Siamo nella stagione calcistica 1982-83. L'Italia del pallone vive tra l'euforia ancora presente della vittoria del Campionato del Mondo Spagna 82 e l'incertezza per le prestazioni sempre piú deludenti della Nazionale.
Anche per i club il viaggio annuale nelle varie coppe europee va a rilento. Se non fosse per la 'Vecchia Signora Omicidi' che tra uno Scudetto e l'altro riesce anche a fare suo anche il vecchio continente ...
É il 6 Aprile 1983 e Juventus e Widzew Lodz (Polonia) giocano alla 'Stadio Comunale' di Torino. Il tutto é valevole per la gara di andata della Semifinale della Coppa dei Campioni 1982-83.
Buona Visione!
Coppa dei Campioni 1982-1983 - Semifinali, andata
Torino - Stadio Comunale
Mercoledì 6 aprile 1983
JUVENTUS-WIDZEW LODZ 2-0
MARCATORI: Grebosz autorete 8, Bettega 59
Mercoledì 6 aprile 1983
JUVENTUS-WIDZEW LODZ 2-0
MARCATORI: Grebosz autorete 8, Bettega 59
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Bettega, Tardelli, Rossi P. (Marocchino 77), Platini, Boniek
Allenatore: Giovanni Trapattoni
Allenatore: Giovanni Trapattoni
WIDZEW LODZ: Mlynarczyk, Kaminski, Swiatek, Tlokinski, Wojcicki, Grebosz, Wraga (Myslinski 81), Surlit, Romke, Rozborski, Smolarek
Allenatore: Władysław Zmuda
Allenatore: Władysław Zmuda
ARBITRO: Ponnet (Belgio)
Anche Bearzot e Hidalgo in tribunaAgnelli: Troppi falli il 2 a 0 può bastareTORINO — E' l'intervallo. In tribuna d'onore si respira la stessa aria pesante che deve gravare sul campo dove la battaglia è accesissima. Il vantaggio di un gol viene guardato come elemento positivo ma non sufficiente per dare garanzie e tranquillità in vista della gara di ritorno e per garantire la conquista della finale di Atene."Non è una gran bella partita — ammette Giovanni Agnelli che non ha voluto mancare all'appuntamento —, è difficile giocare contro questa gente il cui unico scopo è l'ostruzionismo e non si spaventa neppure di fare molti falli."«Sono avversari ostici — prosegue dopo una breve pausa l'avvocato — Non hanno già lasciato giocare gli inglesi del Livcrpool. La classe di questi polacchi è bassissima, sarà dura anche a Lodz, però la Juve non teme nessuno».Agnelli parla quindi del singoli:«Boniek? Procede in maniera alterna. Bettega? E' senz'altro il migliore. Platini? Non può giocare come gli è solito: troppi falli, si è persino innervosito. Smolarek? E' molto forte: se gioca sempre cosi può ambire al campionato italiano».Sostanzialmente d'accordo con Agnelli è Luca Montezemolo, amministratore delegato della Cinzano:«I polacchi sono forti, una squadra molto dura. La Juventus non riesce ad esprimersi ai suoi livelli migliori in quanto è obbligata a cercare di non scoprirsi. Forse è più facile incontrare il Widzew a casa sua. Smolarek è forte e duro."In tribuna ci sono due commissari tecnici, Bearzot ed Hidalgo. Non si sono incontrati e la partita l'hanno osservata con occhio differentemente interessato. Osserva Bearzot:«Il Lodz è compatto, unito, fresco. Il fatto che da loro il campionato sia cominciato a marzo li avvantaggia, sono più freschi. Se la Juventus fosse riuscita a realizzare il secondo gol la situazione probabilmente sarebbe cambiata. Il gioco del polacchi di rimessa? Concedendo pochi spazi agli avversari. Smolarek non solo è un grande giocatore, ma un guerriero. Con Gentile comunque il suo duello finora si può giudicare alla pari. Certo alla Juventus non giova che Brio si ritrovi sovente senza avversario».Hidalgo, invece, è soprattutto venuto a Torino per osservare Platini che spera di avere a disposizione il 23 aprile per Francia-Jugoslavia, anche se, trattandosi di un sabato, la Juventus dovrebbe rinunciare ad utilizzarlo il giorno dopo nella partita di Catanzaro:«Michel è molto utile per la squadra e per il pubblico — spiega Hidalgo — per questo spero di averlo."Ed ecco il giudizio del ct. francese sulla partita:«É una gara molto difficile, i polacchi sono molto chiusi. La Juventus trova qualche difficoltà per fare I gol."Infine il vicepresidente del Coni, Nebiolo, sinceramente ammirato dalla prestanza atletica degli uomini del Widzew:«Che complesso, che forza del collettivo: anche se si tratta di una squadra senza tanti campionissimi, sa dimostrarsi molto compatta e trova in quello Smolarek un vero gladiatore».L'avvocato Agnelli ha lasciato lo stadio a sette-otto minuti dalla fine. Questo il suo commento:«Non è calcio giocare cosi una semifinale di Coppa dei Campioni. Il 2-0? Non so se basta, ma noi stiamo meglio di loro».Giorgio Barberistratto da: La Stampa 7 aprile 1983
La Stampa 7 aprile 1983 |
La Stampa 7 aprile 1983 |
La Stampa 7 aprile 1983 |
La Stampa 7 aprile 1983 |
La Stampa 7 aprile 1983 |
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