venerdì 19 aprile 2024

20 Aprile 1983: Widzew Lodz - Juventus

É il 20 Aprile 1983 e Widzew Lodz Juventus si sfidano nella gara di ritorno della Semifinale di Coppa dei Campioni 1982-83 allo 'Widzewa Lodz Stadion' di Lodz (Polonia).

I bianconeri piemontesi sono oramai considerati 'la squadra piú forte del mondo' avendo in rosa motli elementi della nazionale Italiana Campione del Mondo a Spagna 82, con l'aggiunta di due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zbigniew 'Zibi' Boniek. La vittoria finale in Coppa dei Campioni sembra 'una cosa dovuta' peró la paura di vincere in europa e un 'tiro della domenica' di Felix Magath fermano i campioni bianconeri ad Atene nella finalissima.

Buona Visione!

 

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Coppa dei Campioni 1982-1983 - Semifinali, ritorno
Lodz - Widzewa Lodz Stadion
Mercoledì 20 aprile 1983 ore 20.00
WIDZEW LODZ-JUVENTUS 2-2
MARCATORI: Rossi P. 32, Surlit 54, Scirea autorete 78, Platini rigore 81

WIDZEW LODZ : Mlynarczyk, Kaminski, Wraga (Matusiak 73), Tlokinski, Wojcicki, Myslinski, Filipczak (Mierwinski 46), Surlit, Romke, Rozborski, Smolarek
Allenatore : Władysław Jan Żmuda

JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio (Storgato 86), Scirea, Marocchino, Tardelli, Rossi P. (Prandelli 46), Platini, Boniek
Allenatore : Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Corver (Olanda)



LE PAGELLE 

WIDZDEW LODZ

IL MIGLIORE SMOLAREK 7: è Surlit a realizzare i due gol dei polacchi, ma è Smolarek il pericolo numero uno per la difesa della Juventus. Parte largo sulla fascia e semina costantemente il panico. E’ suo il corner da cui nasce il gol dell’1-1 ed è sempre lui a procurarsi la punizione da cui nasce il secondo gol del Widzew Lodz.

Surlit 7: due gol pesanti e anche tutt’altro che disprezzabili, va vicino al 3-2 con una punizione che sorvola di poco la traversa.

Romke 5,5: un paio di buoni spunti, ma nel complesso è ben arginato dalla difesa bianconera.

Mylnarczyk 5: si fa passare sotto le gambe il gol di Rossi e nel finale stende Boniek per un rigore ineccepibile. Giornata poco fortunata, per lui e per i suoi compagni della difesa.

JUVENTUS

IL MIGLIORE PLATINI 7,5: tutte le azioni della Juve transitano dai suoi piedi al miele. L’assist per l’1-0 di Rossi è una meraviglia: triplo dribbling in pochi metri e pallone dolcissimo a scavalcare la difesa schierata. Apre il contropiede nell’azione che porta al rigore su Boniek e dal dischetto è freddissimo nella trasformazione.

Boniek 7: una furia, che carbura e cresce con il passare dei minuti. Si procura un rigore dopo una galoppata palla al piede imperiosa. Certi duetti con Platini sono pura arte. Gli manca solo il gol per coronare una prestazione a tutto tondo.

Rossi 6,5: piazza la zampata che vale l’1-0 con un opportunismo spietato, sempre bravo e intelligente nel gioco di sponda. Peccato per l’infortunio che lo esclude dai giochi a fine primo tempo.

Scirea 6,5: si avventura pochissimo in fase offensiva, preferendo stare dietro a comandare le operazioni. Sfortunato nella deviazione sul tiro di Surlit che beffa Zoff, bravo qualche minuto dopo a interrompere un contropiede dei polacchi e al contempo avviare l’azione che porta al 2-2.

Gentile 5,5: meno efficace di altre volte, fatica non poco a contenere le scorribande dello scatenato Smolarek.

Niccolò Mello
tratto da: La Stampa 21 aprile 1983



Come i tifosi di Lodz hanno seguito la gara dell'ex Boniek, fischi da rimpianto 

DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LODZ — 

Insardinatì nello stadio del Lks, che non è il loro, i tifosi di Lodz e amici del Widzew hanno ieri sera passato due ore di nulla prima dell'apparire della Juventus di Boniek. Nessun alcoolico venduto in città per tutta la giornata, fuorché il vino carissimo, e un bicchiere a coperto nei ristoranti diciamo di lusso. Attesa bagnata di blande bibite rosse, verdi, gialle, in un clima dolce, sereno in cielo come i dépliants turistici dicono dell'Italia. Juventus in azzurrino, da maglie mal lavate, tipo chic povero diciamo Fiorucci del calcio. Al nome di Boniek detto dall'altoparlante, urla ma non cattive. Il padre di Boniek, scocciato per telefonate bischere a rimproverargli le cose belle dette dal figlio sulla Juventus, non è venuto allo stadio. La folla avviluppava gli atleti di decibel.

Fischi all'8', quando Boniek gestiva la palla da solo, con calma eccessiva, da ricco. Ma svellere, scucire la partita di Boniek dal resto era sempre piti difficile. Lo controllavano, i polacchi, piú ideologicamente che fisicamente, cercando di anticipare le sue intensioni. Ma si dica, ad onore e gloria del football, che l'aspra contesa ha piallato ieri, nei suoi poco piú che 50 minuti giocati, tante situazioni personali. E l'assoluto del grande gioco che è il calcio ha annullato il relativo delle diverse situazioni personali. Il che va ad onore dei bianconeri, sia detto. Fischi al 29' per Boniek colto in un assolo: ma sembravano, cosi non cattivi, cinguettìi di uccellini lasciati soli. E tanti uccellini tristi, per quanto si diano da fare, non mettono insieme un suono arrabbiato. Comunque in campo c'era più Widzew che Boniek, più Juventus che Boniek con Rossi in gol. La partita sostava, l'intervallo era per gli spettatori polacchi da ibernazione dei sentimenti, oltre che dei corpi nel gelo che si annunciava entrando nella notte. 

E i fischi per Boniek e la Juve, al ritorno in campo, erano come una resa meccanica dei vuoti, da parte degli spettatori. Poi il dramma del guardalinee, la sospensione, gli altri gol, il rigore su Boniek.

Gian Paolo Ormezzano
tratto da: La Stampa 21 Aprile 1983
 




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