovrebbero prenderlo ad esempio, vero... Causio del 2° tempo?) e con Fanna (isolato obbligatoriamente in attacco) molto abile nell'inf astidire la difesa munitissima degli inglesi. La Juve è stata battuta da una grossa squadra. Lo vedremo nella finale di Bruxelles. Una squadra che attacca in nove e si difende in nove. I soli Stapleton e Sunderland, sembrano (diciamo sembrano) votati soltanto a compiti specifici, il resto si muove come una fisarmonica, che non stona mai nel suo discorso a tutto campo, e che ha ottenuto l'accesso alla finale con il classico colpo offensivo che la Juve aveva tanto temuto: un intervento di testa dopo traversone da fondo campo. 

Angelo Caroli
tratto da: La Stampa 24 aprile 1980




juve

juve

arsenal

juventus

rosa

guerin

cabrini

ticket
juve
La Stampa 24 aprile 1980

juve
La Stampa 24 aprile 1980

juve
La Stampa 24 aprile 1980

juve
La Stampa 24 aprile 1980

juve





Nessun commento:

Posta un commento