É il 18 Settembre 2001 e Juventus e Celtic si sfidano nella seconda Giornata del Girone di qualificazione della UEFA Champions League 2001-02 allo Stadio 'Delle Alpi' di Torino.
É una stagione col finale col botto questa per i campioni bianconeri. Iniziata cosí cosí adesso i nostri eroi stanno girando a mille. La vetta sí avvicina e sí avvicina anche il 5 maggio, ultima giornata di campionato. Tutto il resto é Storia!
In Champions invece dopo aver superato la prima fase a gironi, deve arrendersi nella seconda.
Buona Visione!
Stagione 2001-2002 - Champions League - 1ª fase, 2ª giornata
Torino - Stadio Delle Alpi
Martedì 18 settembre 2001 ore 20.45
JUVENTUS-CELTIC GLASGOW 3-2
MARCATORI: Trezeguet 43, Trezeguet 55, Petrov 67, Larsson rigore 86, Amoruso rigore 90
JUVENTUS: Buffon, Thuram, Montero, Iuliano, Zenoni, Tacchinardi, Davids, Pessotto (Birindelli 63), Salas (O'Neill 69), Trezeguet, Del Piero (Amoruso 88)
Allenatore: Marcello Lippi
CELTIC GLASGOW: Douglas, Baldè, Valgaeren, Mjallby, Agathe, Lambert, Lennon, Thompson (Petta 58), Petrov, Larsson, Sutton
Allenatore: Martin O'Neill
ARBITRO: Krug (Germania)
ESPULSIONI: Davids 75 (Juventus)
NOTE - All'89° è stato espulso l'allenatore del Celtic O'Neill
«Sono caduto e l'arbitro ha fischiato» Amoruso: la palla era lontana, ma prima mi hanno strattonato
TORINO Rigore sì o no? Nicola Amoruso non se la sente di mentire.
«Una piccola strattonata all'inizio c'è stata - dice l'attaccante della Juve -. Non ce l'avrei fatta a raggiungere quella palla, ma sono caduto e l'arbitro ha concesso il rigore. Per fortuna ho segnato. Comunque non sono un cascatore».Amoruso spiega anche il suo ingresso a freddo, nel finale:
«Lippi voleva fare entrare Paramatti, poi il Celtic ha segnato ed è toccata a me. Mi sono offerto di tirare io il rigore perché mi sentivo fresco e lucido».Ed ecco l'analisi di Lippi:
«Non abbiamo giocato sempre come sappiamo e il Celtic, squadra che è in testa nel campionato scozzese e segna caterve di gol in casa e fuori, ci ha messo in difficoltà. E' andata bene, tenendo conto dell'espulsione affrettata di Davids. Cercheremo di fare meglio in futuro».Prima del via sono stati ricordati i morti d'America. «Quindici minuti in silenzio per gli innocenti»: con questo unico striscione accompagnato da una gigantesca bandiera americana, si è presentata la curva Scirea Nord, cuore del tifo bianconero più oltranzista. I soliti striscioni e i soliti cori, invece, in Scirea Sud, dove gli «irriducibili» dovevano contrapporsi ai 6000 scozzesi urlanti (tra i cori anche «Torino! Torino!»), che hanno riempito e colorato di bandiere tutto il settore ospiti. Poco affollata invece la tribuna d'onore. Assente l'avvocato Giovanni Agnelli, presenti Umberto Agnelli, il presidente Vittorio Chiusano, il vicepresidente Roberto Bettega e il direttore generale Luciano Moggi.
Quest ultimo non ha voluto replicare al presidente della Roma, Franco Sensi, che ha ironizzato sulla sentenza doping sostenendo che
«è in atto un processo di beatificazione nei confronti di Edgar Davids».Secco il commento di Moggi:
«Non vogliamo replicare, soprattutto vogliamo evitare il botta e risposta con la Roma».Non c'è Toro-Juve alle porte eppure Giancarlo Camolese ha voluto essere presente:
«Voglio prepararmi bene al derby, non lasciare nulla al caso. Ogni occasione è buona per studiare le caratteristiche dei nostri avversari in campionato. Della Juve sappiamo quasi tutto, ma è meglio rendersi conto da vicino delle potenzialità di questa squadra».Accanto a Moggi uno sconsolato Nedved, squalificato dall'Uefa per tre giornate:
«Un vero e proprio supplizio stare in tribuna».Aurelio Benigno
tratto da: La Stampa 19 Settembre 2001
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