mercoledì 10 aprile 2024

11 Aprile 2012: Juventus - Lazio

É l' 11 Aprile 2012 Juventus e Lazio si sfidano nella tredicesima Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2011-12 allo 'Juventus Stadium' di Torino.

É il primo anno di Antonio Conte come allenatore dei nostri eroi, ma nessuno si puo sognare quale sará l'epilogo di questa stagione. Alla fine sará una marcia trionfale lunga trentotto partite, tutte senza l'onta della sconfitta. Dall'altra parte c'é una Lazio che termina un ottimo campionato in quarta posizione.

Buona Visione!


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Stagione 2011-2012 - Campionato di Serie A - 13 ritorno
Torino - Juventus Stadium
Mercoledì 11 aprile 2012 ore 20:45
JUVENTUS-LAZIO 2-1
MARCATORI: Pepe 30, Mauri 45, Del Piero 82

JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Vidal (Giaccherini 79), Pirlo, Marchisio C., Pepe (Matri 72), Quagliarella, Vucinic (Del Piero 73)
Allenatore: Antonio Conte

LAZIO: Marchetti, Scaloni, Biava, Diakitè, Garrido, Gonzalez (Brocchi 81), Cana, Ledesma C., Candreva, Mauri (Hernanes 72), Rocchi (Kozak 74)
Allenatore: Edy Reja

ARBITRO: Damato
ESPULSIONI: Kozak 90+3 (Lazio)




Finisce 2-1 con la Lazio allo Juventus Stadium: decide la punizione del Capitano a 8' dalla fine nella sera del settecentesimo gettone, dopo che i bianconeri avevano dominato il primo tempo, chiuso sull'1-1 coi gol di Pepe e Mauri

Del Piero. Ancora, sempre lui. Nel giorno della storia, per fare la storia. La Juventus forse più bella della stagione, quantomeno nel primo tempo, ha patito oltre l’immaginabile, e non era bastata per avere la meglio di una Lazio tutta cuore e difesa, che continua a fare più di quanto atteso e aspettabile. Poi è entrato in campo, per la 700/a volta con la maglia bianconera, Del Piero. Punizione-gol. Un classico. Che vuol dire il 2-1 poi definitivo a 8’ dalla fine, per spareggiare le reti di Pepe e Mauri. E vuol dire che la Juve torna davanti al Milan, che la Juve questo scudetto non vuole proprio mollarlo, anche in una serata in cui le era girato tutto storto, sottoporta. La Lazio per il terzo posto non mollerà. Ci vorrà questa grinta per conquistarlo, poi, certo, in fase propositiva nelle gare da qui alla fine sarà lecito attendersi ben di più.

PEPE FA E DISFA — La Juventus fa la partita, più offensiva nel 4-3-3 con Pepe a destra rispetto al 3-5-2 delle ultime uscite. La Lazio, con la difesa rimaneggiata, si copre. Rocchi soffre di solitudine là davanti. Tutto scontato, da previsione. Il primo colpo, anzi quasi un cazzotto, è di Quagliarella. Tiro violento: Marchetti para di faccia. Si fa male, e non ci fa un figurone, ma il pallone non entra. Poi Pepe, solo davanti al portiere, tira in bocca a Marchetti mancando un’occasione grande come l’Area 12 intorno allo stadio. Ma subito dopo si riscatta, e alla grande. Segnando un gol molto più difficile. E molto bello. Palla splendida di Pirlo - che predica calcio: gli manca solo il breviario -, stop di petto e mezza rovesciata. Gol. Lo Juventus Stadium salta per aria.

PEPE FA E DISFA — Vidal allora si fa venire una pazza idea, sarà l’effetto emulazione dopo la prodezza di Pepe. Se fa i numeri lui, allora anch’io... Sta di fatto che, vedendo Marchetti fuori dai pali, cerca il pallonetto da centrocampo, costringendo il portiere biancoceleste ad una paratona in affannoso recupero. Poi è Quagliarella a sfiorare il 2-0, ancora Marchetti super. La Juve si concede il lusso di guardarsi allo specchio, ora. I bianconeri tentano finezze e colpi ad effetto. Spesso riusciti. Vucinic però, tra un giochetto e una veronica, si scorda di far gol sull’assist di Lichtsteiner. Niente 2-0. La Juve è meravigliosa, forse la più bella della stagione, straripante dopo il gol. Ma non è cattiva sottoporta. Come al solito.

MAURI GOL — E arriva la beffa. Puntuale come le disgrazie. La Lazio ha il merito di essere rimasta in piedi, pur piena di lividi, e al primo colpo assestato pareggia. Colpo di testa indisturbato di Mauri a centroarea sul cross di Scaloni dalla destra. Gol. All’intervallo è 1-1. Risultato bugiardo se ce n’è uno. Ma è l’unica cosa che conta, il resto sono chiacchiere.

FORTINO LAZIO — Al 2’ del secondo tempo Ledesma impiega un secolo per battere un angolo. Le intenzioni della Lazio sono chiare: difesa e difesa. E difesa, se avanza qualcosa. Difficile dare torto agli uomini di Reja, dopo la mareggiata scampata nel primo tempo. Vucinic manca un altro gol, per coerenza, stavolta però non era facile, o perlomeno, lo era soltanto dopo un primo stop azzeccatissimo. La Juve attacca a testa bassa, furiosa, dirompente. Ma non sfonda. Conte, tardi, molto tardi, mette dentro Matri e Del Piero.

DEL PIERO GOL E STORIA — Tardi, molto tardi, ma non troppo tardi. Perché a Del Piero basta poco per scrivere la storia bianconera per la settecentesima volta, quanto le sue presenze in bianconero. Basta una punizione, e neanche dal limite. Solita rincorsa. Marchetti fa un passo sul palo coperto dalla barriera e lascia scoperto il suo. E Del Piero lo punisce. Il risultato di tante altre volte, più importante che mai. Gol. La Juve vince, lo scudetto è sempre meno un sogno e sempre più una realtà.





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