venerdì 29 marzo 2024

30 Marzo 2002: Juventus - Lazio

É il 30 Marzo 2002 Juventus e Lazio si sfidano nella dodicesima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2001-02 allo Stadio 'Delle Alpi' di Torino.

É una stagione col finale col botto questa per i campioni bianconeri. Iniziata in sordina adesso i nostri eroi stanno girando a mille. La vetta si avvicina e si avvicina anche il 5 maggio, ultima giornata di campionato. Tutto il resto é Storia

Dall'altra parte c'é la Lazio che dopo l'imbarazzante avvio di stagione con la nostra leggenda Dino Zoff, termina la stagione con Alberto Zaccheroni e si appresta a conquistare un insperata sesta piazza.

Buona Visione!



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Stagione 2001-2002 - Campionato di Serie A - 12 ritorno
Torino - Stadio Delle Alpi
sabato 30 marzo 2002 ore 20:30 
JUVENTUS-LAZIO 1-1
MARCATORI: Claudio Lopez 25, Trezeguet 38

JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon, Zenoni (Montero 58), Ferrara C., Iuliano, Pessotto G., Zambrotta, Conte A., Davids, Maresca (Amoruso 42), Trezeguet (Zalayeta 70), Del Piero
A disposizione: Carini, Pericard, Frara, Scardina
Allenatore: Marcello Lippi

LAZIO (4-4-1-1): Peruzzi (Marchegiani 46), Stam, Nesta, Fernando Couto, Favalli, Castroman (Poborsky 62), Giannichedda, Liverani (Mendieta 84), Stankovic, Fiore, Claudio Lopez
A disposizione: Cesar, Pancaro, Gottardi, Evacuo
Allenatore: Alberto Zaccheroni

ARBITRO: Bolognino
AMMONIZIONI: Iuliano, Del Piero (Juventus); Castroman, Giannichedda, Marchegiani, Poborsky (Lazio)


Marcello Lippi, tornato a luglio dopo 2,5 anni con Ancelotti giunto al suo posto nel 1999, si trova in grossa difficoltà e sceglie di cambiare modulo orientandosi verso il 3-5-1-1 invece del 4-4-1-1: mancano il terzino Birindelli, il difensore Thuram, il duttile Tudor, mediani di fatica come Paramatti e Tacchinardi oltre al bomber ex di giornata Salas e il trequarti squalificato Nedved…bisogna ripiegare su un collettivo più sparagnino e capace di diventare 5-4-1 a rombo in fase di copertura specie con le assenze di Thuram e Nedved (altro ex di giornata); la Lazio, invece, affidata ad Alberto Zaccheroni dopo i primi 3 pareggi in 3 giornate di Dino Zoff, adopera un 4-5-1 più di rincalzo che di certezza, dato che mancano Colonnese per scelta tecnica ma soprattutto i degenti come i difensori centrali Negro, Mihajlovic, i mediani Dino Baggio con Simeone e le punte Crespo, Simone Inzaghi (i guai ci saranno anche durante la sfida e l’infermeria si riempirà sempre di più). 

A inizio maggio (stagione chiusa prima per permettere l’ambientamento alle nazionali in vista del mondiale), vedremo i conti finali: la Juventus, in cui Trezeguet si laureerà capocannoniere del campionato assieme al piacentino Hubner con 24 timbri, vincerà lo scudetto n.26, 4 anni dopo il precedente e primo del nuovo millennio, superando Inter e Roma all’ultimo turno del fatidico 5 maggio 2002 sempre con Lippi in panchina…i bianconeri batteranno 2-0 l’Udinese fuori casa mentre i romanisti espugneranno 1-0 la Torino granata e i milanesi crolleranno 4-2 proprio in casa laziale, successo decisivo per mandare i capitolini in Coppa UEFA da sesti con la seguente graduatoria “Juventus 71; Roma 70; Inter 69; Milan 55; Chievo 54; Lazio 53” sapendo che la Lazio avrà un piccolo record, visto che sarà l’ultima squadra ad aver segnato ed evitato la sconfitta contro i sabaudi oltre ad esserci rimasti imbattuti assieme ai cugini che li avevano sconfitti 2-0 in Piemonte per poi fare 0-0 a Roma (dopo di loro ci saranno il 4-0 a Perugia, 1-0 con il Milan e a Piacenza, il 5-0 col Brescia e il 2-0 a Udine…un finale in totale crescendo); sul fronte della Coppa Italia invece vedremo il 10 maggio il Parma festeggiare il suo terzo successo in tale competizione (sarà l’ultimo trofeo ad aggiungersi alla bacheca prima del crac Parmalat) vincendo 1-0 in casa dopo aver per 2-1 a Torino chiudendo un cerchio che si era aperto con il primo trionfo gialloblù nel 1991/92 (sempre Parma-Juventus e sempre rimonta, 2-0 al ritorno, dopo l’1-0 dell’andata) mentre la terza Supercoppa Italia juventina sarà alzata il 25 agosto 2002 sul 2-1. Manca poco al nuovo Juventus-Lazio…seguiteci nell’ultimo tratto di viaggio.

tratto da  SABATO 30 MARZO 2002: FINE DEI GIOCHI?



GIRAUDO CONFERMA LA «MIGRAZIONE» BIANCONERA DURANTE LA RISTRUTTURAZIONE DEL DELLE ALPI: VOGLIAMO CREARE UNO STADIO ADATTO AL CALCIO 
Lìppì: traditi dalla troppa tensione 
Buffon: «Adesso ci vorrebbe un miracolo» 

TORINO Mentre in curva Scirea scoppia la contestazione, con gli ultras bianconeri che staccano i seggiolini e li buttano in campo, esce arrabbiatissimo dallo stadio anche il presidente onorario della Juventus, Umberto Agnelli. Le sue parole sono durissime e rispecchiano l'umore di un ambiente sull'orlo della crisi: 

«Primo tempo inconcepibile. Se i tifosi fischiano fanno bene. Sono delusi come lo siamo noi. E hanno ragione. Il comportamento in campo della Juve ha dato coraggio alla Lazio».

Inevitabile la domanda sui futuro di Lippi; la sua Juve rischia di finire in una posizione peggiore di quella occupata l'anno scorso dalla squadra di Ancelotti. Agnelli risponde in modo interlocutorio: 

«Non è ancora finita, aspettiamo». 

Sul proprio futuro Lippi è laconico; 

«Buona Pasqua a tutti». 

Nuovamente sollecitato, rimanda ogni decisione alla società: 

«Non so se l'avete capito, ma di questo argomento preferisco non parlare. Semmai lo farà la società a tempo debito. In fondo mi sembra giusto crederci ancora. Ci proveremo, è giusto provarci». 

Poi una breve analisi sulla partita: 

«Sono dispiaciuto e amareggiato. Ha ragione il dottor Umberto Agnelli, abbiamo tenuto un atteggiamento inconcepibile. Soprattutto nel primo tempo, siamo stati traditi dalla tensione, eravamo impauriti. E poi ci siamo trovati di fronte una buona Lazio, che ha complicato le cose. Maresca? Non l'ho sostituito per demerito, non è stata una bocciatura la sua, ho solo preferito inserire una punta e far svolgere i compiti di trequartista a Del Piero che mi è sembrato in buona serata». 

Buffon invece vede ormai lo scudetto svanire: 

«A questo punto ci vorrebbe un miracolo. Ma bisogna crederci, io ci credo ancora». 

Deluso anche Del Piero: 

«Però non molliamo, non è nostra abitudine farlo. Del resto anche in questa partita abbiamo dimostrato di saper reagire, di non arrenderci. Certo che, a cinque turni dalla fine, è diventata molto molto dura per noi. Dobbiamo sperare in passi falsi altrui e nello stesso tempo fare molti punti, cosa che ài recente non siamo stati in grado di fare». 

Qualche allarme per Trezeguet, che ha subito una lieve distorsione; le sue condizioni saranno valutate alla ripresa degli allenamenti. Infine la notizia alla quale mancava solo l'ufficialità, rimbalzata poco prima della partita. E' stato l'amministratore delegato della società bianconera Antonio Girando ad annunciarla; la Juventus ristrutturerà il Delle Alpi e per una stagione andrà a Monza e Piacenza per disputare le partite casalinghe. 

«La Juventus da molti anni è alla ricerca di proprio stadio sociale - ha detto Giraudo -. Per questo ha avviato con il Comune di Torino delle trattative che sono ormai giunte alla fase finale. Il Toro ha rinunciato al Delle Alpi per costruirsi un nuovo Filadelfia, quindi il Comune è d'accordo nel concedere l'impianto alla Juventus. Bisognerà solo stabilire la formula giuridica dell'acquisto». 

Inevitabile quindi la temporanea «migrazione» della squadra a Monza e Piacenza; 

«Occorrerà una ristrutturazione importante del Delle Alpi, perché vogliamo renderlo uno stadio adatto ai nostri tifosi, che li sappia coinvolgere. Una certa mancanza di entusiasmo intorno alla squadra può dipendere anche dalle caratteristiche dell'impianto. Abbiamo già preso contatti con i nostri tifosi di Torino, ci simo sentiti anche telefonicamente e si sono detti disposti a fare dei sacrifici per un anno pur di avere in futuro uno stadio tutto per loro, che li possa coinvolgere in maniera completa». 

Juve fischiata e seggiolini scagliati in campo. Severo Umberto Agnelli: 

«Giusta la rabbia dei tifosi, il nostro primo tempo è stato veramente inconcepibile»

Aurelio Benigno 
tratto da: La Stampa 30 marzo 2002




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La Stampa 31 marzo 2002

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La Stampa 31 marzo 2002

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La Stampa 31 marzo 2002

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