venerdì 5 aprile 2024

6 Aprile 1983: Juventus - Widzew Lodz

Siamo nella stagione calcistica 1982-83. L'Italia del pallone vive tra l'euforia ancora presente della vittoria del Campionato del Mondo Spagna 82 e l'incertezza per le prestazioni sempre piú deludenti della Nazionale.
Anche per i club il viaggio annuale nelle varie coppe europee va a rilento. Se non fosse per la 'Vecchia Signora Omicidi' che tra uno Scudetto e l'altro riesce anche a fare suo anche il vecchio continente ...

É il 6 Aprile 1983 e Juventus e Widzew Lodz (Polonia) giocano alla 'Stadio Comunale' di Torino. Il tutto é valevole per la gara di andata della  Semifinale della Coppa dei Campioni 1982-83.

Buona Visione!



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Coppa dei Campioni 1982-1983 - Semifinali, andata Torino - Stadio Comunale
Mercoledì 6 aprile 1983
JUVENTUS-WIDZEW LODZ 2-0
MARCATORI: Grebosz autorete 8, Bettega 59
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Bettega, Tardelli, Rossi P. (Marocchino 77), Platini, Boniek
Allenatore: Giovanni Trapattoni
WIDZEW LODZ: Mlynarczyk, Kaminski, Swiatek, Tlokinski, Wojcicki, Grebosz, Wraga (Myslinski 81), Surlit, Romke, Rozborski, Smolarek
Allenatore: Władysław Zmuda
ARBITRO: Ponnet (Belgio)



Anche Bearzot e Hidalgo in tribuna 
Agnelli: Troppi falli il 2 a 0 può bastare 

TORINO — E' l'intervallo. In tribuna d'onore si respira la stessa aria pesante che deve gravare sul campo dove la battaglia è accesissima. Il vantaggio di un gol viene guardato come elemento positivo ma non sufficiente per dare garanzie e tranquillità in vista della gara di ritorno e per garantire la conquista della finale di Atene. 
"Non è una gran bella partita — ammette Giovanni Agnelli che non ha voluto mancare all'appuntamento —, è difficile giocare contro questa gente il cui unico scopo è l'ostruzionismo e non si spaventa neppure di fare molti falli." 
«Sono avversari ostici — prosegue dopo una breve pausa l'avvocato — Non hanno già lasciato giocare gli inglesi del Livcrpool. La classe di questi polacchi è bassissima, sarà dura anche a Lodz, però la Juve non teme nessuno». 
Agnelli parla quindi del singoli: 
«Boniek? Procede in maniera alterna. Bettega? E' senz'altro il migliore. Platini? Non può giocare come gli è solito: troppi falli, si è persino innervosito. Smolarek? E' molto forte: se gioca sempre cosi può ambire al campionato italiano». 
Sostanzialmente d'accordo con Agnelli è Luca Montezemolo, amministratore delegato della Cinzano: 
«I polacchi sono forti, una squadra molto dura. La Juventus non riesce ad esprimersi ai suoi livelli migliori in quanto è obbligata a cercare di non scoprirsi. Forse è più facile incontrare il Widzew a casa sua. Smolarek è forte e duro." 
In tribuna ci sono due commissari tecnici, Bearzot ed Hidalgo. Non si sono incontrati e la partita l'hanno osservata con occhio differentemente interessato. Osserva Bearzot: 
«Il Lodz è compatto, unito, fresco. Il fatto che da loro il campionato sia cominciato a marzo li avvantaggia, sono più freschi. Se la Juventus fosse riuscita a realizzare il secondo gol la situazione probabilmente sarebbe cambiata. Il gioco del polacchi di rimessa? Concedendo pochi spazi agli avversari. Smolarek non solo è un grande giocatore, ma un guerriero. Con Gentile comunque il suo duello finora si può giudicare alla pari. Certo alla Juventus non giova che Brio si ritrovi sovente senza avversario». 
Hidalgo, invece, è soprattutto venuto a Torino per osservare Platini che spera di avere a disposizione il 23 aprile per Francia-Jugoslavia, anche se, trattandosi di un sabato, la Juventus dovrebbe rinunciare ad utilizzarlo il giorno dopo nella partita di Catanzaro: 
«Michel è molto utile per la squadra e per il pubblico — spiega Hidalgo — per questo spero di averlo." 
Ed ecco il giudizio del ct. francese sulla partita: 
«É una gara molto difficile, i polacchi sono molto chiusi. La Juventus trova qualche difficoltà per fare I gol." 
Infine il vicepresidente del Coni, Nebiolo, sinceramente ammirato dalla prestanza atletica degli uomini del Widzew: 
«Che complesso, che forza del collettivo: anche se si tratta di una squadra senza tanti campionissimi, sa dimostrarsi molto compatta e trova in quello Smolarek un vero gladiatore». 
L'avvocato Agnelli ha lasciato lo stadio a sette-otto minuti dalla fine. Questo il suo commento: 
«Non è calcio giocare cosi una semifinale di Coppa dei Campioni. Il 2-0? Non so se basta, ma noi stiamo meglio di loro». 

Giorgio Barberis









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La Stampa 7 aprile 1983

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La Stampa 7 aprile 1983

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La Stampa 7 aprile 1983

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La Stampa 7 aprile 1983

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La Stampa 7 aprile 1983

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La Stampa 7 aprile 1983


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