venerdì 29 marzo 2024

30 Marzo 2013: Inter - Juventus

Tra le varie sfide che spiccano lungo tutto l'arco di una stagione calcistica c'é sicuramente questa: Inter-Juventus. Ossiá anche piú comunamente detto 'Il Derby d'Italia'.

Per voi ,intanto, in questo post vi raccontiamo questa partita.

É il 30 Marzo 2013 e neroazzurri bianconeri si sfidano nell' undicesima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2012-13 allo StadioGiuseppe Meazza - San Siro' di Milano.

É una Juventus Campione d'Italia in carica che non sembra aver problemi nel vincere ancora il tricolore. Infatti la squadra allenata da Antonio Conte chiude il campionato con nove punti di vantaggio sul Napoli di Rafa Benitez

L'Inter da parte sua termina la stagione in un anonimo nono posto a ben 33 punti dai bianconeri.

Buona Visione!


inter


Campionato di Serie A 2012-2013 - 11 ritorno
Milano - Stadio Giuseppe Meazza
Sabato 30 marzo 2013 ore 15.00
INTER-JUVENTUS 1-2
MARCATORI: Quagliarella 3, Palacio 54, Matri 60

INTER: Handanovic, Ranocchia (Cambiasso 66), Samuel, Chivu, Zanetti J., Gargano (Rocchi 80), Kovacic, Alvaro Pereira, Alvarez (Guarin 46), Palacio, Cassano
Allenatore : Andrea Stramaccioni

JUVENTUS: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Padoin, Vidal, Pirlo, Marchisio C., Asamoah (Peluso 62), Quagliarella (Giovinco 82), Matri (Pogba 74)
Allenatore : Antonio Conte

ARBITRO: Rizzoli
ESPULSIONI: Cambiasso 90+5 (Inter)




Quagliarella e Matri regalano tre punti importanti ai bianconeri, che riscattano il ko dell'andata. Inter bene nella ripresa ma la vittoria dei campioni d'Italia è indiscutibile. Ora l'atteso appuntamento di martedì a Monaco per l'andata dei quarti di Champions

MILANO - Tra Juventus e Inter ci sono adesso ventuno punti di differenza, ma il problema è il senso vero e profondo di questa differenza, è il suo significato. I bianconeri hanno vinto di misura ma esibendo una superiorità inattaccabile, quasi disarmante se non imbarazzante. Se il risultato è rimasto in bilico fino all'ultimo è perché la Juve non ha mai avuto davvero la voglia di affondare i colpi (ha giocato con i guanti, si è tenuta, probabilmente si è risparmiata perché la sfida con il Bayern ormai incombe, e ha tutta un'altra importanza rispetto al derby Italia) e perché l'Inter qualche giocatore buono ce l'ha ed è gente che riesce almeno a incendiare attimi di partita (l'esempio è l'intesa Cassano-Palacio sull'uno a uno), anche se non a decidere una stagione intera. La distanza tra le due squadre, a parte questo, è stata enorme ed è destinata a durare, se non ad aumentare. La Juve ha un gioco collaudato, uomini freschi, ricambi all'altezza, alternative di livello. L'Inter, oggi, l'ha rincorsa con molta buona volontà e altrettanta fatica, ma senza quasi mai starle alle calcagna. Tra i due assetti di centrocampo non c'è paragone, tra certi giocatori il raffronto è stato impietoso: gente come Alvarez, Cassano, Samuel o Chivu gioca un calcio dei tempi andati, ha passo da anni Cinquanta. Non hanno gamba, come si dice adesso: messi a confronti con Barzagli e Chiellin, o con Vidal e Marchisio, ne sono usciti malissimo, mentre s'alzava un velo sulla loro lentezza, sulla loro arretratezza fisica, sul loro logorio. L'Inter ha ventuno punto in meno della Juve, ma soprattutto 6 o 7 titolari in meno (Gargano e Pereira sono inadeguati): è di questo che si dovrà tenere conto, immaginando gli anni a venire.

La partita della vigilia di Pasqua ha detto questo e non molto altro. La Juve l'ha indirizzata subito con il gol di Quagliarella, un destro dalla distanza del suo tipico repertorio (improvviso, violento, ondeggiante) che ha sorpreso Handanovic. L'Inter ha avuto una reazione improvvisa e buona, chiamando al lavoro Buffon in un paio di circostanze, ma alla lunga i bianconeri hanno esercitato un totale controllo delle operazioni pur senza mai far scintillare i canini: hanno giocato al risparmio, è stato evidente. Quando ci sono Matri e Quagliarella, la Juve perde molto a livello di manovra, ma poi ne guadagna in concretezza sotto porta: il 2-1, in questo senso, è esemplare (fuga di Quagliarella sulla destra, cross dal fondo, destro rapinoso di Matri nell'area piccola). I bianconeri, colti di sorpresa dalla rarità di un errore di Pirlo a centrocampo, erano appena stati raggiunti grazie all'invito di Cassano per Palacio, eccellente nell'inserimento, ma hanno impiegato un battito di ciglia a reagire alzando subito il ritmo e dimostrando che, se avessero giocando per 90' al top, non ci sarebbe stata partita, che difatti dopo il secondo vantaggio juventino è praticamente finita. L'ultima immagine è stato il durissimo fallo di Cambiasso su Giovinco che è costato l'espulsione all'argentino, che è poi andato nello spogliatoio bianconero a chiedere scusa: la gara è stata infatti corretta anche se Rizzoli non ha visto due rigori, uno per parte. Ma non sarebbe cambiato nulla.




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