domenica 14 aprile 2024

15 Aprile 2013: Lazio - Juventus

É il 15 Aprile 2013 e Lazio e Juventus si sfidano nella tredicesima giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2012-13 allo Stadio 'Olimpico' di Roma.

É una Juventus Campione d'Italia in carica che non sembra aver problemi nel vincere ancora il tricolore. Infatti la squadra allenata da Antonio Conte chiude il campionato con nove punti di vantaggio sul Napoli di Rafa Benitez. La Lazio da parte sua termina la stagione in un tranquillo settimo posto pero si riabilta conquistando la Coppa Italia.

Buona Visione!

 

lazio


Stagione 2012-2013 - Campionato di Serie A - 13 ritorno
Roma - Stadio Olimpico
lunedì 15 aprile 2013 ore 20:45
LAZIO-JUVENTUS 0-2
MARCATORI: Vidal rigore 8, Vidal 28

LAZIO (4-1-4-1): Marchetti, Gonzalez, Ciani, Cana, Stankevicius, Ledesma C. (Crecco 67), Candreva, Hernanes (Kozak 46), Onazi, Mauri (Ederson 46), Klose
A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Serpieri, Antic, Cataldi, Rozzi, Floccari, Saha
Allenatore: Vladimir Petkovic

JUVENTUS (3-5-1-1): Buffon, Barzagli, Bonucci, Peluso, Lichtsteiner (Padoin 66), Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah, Marchisio C. (Giaccherini 89), Vucinic (Quagliarella 86)
A disposizione: Storari, Rubinho, Caceres, De Ceglie, Matri, Isla, Marrone
Allenatore: Antonio Conte

ARBITRO: Giannoccaro
AMMONIZIONI: Vidal 14, Peluso 41 (Juventus); Cana 11, Ciani 53 (Lazio)



All'Olimpico il cileno segna nel primo tempo prima su rigore guadagnato da Vucinic e poi raddoppia con un inserimento centrale. La squadra di Petkovic reagisce ad inizio ripresa, ma la Juve tiene e porta a 11 i punti di vantaggio sul Napoli primo inseguitore 
La Juventus ha le mani sullo scudetto. Ora la questione sembra più quando lo vincerà piuttosto che se lo vincerà. Perchè il successo sulla Lazio all'Olimpico porta a 11 i punti di vantaggio della capolista sul Napoli (più lo scontro diretto favorevole), a 6 giornate dalla fine. A Roma una doppietta di Vidal decide la sfida tra le ultime due squadre italiane respinte dall'Europa, intesa come coppe. Già nel primo tempo. La Juve così si vendica dell'eliminazione in Coppa Italia, in semifinale, proprio per mano della squadra di Petkovic. Ed è appunto implacabile con il Napoli primo inseguitore, che aveva rallentato, domenica a San Siro, pareggiando contro un avversario più che complicato come il Milan. La Juve vince sempre, in Italia. Stavolta funziona anche il modulo di serata, con il quale al centrocampo a 5 si aggiunge Marchisio in appoggio a Vucinic, versione unica punta. Schema che Conte aveva in mente per la (poi disastrosa) trasferta di Champions a Monaco con il Bayern, e che era invece saltato per l'indisponibilità dal 1' del montenegrino, reduce dall'influenza. Chissà come sarebbe andata...Di sicuro la Juve ha imperversato con questo schema all'Olimpico, con Vidal, Pogba e Marchisio a turno attaccanti aggiunti, scatenati negli spazi, partendo da lontano. La Lazio, lacerata dalle assenze tra infortuni e squalifiche e dalle fatiche di Europa League, stavolta non ha avuto il cinismo per approfittare delle poche occasioni create. E la sua difesa scricchiolante ha patito la mancanza di punti di riferimento. Troppo. La Champions si allontana sempre più. 
JUVE SUBITO AVANTI — Già all'8', con l'11° gol stagionale di Vidal. Il cileno segna su rigore guadagnato da Vucinic, falciato in area da Cana. Davvero un errore imperdonabile quello dell'albanese, che interviene in maniera evidente e scomposta sul montenegrino in area. La Juve insiste. Il suo centrocampo folto, con ben 4 centrali, Marchisio è più avanzato, scatena gli inserimenti continui del torinese, ma pure di Vidal e Pogba. Pirlo calcia una punizione in mezzo, tocca Vucinic, Marchetti si salva con un buon riflesso, e respinge. 
ANCORA VIDAL GOL — Una palla gol la crea anche la Lazio. In mischia, sugli sviluppi di un corner, Cana manca il sinistro al volo a pochi metri da Buffon. Ma la rete la trova ancora la Juve. Segna di nuovo Vidal, in condizioni fisiche strabordanti, stavolta con un inserimento centrale, sfruttando una rifinitura di Vucinic deviata da Cana. Il difensore centrale albanese vive una serata terribile: colpevole sui due gol, e sprecone nell'unica occasione nitida della Lazio, che poi si fa viva dalle parti di Buffon con un destro dalla grande distanza di Candreva, respinto con qualche impaccio dal capitano della Juve e della Nazionale. Ma la Juve ha una sicurezza dei propri mezzi, in serie A, che impressiona: Marchisio in contropiede sfiora il 3-0. Stavolta Cana azzecca la chiusura in extremis. All'intervallo comunque la capolista è avanti di due reti. 
PETKOVIC CAMBIA — Dentro Ederson e Kozak, fuori Mauri ed Hernanes. Dopo l'intervallo.La Lazio ora gioca con la difesa a 3, 4 centrocampisti ed Ederson dietro a Klose e Kozak. Ed è più aggressiva. Ciani prova ad inventarsi attaccante, Buffon si salva bene, stavolta. La Juve è meno padrona del gioco, ma reagisce comunque al nuovo slancio dei padroni di casa. Punizione di Pirlo respinta da Marchetti, Marchisio si avventa sul pallone, ma calcia malissimo e sbaglia un gol comodissimo. Kozak colpisce male di testa sottomisura, non trova la porta sull'ottimo cross dalla destra di Ederson. Segna solo in coppa. La Juve dal 20' riprende in mano la gara. La addormenta. Fa possesso palla. Porta a casa i tre punti. Ora nei prossimi impegni (domenica sera allo Juventus Stadium arriverà il Milan) si potrà godere una passerella trionfale verso il secondo scudetto consecutivo.

Riccardo Pratesi


ROMA - Stesa anche la Lazio all'Olimpico con due gol di Vidal nel primo tempo, il Tir Juve corre a tutto gas verso lo scudetto. Undici i punti di vantaggio sul Napoli a sei giornate dalla fine, il titolo numero 29 (la società bianconera ne calcola 31) è ormai in cassaforte. Troppo forte la corazzata di Conte per la Lazio malconcia, stanca – questa sera ha giocato la cinquantesima partita stagionale – e con una retroguardia inguardabile. Prevedibile, peraltro, visto che a Petkovic mancavano sei difensori, tra squalifiche e infortuni: terza linea stravolta rispetto al bunker che aveva resistito all'andata a Torino (finì 0-0). A questi vanno aggiunti Cavanda e Diakitè, fuori rosa: il pugno duro della società con i “ribelli” - non hanno voluto firmare il rinnovo - alla fine si è trasformato in un suicidio strategico, al quale Petkovic non si è ribellato. Al di là di questo, alla lunga le assenze per infortuni e squalifiche – out Konko, Dias, Lulic, Radu, Biava e Pereirinha - si pagano. Tanto più che Klose e Mauri, schierati dall'inizio, sono ancora in condizioni precarie.

Tratto da Lazio-Juventus 0-2, i bianconeri preparano la festa

 



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