lunedì 16 settembre 2024

15 Settembre 1982: Hvidovre - Juventus

É il 15 Settembre 1982 Hvidovre Juventus si sfidano nella gara di ritorno dei Sedicesimi di finale della Coppa dei Campioni 1982-83 al 'Parken Stadion' di Copenhagen (Danimarca).

I bianconeri piemontesi sono oramai considerati 'la squadra piú forte del mondo' avendo in rosa motli elementi della nazionale Italiana Campione del Mondo a Spagna 82, con l'aggiunta di due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zbigniew 'Zibi' Boniek. La vittoria finale in Coppa dei Campioni sembra 'una cosa dovuta' peró la paura di vincere in europa e un 'tiro della domenica' di Felix Magath fermano i campioni bianconeri ad Atene nella finalissima.

Buona Visione!


hvidovre



 

Stagione 1982-1983 - Coppa dei Campioni - Sedicesimi, andata
Copenaghen - Parken Stadium
mercoledì 15 settembre 1982 ore 19:00
HVIDOVRE-JUVENTUS 1-4
MARCATORI: Platini 44, Rossi P. 54, Brio 60, Cabrini 74, Jensen H. 78

HVIDOVRE (DANIMARCA): Madsen, Hansen J. (Steffensen 83), Moestrup, Christensen, Hansen S., Lindahl, Ziegler, Noerregaard, Granlund, Jensen H., Vinslov (Petersen 59). A disposizione: Johansen, Reuterman, Jensen L. 
Allenatore: John Sinding

JUVENTUS: Zoff, Gentile (Prandelli 79), Cabrini, Furino (Bonini 64), Brio, Scirea, Boniek, Marocchino, Rossi P., Platini, Bettega R. 
A disposizione: Bodini, Osti, Galderisi. 
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Smith (Scozia)



Boniek «Squadra più determinata» 
Trapattoni: «Miglior affiatamento» 
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE COPENAGHEN — 
 
Zbigniew Bonlek ha giocato mezz'ala, cosi' era nel suoi desideri, ma ha conservato il numero 7 sulla schiena, mentre l'8 é toccato all'ala Marocchino. Trapattoni non ha voluto chiarire il motivo di questa decisione e nemmeno Boniek, dopo la netta vittoria sul Hvidrove, ha fornito una esauriente spiegazione. 
Negli spogliatoi iI polacco si limita a dire: 
«Il 7 è il mio numero, non era il caso di cambiarlo. Ho modificato invece il mio ruolo. Come avevo detto, rispetto a Genova, in un clima più fresco, tutta la squadra è cresciuta, è apparsa più determinata. Si è vinto, si è praticamente passato il turno e questo è l'aspetto più importante». 
Boniek non sembra entusiasta, anche se chiaramente è soddisfatto della sua prestazione. Quando gli chiedono se con Marocchino a destra in attacco a trazzione anteriore la Juventus ha trovato un assestamento tattico più efficace, si limita a ribattere: 
«Avevo già detto che per la Juventus sarebbe stato più facile in Coppa. Il 4 a 1 ci permette di rifinire il lavoro di preparazione pensando ovviamente ad un riscatto in campionato dopo la sconfitta con la Sampdoria». 
Mentre Boniek non ha partecipato al 'festival del gol', Platini ha addirittura segnato la sua prima rete in Coppa dei Campioni (col Saint Etienne l'impresa non gli era riuscita), sbloccando ti risultato e spianando la strada alla Juventus. L'asso francese, tra i migliori in campo, osserva che 
"quando vinciamo tutto è bello e magari giochiamo peggio di quando perdiamo». 
Poi aggiunge: 
«Ogni gara è diversa dalle altre ma per la Juventus l'importante e segnare il primo gol, poi tutto diventa facile». 
Anche Rossi é andato a bersaglio nel suo debutto in Coppa dei Campioni e dice che ci vogliono altre verifiche per questo tipo di formazione. Lo stesso vale per Bettega, il quale sottolinea come dal punto di vista fisico e del gioco ci sono stati netti progressi. In che misura ha influito Marocchino nella «goleada» in una vittoria all'estero che la Juventus inseguiva dal 77 dopo quella di Belfast con II Glentoran (1-0, gol di Causto) e nella stessa competizione? Trapattoni risponde che Marocchino ha garantito un maggior filtro permettendo a se stesso e a Bonlek una superiore capaciti di penetrazione. Pone l'accento sul fatto che iI polacco fisicamente stava meglio che a Genova. 
Cosa vale la Juventus in campo internazionale? Per Trapattoni questa gara è servita a migliorare gli affiatamenti: 
«Se manterremo le stesse geometrie con una manovra più fluida e rapida, si concretizzerà di più. Platini? Grande lui ma anche Boniek e Marocchino per aver aggredito gli avversari». 
Bruno Bernardi





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