venerdì 14 giugno 2024

15 Giugno 1977: Juventus - Lecce

É il 15 Giugno 1977 Juventus Lecce si sfidano nella Seconda Giornata del Girone B della Seconda Fase della Coppa Italia 1976-77 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

É un campionato dominato dalle squadre piemontesi questo. Con Torino e Juventus 'abbracciate' in un appassionante testa a testa fino a fine campionato. Alla fine trionferanno i bianconeri per un solo punto in un duello entrato nella storia. 

In Coppa Italia i bianconeri supereranno agevolmente il primo turno, ma dovranno far strada all' Inter che sfiderá (perdendo) i concittadini del Milan nella Finale.

Buona Visione! 


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Stagione 1976-77 - Coppa Italia
Girone Finale, 2a Giornata
Torino - Stadio Comunale
Mercoledì 15 Giugno 1977 ore 20.30
JUVENTUS-LECCE 1-1
Marcatori: 39' rigore Montenegro (L), 46' autorete Lo Russo (J)

JUVENTUS: Alessandrelli, Cuccureddu (46' Gentile), P. Serena, Furino, Spinosi, A. Marchetti, S. Gori, G. Gasperini, Boninsegna, Benetti, Capuzzo (62' Causio)
Allenatore: Giovanni Trapattoni

LECCE: Vannucci, Lo Russo, Croci, Giannattasio, Pezzella, Fava (78' Rollo), Sartori, Cannito, Pensabene, Biondi (59' Mayer), Montenegro
Allenatore: Antonio Renna

Arbitro: Pieri C.



Juventus-Lecce senza storia: in luce il vice di Zoff
Alessandrelli e niente più

Peccato l'abbiano visto in pochi, perché la vera attrattiva di questo Juventus-Lecce era lui, Alessandro Alessandrelli, l'ombra di Dino Zoff, il silenzioso allievo del maestro azzurro. C'era attesa sul debutto del gigante bianconero, che almeno fino al termine della Coppa Italia avrà in prestito la maglia di titolare. L'attesa non è andata affatto delusa. Alex ha messo tutti tranquilli con un sicuro intervento dopo cinque minuti di gioco, rinfrancando se stesso ed i compagni. Azzeccata con sicurezza la prima parata tutto poi è filato liscio. Avevo tanta paura prima della partita - confessa senza vergogna- non foss'altro per il fatto di dover riprendere l'abitudine al campo, alle distanze, perché non sapevo esattamente quale sarebbe stata la mia reazione ritrovandomi di colpo nel clima di una partita vera. Superati però alcuni problemi di carattere "tecnico" (colpo d'occhio, senso della posizione) tutto è andato bene..

Lui in campo e Zoff in panchina. l'imponente figura del portiere friulano seduto accanto al dottor Voglino faceva sorridere qualcuno. Altri più scettioi azzardavano: Al primo intervento che sbaglia, rientra subito Zoff. Una sfiducia che Alessandrelli non merita assolutamente ed I fatti lo dimostrano. Riprendere confidenza con un ruolo tanto difficile, a distanza di due anni, è Impresa non da poco. Lui ci è riuscito con la volontà e l'aiuto del maestro: Dino come sempre mi ha dato un sacco di consigli preziosi, infondendomi sicurezza e tranquillità. Ogni tanto dal campo lo guardavo per cogliere al volo qualche espressione del suo volto, anche se il Lecce non mi ha mai concesso possibilità di distrarmi troppa. L'interesse e la curiosità generale si sono su- bito concentrati sul portiere bianconero per cercare motivi per seguire una partita che la Juve stava conducendo senza volontà, senza brio, senza spunti illuminanti. Priva di sette titolari, la squadra di Trapattoni ha ancora una volta dimostrato di essere al limite del tracollo psico-fisico, stressata da una stagione magnifica ma logorante. Non ne possiamo più, dopo 60 partite siamo ormal al limite delle nostre possibilità, ha con- fessato a fine partita un bianconero. In effetti chi si dimostrava sicuro all'inizio che la Juven- tus avrebbe giocato questa Coppa per vincerla. era fuori dalla realtà. Si sapeva che i titolari, quel pochi almeno che giocano, non avrebbero più trovato stimoli validi per spendere le ultime energie che ancora avevano a disposizione.

Molto più realista era invece chi sapeva che la Coppa si sarebbe rivelata molto utile per il lancio di qualche giovane che durante l'arco della stagione aveva necessariamento dovuto restare in ombra. Dopo Capuzzo e Serena, leri è toccato a Gasperini, classe 1958, vestire la ma- glia di titolare. Un debutto positivo, un onesto lavoro al servizio della squadra. E' stata sua la bella conclusione che ha permesso alla Juve di agguantare il pareggio dopo che un mani di Cuccureddu aveva provocato un rigore concesso con decisione dall'indecisissimo arbitro Pieri.

I tre giovani non hanno nascosto la loro soddisfazione. Grazie all'aluto dei compagni, l'inserimento in squadra non è stato un problema. Ora stanno prendendo gusto a giocare, anche se sanno che dovranno forzatamente tornare nell'ombra. Qualcuno forse verrà mandato a farsi le ossa altrove, cosi avrebbero modo di giocare con continuità. Dice per esempio Capuzzi: Restare alla Juve mi starebbe anche bene, certo che con la voglia matta che ho di giocare, preferirei, tutto sommato, essere prestato a qualche squadra di A o B.

Col pareggio di ieri sera la Juve ha chiuso l'argomento Coppa Italia.

Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 16 giugno 1977





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