domenica 14 aprile 2024

15 Aprile 1984: Roma - Juventus

É il 15 Aprile 1984 e RomaJuventus si sfidano nella undicesima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1983-84 allo Stadio 'Olimpico' di Roma.

É una Juventus piena di stelle di calibro mondiale quello che sfida una Roma degna del ruolo di anti-Juve per eccellenza. Sará una stagione trionfale questa per i nostri beniamini in strisce bianconere. 

Se in Campionato arriverá l'ennessimo Scudetto (é il 21esimo), in Europa si festeggia la prima (ed unica) affermazione in Coppa delle Coppe

Dall'altre parte i giallorossi capitolini contenderanno proprio ai nostri eroi lo Scudetto ma alla fine si dovranno accontentare dell'ennesima Coppa Italia.

Buona Visione!



roma


Campionato di Serie A 1983-1984 - 11 ritorno
Roma - Stadio Olimpico
Domenica 15 aprile 1984 ore 15.30
ROMA-JUVENTUS 0-0

ROMA: Tancredi, Nappi, Bonetti D. (Chierico 66), Righetti, Falcao, Nela, Conti, Cerezo, Pruzzo, Maldera, Graziani
Allenatore : Nils Liedholm

JUVENTUS: Tacconi, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Prandelli, Tardelli, Rossi P., Platini (Caricola 70), Boniek
Allenatore : Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Casarin



Piatini e Falcao non stavano bene
Quando il campione non è in forma


ROMA Ancora una volta la Juve si ribella all'idea che il campionato sia finito. C'é ancora l'Inter che può darei fastidio, dicono i bianconeri. E' chiaro che si tratta di pura scaramanzia, ormai, ma la prudenza di Boniperti e le cautele (di gioco) di Trapattoni sono evidentemente contagiose.

In effetti, la squadra leader si è messa su un piano di tale concretezza assoluta da lasciare scarso spazio alle rivali, posto che ce ne abbiano ancora dopo la virtuale consegna dello scudetto che la Roma ha fatto sul prato del suo stadio, dimostrando che al momento ha poco da spendere, e quel poco è bene che lo riservi per il Dundee.

Dopo molte variazioni sul tema della squadra da scudetto, Trapattoni ha varato l'ultima formule giá provata a Manchester. Rossi e Boniek di punta, a scattare sui rilanci del centrocampo e della difesa, il resto dei blanconeri molto attento a non lasciare spazio nella propria metà campo

Una Juventus utilitaria, insomma. In questa stretta della stagione tutto è giusto, tutto è comprensibile. Ieri poi la cattiva condizione fisica di Platini, evidentemente ancora alle prese con i postumi dell'influenza (non riesce a respirare in modo naturale, accusa dolori al petto) ha giustificato ulteriormente la prudenza. Così, fra la Juventus che frenava e la Roma che non riusciva ad andare avanti, è uscita una partita per nulla degna della partitissima che si voleva e che non poteva essere

Ieri all'Olimpico c'era tutto, dalle tensioni alle preoccupazioni con l'aggiunta della presenza quasi platonica dello stesso Platini e di Falcao. Entrambi in campo per ragion di stato, o qualcosa di simile. Saranno i primi ad essere amareggiati. Non era questa la partecipazione che volevano dare alla partita dell'anno, scaduta come contenuto tecnico e spettacolare a livello di una gara per la salvezza.

Ovviamente, Falcao e Platini sono rimasti fuori (non parliamo di Zico, che è addirittura in convalescenza in Brasile) dal marcatore in una giornata che ha pur visto otto gol degli stranieri, sparsi qua e la. E' stata anche una giornata di rigori fatti e sbagliati, di due drammi non marginali, pur se uno scontato da mesi, e l'altro temuto da settimane.

Il Catania battuto a Napoli (nella giornata della contestazione partenopea a Pellegrini, il quale ha risposto con gol e sberleffo tanto che Marchesi lo ha mandato anzitempo negli spogliatoi) é matematicamente in serie B. Un destino previsto, maturato sempre in trasferta per la squalifica del campo. Fine amara di una stagione che non sará vana se il Catania Calcio si darà una dimensione societaria più matura, meno soggetta a pur comprensibili umori. Era temuto da settimane il lento scivolare del Torino in classifica. Visti in tv, da Roma, il palo ed il gol di Virdis sono parsi episodi da allenamento contro la squadra ragazzi: ma di fronte l'Udinese aveva invece una squadra anziana e spenta. Bersellini si potrá arrabbiare, ma il calo finale era previsto. Il Torino è recidivo in questo. Non si può negare che nel girone di andata ha fatto più di quanto ci si aspettasse, ma la coperta nel calcio é corta sotto ogni aspetto, sia quello della consistenza della rosa che nell'altro, delle energie da spendere. L'unico dato positivo per i granata la buona prova di Francini, un giovane. Adesso la zona Uefa si allontana, domenica il Torino è atteso dal Verona che lo ha ragguantato, assieme al I'Inter sollecitata da Pellegrini.

E piú di quello per l'Uefa, è aspro il derby salvezza. II vecchio Genoa è tornato in lizza. Può contendere a Lazio e Napoli un lembo di serie A.

Bruno Perucca
tratto da: La Stampa 16 aprile 1984




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