giovedì 23 novembre 2023

24 Novembre 1994: Admira Wacker - Juventus

É il 24 Novembre 1994 ed Admira Wacker Juventus si sfidano nella gara di andata degli Ottavi di finale della Coppa UEFA 1994-95 allo 'Bundesstadion Sudstadt' di Maria Enzersdorf (Austria).

La Juventus dopo anni di magra si appresta a vincere il suo ventitreesimo scudetto con il nuovo allenatore Marcello Lippi. In Europa é un mezzo trionfo : dopo aver elminato i gialloneri del Borussia Dortmund in semifinale i ragazzi in bianconero dovranno cedere al Parma di Nevio Scala l'alloro continentale.

Buona Visione!


Admira


 

Stagione 1994-1995 - Coppa UEFA - Ottavi, andata
Maria Enzersdorf - Bundesstadion Sudstadt
giovedì 24 novembre 1994 ore 19:30
ADMIRA WACKER-JUVENTUS 1-3
MARCATORI: Conte A. 8, Baggio R. 15, Baggio R. 41, Binder 55

ADMIRA WACKER: Knaller, Biskup, Zingler, Graf, Gager, Panis, Bacher, Schiener, Binder (Eberhardt 86), Litovchenko, Klausz
A disposizione: Denizkiran, Bjerregaard, Hacker, Gruber
Allenatore: Fabrizio Constantini

JUVENTUS: Peruzzi (Rampulla 46), Ferrara C., Jarni, Torricelli, Carrera M., Paulo Sousa, Di Livio (Tacchinardi 12), Conte A. (Marocchi 65), Vialli, Baggio R., Ravanelli
A disposizione: Morelli, Del Piero
Allenatore: Marcello Lippi

ARBITRO: Mottram (Scozia)
AMMONIZIONI: Conte A. 58, Ravanelli 61, Rampulla 62 (Juventus); Schiener 3, Graf 30, Zingler 52 (Admira Wacker)



«Scusa Platini, ti sorpasso» 
Robi record: e ora penso al campionato 
VIENNA DAL NOSTRO INVIATO 

E' il Baggio day. Tempo di record per il Codino, che ha messo la freccia superando Platini nel novero dei marcatori juventini. Grande serata, due gol da incorniciare che, guarda caso, dedica alla moglie e ai due figli. I tifosi austriaci si sono inchinati alle prodezze del campione bianconero. Il Fenomeno ha ringraziato alla sua maniera: dando spettacolo con due prodezze maradoniane. 
In entrambi i casi ha fatto il tunnel all'avversario. Raggiante il protagonista numero uno:
"Abbiamo messo al sicuro la qualificazione. Adesso il ritorno diventa una formalità, così possiamo dedicarci soltanto al campionato. La partita è diventata subito facile, ma il merito è tutto di una Juve che è scesa in campo determinata. Quando la squadra gira a dovere, anche i singoli hanno modo di emergere. Potevamo segnare anche di più. Poi nella ripresa la partita ha rischiato di degenerare per colpa dell'arbitro che non ha punito alcune entrate scorrette degli austriaci". 
Vialli concorda: 
«E' andata bene che s'è fatto male solo Di Livio, per quanto hanno menato gli austriaci poteva finire peggio». 
Il secondo gol di Baggio è stato contestatissimo dal portiere Knaller, furibondo anche nei commenti del dopo partita. Robi è amletico: 
«Sono entrato in velocità, non so. Forse poteva anche starci il fallo». 
Dettagli. Lippi temeva che la squadra sottovalutasse l'avversario. Pericolo scongiurato: 
«Siamo stati molto bravi nel primo tempo, abbiamo giocato una partita determinata, perfino spettacolare. Tutto è filato liscio almeno fino all'inizio della ripresa, quando sono venute a galla le solite disattenzioni. E' vero che eravamo già sul 3-0, ma siamo stati troppo imprecisi e abbiano regalato il gol agli austriaci, prima con un'ingenuità di Torricelli e poi con un errore di marcatura in area. E buon per noi che non è arrivata la seconda rete, perché ci sono stati degli sbandamenti preoccupanti». 
Una serata da dimenticare per Ravanelli, impreciso e nervoso. Lippi non drammatizza: 
«Sì, l'ho visto meno tranquillo del solito e l'ammonizione lo dimostra. Amen, lo perderemo per la partita di ritorno, ma l'importante sarà averlo più avanti nelle occasioni che contano». 
Squadra su di giri, Lippi tranquillo: 
«Va bene in funzione del campionato. Ma non parlatemi di ritorno scontato, in Europa non esistono più le partite facili». 
L'unico che non ha motivi per essere allegro è Di Livio, uscito di partita dopo 10'. Una sospetta distrazione al legamento collaterale del ginocchio destro lo obbligherà ad un lungo stop, almeno 3 settimane. Oggi dopo la risonanza magnetica, Lippi saprà per quanto tempo dovrà rinunciare al suo bravo soldatino. 

Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 25 Novembre 1994



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