giovedì 28 marzo 2024

29 Marzo 1992: Juventus - Lazio

É il 29 Marzo 1992 Juventus e Lazio si sfidano nella nona giornata del Girone di Ritorno del Campionato di Calcio di Serie A 1991-92  allo Stadio 'delle Alpi' di Torino.

Contro questo Milan (imbattuto in Serie A) perfettamente guidato in panchina da Fabio Capello, é diffcile ottenere di piú di un secondo posto nella Classifica Finale del massimo campionato italiano. Cosí una Juventus ancora debole ma tanto volenterosa riesce nel suo scopo iniziale!

Buona Visione!

 

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Campionato di Serie A 1991-1992 - 9 ritorno
Torino - Stadio Delle Alpi
Domenica 29 marzo 1992 ore 15.00
JUVENTUS-LAZIO 1-1
MARCATORI: Riedle 83, Schillaci 90+1

JUVENTUS: Tacconi, Reuter, De Agostini, Conte A. (Di Canio 54), Carrera M., Julio Cesar, Alessio (Corini 72), Galia, Schillaci, Baggio R., Casiraghi
Allenatore: Giovanni Trapattoni

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin G., Gregucci, Soldà, Neri, Bacci, Riedle, Sclosa (Melchiori 67), Ruben Sosa
Allenatore: Dino Zoff

ARBITRO: Collina



«Un calcio alle speranze» 
Trap: senza carattere non si vince 

«Nel calcio chi sbaglia paga, c'è poco da fare. Un dato positivo, comunque, è venuto dal fatto che la Juve non ha mai mollato e questo fa ben sperare, per il futuro. Il Milan continua a reggere il passo ma la speranza è l'ultima a morire». 

Conoscendo il tipo, realista e talora ipercritico, c'è da stupire: eppure Tacconi si dice ancora ottimista. 

«La Juve ha acciuffato un punto d'oro, alla faccia di quanti ci davano per spacciati. E adesso, ve lo garantisco, il campionato è ancora tutto da giocare. Nei confronti diretti abbiamo dimostrato di essere sostanzialmente alla pari con il Milan e martedì ce la vedremo direttamente. Credo proprio che adesso siano loro a temere noi». 

Tesi piuttosto ardita, ma quando vien voglia di recriminare Tacconi è già lontano. La conclusione a due «panchinari» semicontestatori che si vuole con la valigia pronta. 

Di Canio: 

«Sapevamo che la Lazio è una squadra tosta ed equilibrata, noi avremmo dovuto chiudere la gara quando ne avevamo la possibilità». 

Pronto a rivestire la maglia biancoceleste? L'attaccante allarga le braccia e si rifugia nella solita deviazione in corner: 

«Il mio contratto scade fra due stagioni, pertanto è meglio attendere. Non sono più un ragazzino, però, e il prossimo anno - a Torino o altrove - voglio giocare». 

Un preciso messaggio per Boniperti, qualora ne avesse bisogno. Ed ecco Corini, al quale vien chiesto se senta effettivamente la voglia di cambiare aria. 

«Più che altro sento il bisogno di giocare - dice il bianconero -, ma preferisco fermarmi qui perché altrimenti ne escono altre polemiche», 

Quella di oggi sarà una brutta giornata per la Juve. E' stato facile dedurlo ascoltando il rituale commento che Trapattoni ha fatto subito dopo la conclusione della partita. L'allenatore ha praticamente messo sotto accusa la propria squadra. 

«Domani mattina parlerò con i ragazzi - ha dunque annunciato con aria tirata perché voglio capire che cosa è passato nella loro mente. Desidero sapere se sono stati condizionati dal fatto che il Milan stava vincendo a Roma oppure se altri motivi hanno turbato il loro rendimento». 

Trapattoni parla con aria sicura e viso torvo, si capisce che in testa ha concetti molto chiari, evidente che nutre la seria intenzione di strigliare i suoi non appena li rivedrà. E aggiunge: 

«Quando si è saputo che la Roma aveva raggiunto il Milan, hanno avuto una reazione violenta, e allora mi chiedo perché non hanno spinto per tutta la partita con la stessa convinzione. Ovvio che non accetterò recriminazioni, tantomeno scusanti. Non basta creare opportunità per segnare e poi sbagliarle in quel modo. Talvolta il risultato bisogna strapparlo con i denti». 

L'occasione è persa, il vantaggio del Milan resta immutato e Trapattoni non si fa illusioni: 

«Lo scudetto possiamo scordarcelo, per altro abbiamo perso per la terza volta l'occasione di farci sotto. La Juve ha tenuto un ritmo invidiabile, ma era stata staccata all'inizio e per riprendere i milanisti avrebbe dovuto far meglio di loro». 

Molto più rapida l'analisi della partita, che riveste un interesse relativo. 

«Dall'eventualità di una vittoria siamo passati a quella di una sconfitta e alla fine ne è venuto fuori un pareggio, anche giusto se si considera che pure la Lazio ha avuto opportunità per segnare». 

Perché una Juve così frenata al momento di concludere? Forse se lo sta chiedendo anche il Trap, che desolato risponde: 

«Siamo ricaduti negli errori d'inizio stagione, d altra parte avevo previsto che qualche punto in casa avremmo finito per perderlo anche noi». 

Dopo la rabbia, le promesse. Ovviamente all'indirizzo del Milan. 

«Martedì a San Siro avremo un confronto importantissimo, di alto prestigio. In Coppa Italia non possiamo fermarci e dovremo farlo capire con chiarezza ai rossoneri». 

Piercarlo Alfonsetti
tratto da: La Stampa 30 marzo 1992




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La Stampa 30 marzo 1992

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