sabato 9 marzo 2024

10 Marzo 2013: Juventus - Catania

É il 10 Marzo 2013 Juventus e Catania si sfidano nella nona giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2012-13 allo 'Juventus Stadium' di Torino.

La Juve allenata con furore e maestria da Antonio Conte si appresta a rivincere lo scudetto con ampio margine. Il Catania dal canto suo sotto la guida di Rolando Maran finirá il campionato in un ottimo ottavo posto.

Buona Visione!

 

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Stagione 2012-2013 - Campionato di Serie A - 9 ritorno
Torino - Juventus Stadium
Domenica 10 marzo 2013 ore 15:00
JUVENTUS-CATANIA 1-0
MARCATORI: Giaccherini 90+1

JUVENTUS: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Marchisio C., Asamoah (Giaccherini 75), Vucinic (Quagliarella 76), Giovinco S. (Matri 65)
Allenatore: Antonio Conte

CATANIA: Andujar, Alvarez, Spolli (Rolin 86), Bellusci, Izco, Biagianti (Salifu 81), Lodi, Almiron, Marchese, Castro, Gomez A. (Cani 83)
Allenatore: Rolando Maran

ARBITRO: Giannoccaro



Con un gol nel recupero i bianconeri piegano la resistenza degli etnei e portano a nove (10 considerando lo scontro diretto a favore) i punti di vantaggio sul Napoli. Discorso tricolore quasi archiviato. Festa rovinata da cori razzisti: rischio squalifica

TORINO - La Juventus stava facendo un favore al campionato, tenendolo apparentemente in vita (ma era davvero soltanto apparenza) in nome dell'interesse comune e con una prestazione tra le più grigie della sua sfavillante annata. Ma quella bianconera non è una squadra accondiscendente, né generosa con la concorrenza o con gli osservatori neutrali e perciò, fuori tempo massimo, ha sistemato la serie A con la mazzata decisiva. Oggi il discorso scudetto è chiuso con un paio di mesi d'anticipo, e l'uomo che ha messo il sigillo è il più imprevedibile: trattasi di Emanuele Giaccherini, pupillo di Conte, bravino lo scorso anno ma deludente in questo e persino disastroso pure oggi quando, nel quarto d'ora a sua disposizione, aveva sbagliato un paio di cross e meritato l'ammonizione per una goffa simulazione. Il cosiddetto "bass player" ha invece squilibrato ogni possibile residuo d'equilibrio, infliggendo al Catania una sconfitta che non avrebbe meritato ma, soprattutto, allontanando in maniera definitiva e senz'altro irrimediabile Napoli e Milan, cioè la molto teorica concorrenza. La Juve, d'ora in avanti, potrà permettersi di gestire le energie in campionato e di risparmiarle per la Champions: l'accoppiata non è un pensiero proibito.

Quanto sia difficile gestire il doppio impegno lo si è capito anche oggi: nelle settimane con l'Europa di mezzo, la Juve non è mai riuscita a giocare bene tutte e tre le partite e non ce l'ha fatta nemmeno stavolta, ingrigendosi di fronte alla fastidiosa ragnatela del Catania che ha corretto l'assetto (dal 4-3-3 al 3-5-2), s'è dedicato a una partita quasi esclusivamente difensiva e l'ha sviluppata con puntigliosa attenzione, concedendo all'avversario poco o nulla. I bianconeri hanno avuto il minimo sindacale di occasioni da rete (spicca un palo di Vucinic al 35') e, man mano che il tempo passava (e che arrivavano notizie sul Napoli), hanno quasi dato l'idea di accontentarsi dello zero a zero: Pirlo ha giocato la sua peggiore partita dell'anno, ma anche chi aveva riposato in Champions League (Lichtsteiner, Asamoah, Marchisio e Giovinco) sembrava sopraffatto dalla stanchezza.

L'unico a ribellarsi è stato l'incredibile Pogba, che ha tentato di scuotere la squadra con la sua rabbia, la sua potenza, la sua classe. Nella ripresa è stato l'unico a impegnare Andujar (7' st) ed è stato lui a domare con eleganza e crossare con speranza il pallone che, nel primo minuto di recupero e dopo la deviazione di Andujar, Giaccherini ha trasformato nel gol scudetto. Il Catania ha contestato l'avvio dell'azione, condizionata da un fallo (non rilevato) di Barzagli su Cani. Ma francamente il risultato non è dipeso da quello.

Purtroppo, però, alla Juventus Stadium a' tornato il razzismo. Quattro minuti e 58 secondi dopo il fischio d'inizio, tra un invito al Vesuvio a "lavare" Napoli e un augurio di morte a Balotelli, dalla zona in basso a destra della curva Sud è salito nitido il più lucido, consapevole, odioso e premeditato degli slogan razzisti: "Non ci sono negri italiani". Nell'intervallo, lo speaker ha invitato i tifosi a non ripetere i cori: lo Stadium è diffidato e, in teoria, dopo questo episodio potrebbe rischiare una squalifica.



Andrea

Juventus

Mirko

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