martedì 9 aprile 2024

10 Aprile 1991: Barcellona - Juventus

É il 10 Aprile 1991 ed a Barcellona (Spagna) si disputa la Semifinale di Andata della Coppa delle Coppe 1990/91. In campo Barcellona e Juventus se ne danno di santa ragione per poter così disputare la finalissima in programma tra qualche settimana.

I Bianconeri vinseró questo trofeo (la Coppa Coppe) una sola volta: Stagione 1983/84!

La gara di ritorno si puo gustare QUA!

Buona Visione!


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Stagione 1990-1991 - Coppa delle Coppe - Semifinali, andata
Barcellona - Stadio Camp Nou
mercoledì 10 aprile 1991 ore 20:45
BARCELLONA-JUVENTUS 3-1
MARCATORI: Casiraghi 13, Stoichkov 55, Stoichkov 60, Goikoetxea 75

BARCELLONA: Zubizarreta, Nando, Ferrer, Koeman R., Serna, Amor, Goikoetxea, Stoichkov, Julio Salinas (Soler 87), Laudrup M., Begiristain (Eusebio 46)
A disposizione: Busquets, Lopez Rekarte, Pinilla
Allenatore: Johann Crujff

JUVENTUS: Tacconi, Napoli N., Luppi, Fortunato D., Julio Cesar, De Agostini, Haessler, Marocchi, Casiraghi (Corini 69), Baggio R., Schillaci (Di Canio 87)
A disposizione: Bonaiuti, De Marchi, Alessio
Allenatore: Lugi Maifredi

ARBITRO: Quiniou (Francia)
AMMONIZIONI: Baggio R. (Juventus); Nando (Barcellona)




LE PAGELLE BIANCONERE
Non basta un solo «Imperatore» 
Un grandissimo Julio Cesar, voce che predica invano nel deserto 

TACCONI 6,5 Salvato dal palo, su bomba di Koeman, nel primo tempo, ha poi limitato i darmi con tre grosse parate, miracolosa quella su tiro ravvicinato di Eusebio, e non ha colpe specifiche sui tre palloni che ha raccolto in fondo alla sua rete. 

NAPOLI 6 Ha tenuto bene la fascia destra, su Goicoechea, cercando anche di alimentare le controffensive. Un paio di volte, Stoichkov ha «cercato» il rigore su di lui, con sceneggiate alla... bulgara, ma l'arbitro non è caduto in trappola. 

LUPPI 5,5 Per quasi un'ora ha retto, su Salinas, ora su Stoichkov, ma poi ha ceduto di schianto, come il resto della retroguardia, di fronte alla veemente controffensiva degli uomini di Johan Cruyff che hanno sfruttato al meglio le fasce laterali e i corridoi. 

FORTUNATO 5,5 Sul piano tattico, come posizione, ha assunto un compito ingrato: quello di puntellare il centrocampo e di fare da frangiflutti, specie su Laudrup. Ma, a gioco lungo, ha accusato la fatica e il suo rendimento ne ha risentito. 

JULIO CESAR 6,5 E' stato grande, catturando tutti i palloni, alti e bassi, che gli capitavano a tiro. Sino al 55', quando nulla ha potuto sull'incornata di Stoichkov. L'ariete bulgaro ha bruciato tutti sul secondo gol e il terzo di Goicoechea è nato da una prodezza dello spagnolo. 
 
DE AGOSTINI 6 Una prova ai limiti della sufficienza per impegno agonistico. Si è proiettato su un lancio di 40 metri di Julio Cesar ed ha scodellato un ottimo pallone per Baggio. Poteva essere il 2-0 ma Zubizzarreta era piazzatissimo.
 
HAESSLER 5 A Firenze era stato il miglior juventino, ieri sera il peggiore. Aveva l'attenuante di una tendinite che lo fa soffrire, ma ha sbagliato passaggi elementari, senza mai entrare nel vivo della partita, senza cambiare marcia. 

MAROCCHI 6 La cosa più bella è stato l'assist per Baggio in apertura di ripresa dopo un buon primo tempo, tiratissimo come impegno e concentrazione. Poi ha smarrito lucidità rimamendo coinvolto nel «balordone» generale che ha permesso al Barcellona la sensazionale rimonta. 

CASIRAGHI 6,5 Ha il grosso merito di aver sfruttato, da opportunista, un errore di Ferrer con l'involontaria complicità di Zubizzarreta. Ci ha provato ancora da lontano senza esito. E' stato sostituito al 69' con Corini per riequilibrare una squadra ormai troppo allungata. Ma neppure con Corini, la Juventus ha evitato il terzo gol. 

BAGGIO 6 La sufficienza è per lo spirito di sacrificio, per l'abnegazione con cui ha rincorso l'avversario diretto, ma ha sciupato due grosse occasioni per mettere ko il Barcellona ed il suo riscatto è rimandato al derby a alla partita di ritomo con i catalani.

SCHILLACI 6 Maifredi non ha voluto rinunciarvi. E Totò ce l'ha messa tutta per dargli ragione ma la sfortuna continua a perseguitarlo come al 23' quando ha dribblato quattro avversari sparando di un soffio a lato. A tre minuti dal termine, ha lasciato il posto a Di Canio che non ha avuto neppure il tempo di... sudare. 

ARBITRO QUINIOU 6,5 Una buona prestazione, quella del francese e dei suoi due collaboratori. Non s'è mai lasciato ingannare da Stoichkov che ha cercato due volte il rigore, ma avrebbe forse dovuto espellere Nando (32') che era l'ultimo difensore quando ha fermato fuori area, fallosamente, Casiraghi lanciato a rete.

Pier Carlo Alfonsetti




Italia 90 è l’occasione per cambiare volto e management alla Juventus. Le dimissioni di Boniperti, i cui metodi non sono più considerati vincenti dall’avvocato Agnelli, portano sul ponte di comando Montezemolo, il giovane manager che ha organizzato il mondiale delle notti magiche. In panchina arriva Gigi Maifredi, il tecnico che più di tutti intende seguire le tracce di Sacchi, il profeta del Milan berlusconiano che nelle prime tre stagioni ha conquistato lo scudetto e due Coppe dei Campioni. Ma il piano non riesce: il rendimento della squadra non è lineare, molte scelte non si rivelano indovinate, i gol di Baggio non bastano. La fiducia in Maifredi, reduce dalle felici stagioni al Bologna, non è illimitata. L’allenatore che prima di diventare professionista vendeva liquori e bevande, non riesce a superare le difficoltà. “Non era champagne” di Enzo D’Orsi è il racconto di una rivoluzione fallita. Il girone di ritorno disastroso, unito alle eliminazioni dalla Coppa Italia e dalla Coppa delle Coppe, costa alla Juventus l’esclusione dalle competizioni europee dopo ventotto anni. Prefazione di Eraldo Pecci.  Acquistatelo Qua!



 

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La Stampa 11 aprile 1991

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La Stampa 11 aprile 1991

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