lunedì 27 novembre 2023

29 Novembre 2001: Juventus - Bayer Leverkusen

È il 29 Novembre 2001 Juventus e Bayer Leverkusen si sfidano nella Prima Giornata della Seconda Fase a Gironi della UEFA Champions League 2001-02 allo Stadio 'Delle Alpi' di Torino.

È una stagione col finale col botto questa per i campioni bianconeri. Iniziata cosí così adesso i nostri eroi stanno girando a mille. La vetta sì avvicina e sì avvicina anche il 5 maggio, ultima giornata di campionato. Tutto il resto è Storia!

In Champions invece dopo aver superato la prima fase a gironi, deve arrendersi nella seconda.

Buona Visione! 


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Stagione 2001-2002 - Champions League - 2ª fase, 1ª giornata
Torino - Stadio Delle Alpi
Giovedì 29 novembre 2001 ore 15:00
JUVENTUS-BAYER LEVERKUSEN 4-0
MARCATORI: Trezeguet 8, Del Piero 37, Tudor 44, Trezeguet 60

JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Birindelli, Thuram, Iuliano, Pessotto G., Zambrotta, Tudor, Tacchinardi, Nedved (Davids 84), Trezeguet (Amoruso 77), Del Piero
A disposizione: Rampulla, Paramatti, Montero, O'Neill, Zenoni
Allenatore: Marcello Lippi

BAYER LEVERKUSEN (4-4-2): Butt, Sebescen, Lucio, Nowotny, Placente (Zivkovic 66), Basturk (Schneider 52), Ramelow, Ballack, Zè Roberto, Kirsten (Vranjes 75), Neuville
A disposizione: Juris, Berbatov, Ojigwe, Brdaric.
Allenatore: Klaus Toppmoller

ARBITRO: Meier (Svizzera)
AMMONIZIONI: Nedved, Birindelli (Juventus); Ballack (Bayer Leverkusen)



Convincono anche Thuram e Nedved 
LE PAGELLE DEI RITROVATI BIANCONERI: DUE GRANDI PARATE DI BUFFON 
 
BUFFON 7. Al 36' cambia in pochi secondi la partita: respinge di pugno una punizione deflagrante di Sebescen e sul calcio d'angolo successivo salva la porta dal colpo di testa ravvicinato di Lucio. Nasce da lì il contropiede per il 2-0. 
BIRINDELLI 6,5. Si presenta al 6' con un tiro che ricorda le pietre tirate a pelo d'acqua: Butt è bravo nella deviazione. Una prestazione convincente. Gli sta di fronte Ze Roberto, brasilianino di fascia come lo sono Cafù o Roberto Carlos: altro pianeta, però. 
THURAM 7. Fiuta puzza di bruciato, perché' in tre mesi ha commesso più errori che in cinque anni al Parma, e d'incanto il Professore rimette l'abito buono: efficace, essenziale, sicuro, anche fortunato perché l'unica palla buona concessa a Kirsten, al 17', viene calciata come farebbe un fabbro. Ha grossi meriti sul raddoppio perché è lui a lanciare in contropiede Trezeguet. 
IULIANO 6. Sbroglia con semplicità situazioni mai troppo complicate. 
PESSOTTO 6,5. Era ormai sgonfio come una cornamusa, un po' di riposo l'ha rismaltato e ha approfittato, sulla sinistra, dello schieramento dei tedeschi, che gli lasciavano molto spazio per partire in accelerazione. Pennella il cross per Del Piero, nell'azione dell'1-0, e altre ne seguono. 
ZAMBROTTA 6,5. Lotta e sgomita, del resto lo fa sempre ma i risultati non sono mai gli stessi. Questa volta tritura un certo Placente, argentino di bassa caratura, e aiuta il centrocampo con un costante raddoppio. 
TUDOR 6,5 I semplificatori diranno che, rimesso il lungo Igor a centrocampo, la Juve ha viaggiato come un treno svizzero. Non è proprio così. Se una squadra vuole diventare grandissima con uno stopper in mezzo al campo, dovrebbe però munirsi almeno di un cucitore di gioco come l'Albertini dei bei tempi al fianco di Desailly. Insomma piano con gli entusiasmi, contro squadre più attrezzate Tudor faticherà. Ha comunque peso e l'incredibile fiuto del gol nelle mischie. 
TACCHINARDI 6. Meglio che nelle ultime giornate. Ora però il pallino del gioco è tutto suo e deve crescere in genialità. 
NEDVED 7. La sua partita migliore, cui manca solo il gol, per colpa di chi non lo serve al momento giusto (vedi Del Piero nella ripresa). E' il solo che sappia andare al cross sul fondo e le accelerazioni bruciano il lentone Ramelow, spostato a fargli da diga. 
(39' st Davids sv). 
TREZEGUET 8. Amnistiato dai giudici e celebrato dal pubblico per una partita che timbra con due gol e un assist. Era il giorno suo. Inzaghi ha detto che è stata una fortuna per lui venire ceduto al Milan. Forse lo è stata anche per la Juve che ha potuto dare spazio a questo francese che segna di testa e di piede, da lontano e da vicino e sa fare un tiro o uno stop al volo. Trezeguet è a sei gol in campionato e otto, con tre doppiette, in Champions League, di cui è il capocannoniere: tutti gol Doc, lui non gonfia le statistiche. 
(32' st Amoruso sv). 
DEL PIERO 7. Il calcio, quello che mette d'accordo tutti, è nel movimento che inventa al 24' per liberarsi al tiro: controllo di tacco con palla a seguire per scavalcare il difensore, dribbling a rientrare su un altro avversario e tiro. Appunto: e tiro. Come il comico che racconta divinamente una barzelletta ma sbaglia la battuta, Alex calcia alta quella palla, che definirebbe un gol straordi¬ nario. Si rifa con una rete più normale, su invito di Treze¬ guet e gioca da punta più che in passato.  
L'allenatore LIPPI 7. Ha il coraggio di tornare indietro e la ricostruzione della Juve settembrina lo premia finalmente con il gioco e il risultato. Urgono controprove, intanto va bene così: s'è rivista la sostanza e l'equilibrio, con una elaborazione degli schemi che non si fermava ai lanci lunghi. Non abbiamo capito tuttavia la ragione per cui, con il Perugia alle porte, non anticipi le sostituzioni, dopo il quarto gol segnato a Butt: sindrome da derby?  
Marco Ansaldo
tratto da: La Stampa 30 Novembre 2001



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