venerdì 12 aprile 2024

13 Aprile 1975: Cagliari - Juventus

É il 13 Aprile 1975 e CagliariJuventus si sfidano nella undicesima Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1974-75 allo Stadio 'Sant'Elia' di Cagliari.

La Juve é guidata in panchina da Carlo Parola e si appresta a vincere il suo sedicesimo scudetto. Dall'altra parte c'é il Cagliari che allenato da Gigi Radice riuscirá ad evitare la retrocessione in Serie B piazzandosi poco sotto metá classifica.

Buona Visione!

 

cagliari


Stagione 1974-1975 - Campionato di Serie A - 11 ritorno
Cagliari - Stadio Sant'Elia
Domenica 13 aprile 1975 ore 15:30
CAGLIARI-JUVENTUS 1-1
MARCATORI
: Morini autorete 5, Altafini 87

CAGLIARI: Vecchi, Valeri, Poli, Gregori, Niccolai, Tomasini, Roffi, Quagliozzi (Piras 46), Gori, Butti, Virdis
Allenatore: Luigi Radice

JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cuccureddu, Furino, Morini, Scirea, Damiani (Anastasi 75), Causio, Altafini, Capello F., Bettega R.
Allenatore: Carlo Parola

ARBITRO: Menegali


Il nuovo scudetto della Juventus nasce praticamente senza soluzione di continuità col precedente. All’indomani del titolo, il 21 maggio 1974, viene annunciato il nuovo allenatore, Carlo Parola, l’ex campione bianconero famoso per la celebre rovesciata. Cestmir Vycpalek, che aveva chiesto di passare ad altri incarichi, viene nominato “direttore dei servizi tecnici”. Lascia la squadra un altro grande, Sandro Salvadore, a 36 anni in pensione nonostante un paio di offerte di club di Serie B. La dirigenza continua a muoversi con straordinaria abilità, sul vecchio tronco vengono innestati Damiani, l’ala più contesa del mercato (anche perché rappresentante di una specie tecnica in via di estinzione), e Scirea, giovane centrocampista dell’Atalanta ingaggiato (in cambio di Mastropasqua, Marchetti e Musiello) con l’idea di farne il nuovo libero. Un’idea che si rivelerà straordinariamente azzeccata.

Fondamentale anche la conferma di José Altafini, il nonno del gol, decisivo una volta di più. La squadra si presenta particolarmente coriacea, ma anche più agile della precedente versione. In difesa, davanti a Zoff, protagonista di una grande stagione, Parola cambia la coppia dei terzini: indifferentemente a destra o a sinistra, Gentile, una mignatta dai piedi ruvidi (che limerà con gli anni fino a eccellenti livelli tecnici), e Cuccureddu, mediano di grande vitalità, sempre pronto agli sganciamenti offensivi; Scirea è il libero, modernissimo, in pratica il primo regista della squadra, dietro lo stopper, l’ottimo Morini. A centrocampo, le chiavi della regia sono sempre più saldamente in mano a Capello, coadiuvato dall’onnipresente mediano Furino, anima agonistica della squadra, e in fase offensiva dal fantasista Causio. Sulla fascia destra, Damiani agisce da supporto alla punta centrale (Anastasi o Altafini), mentre Bettega funge da uomo ovunque del settore offensivo: attaccante, ma anche trequartista di gran classe.

tratto da SERIE A 1974/75: JUVENTUS 



Parola sottolinea l'importanza del gol in extremis di Altafini
"José allontana lo spauracchio Napoli,,
Dice l'allenatore: "Con la squadra di Vinicio a due punti sarebbero subentrate molte difficoltà di carattere psicologico. Cosi siamo più tranquilli" 
Preoccupa Capello che ha rimediato una botta al ginocchio destro

Cagliari, 13 aprile Le grande paura è finita. Sul volti di quelli della Juventus è ancora dipinta a tinte sufficientemente vistose tutta l'apprensione per quel gol che non si decideva mai ad arrivare ed è comparso grazie al solito, inarrivabile e nel contempo scontatissimo colpetto dell'altrettanto inarrivabile Altalini. Grazie a queste sue disarmanti prodezza, la Juventus ha oggi risolto quasi tutti i suoi problemi-scudetto e la fanfara allegra che la banda sta suonando fuori dagli spogliatoi sembra dargli le definitiva consacrazione. San José, ovvero del difficile, quasi impossibile, che diventa ovvio. Il protagonista non si scompone. Come sempre, la sua non è allegria a tinte vivaci, preferisce stemperarsi nell'umorismo. 

"E successo tutto "sotto" - commenta - il pallone è passato sotto piedi di Niccolai, ha battuto sotto la traversa. Però finito in rete, questo è l'importante. Col caldo vado bene, sono proprio soddisfatto."

-Tutto sotto. Anche un pochino fortunato, allora?

"Proprio fortunato non direi. Non conta che abbiamo risolto tutto a soli tre minuti dalla fine. bisogna anche tener conto dei lunghi periodi in cui abbiamo dominato. E' giusto cosi, non potevamo assolutamente perdere dоро aver costretto l'avversario alle corde. Purtroppo, certe partite diventano difficili. Non c'è cosa più brutta perché uno attacca, stringe l'avversario in area e poi rischia continuamente il contropiede. Oggi, poteva succedere a noi, questo risultato è molto molto più importante, ed è stato molto più difficile da conquistare di quanto non possa sembrare a prima vista, contro una squadra come il Cagliari."

Ma la Juve può permettersi qualunque lusso, tanto sa gia in partenza che ha il suo nonnetto Altafini che risolve tutto...

"Magari. Effettivamente. comunque, negli ultimi tempi ho segnato delle reti molto importanti. Il merito è per metà mio e per metà della Juventus. Mi, spiego: lo non ho mai protestato quando stavo fuori, mi rendevo conto che occorre sfruttare gli uomini giusti al momento giusto. Una questione di rosa oggi serve Longobucco, poi servirà Viola, infine Altafini. Adesso tocca a me, funziono abbastanza bene, quindi non posso che ringraziare chi mi ha messo dentro proprio in questo momento. Il dosaggio è importante, ed in queste condizioni io ne sono la dimostrazione."

Già, è importante soprattutto quando l'uomo in questione si chiama Altafini, che entra senza alcuna difficoltà per risolvere puntualmente tutte le situazioni. Oggi molto probabilmente, con quel suo tocchetto sotto la traversa che aggiudicato definitivamente lo scudetto alla Juventus. 

"Ancora una cosa - conclude accentonando l'individuasismo per rendere onore a tutta la squadra - sono contento per come ha reagito la Juventus. Era in una situazione molto brutta, difficilissima da raddrizzare. E' in questi momenti che dimostra di essere una grande squadra."

Comunque, la Juventus, come abbiamo già detto, ha risolto praticamente tutto. Cuccureddu trova addirittura il modo di fare dello spirito, pur commentando subito dopo di aver scherzato, quando dice che il Napoli a questo punto non preoccupa piú. 

Parola, in forma naturalmente ufficiale, annuncia che le probabilità della Juventus di aggiudicarsi to scudetto restano sempre quelle dell'ottanta per cento che aveva annunciato la settimana scorsa. Poi, a quattr'occhi commenta: 

"Questo punto è estremamente importante. Non voglio neppure parlare della questione classifica, mi interessa soprattutto sottolineare un se oggi non fatto: fossimo riusciti ad agguantare il pareggio proprio nel minuti conclusivi, il Napoli si sarebbe portato a due punti di distanza: sarebberó quindi subentrate molte difficoltà di carattere psicologico per noi, così, invece, possiamo considerarci abbastanza tranquilli."

Circa la partita appena conclusa nonostante la gran paura che ha attanagliato la panchina bianconera, Parola puo esaminare la situazione con sufficiente calma: 

"Sarebbe stato il colmo se avessimo perduto - commenta - un'autorete cosi taglia le gambe, si può facilmente perdere la testa. Sarebbe stata la quarta che ci succedeva. Per fortuna José ha risolto quando ormai cominciavamo a perdere la fiducia. Effettivamente, continuavo a guardare l'orologio e vedevo che i minuti passavano senza che questo benedetto gol si decidesse ad arrivare. Quando ormai avevo perso quasi tutte le speranze ecco che la situazione é improvvisamente migliorata risolvendo tutto." 

E prosegue: 

"A questo punto, quindi, si può dire che lo scudetto è della Juve. Ma, certo abbiamo fatto un passo avanti, ogni partita ci porta più vicino al traguardo, io non sapevo il risultato di Napoli, non conoscevo la grandinata di gol con cui ha travolto la Ternana. L'ho saputo fine partita. Anche questo è un dato importante: con una squadra di questo tipo, in grado di travolgere gli avversari, avremmo potuto innervosirci. Invece, tutto va bene così." 

In mezzo alla generale allegria del tutto giustificata dalla conclusione rocambolesca della partita c'è anche chỉ non è troppo soddisfatto, Si tratta di Fabio Capello il quale ha rimediato una brutta botta al ginocchio destro, Sul momento non sembrava che la cosa fosse troppo fastidiosa ma Capello commenta con qualche preoccupazione: 

"Quando scatto sono in difficoltà, il ginocchio mi fa molto male. Spero che non sia niente di grave, non voglio fare l'uccello del malaugurio, ma ho paura che possa essere stato interessato il legamento."

Naturalmente Capello pensa alla Juventus ma anche alla Nazionale. Sabato gli azzurri saranno di scena. Parola commenta: 

"Con la partita della Nazionale metá della nostra squadra potrà riposare, un po di tranquillità che ci dovrebbe far bene a tutti. Potremo riordinare le idee ma soprattutto non dovremo guarderci alle spalle con troppa apprensione."

Beppe Bracco
tratto da: La Stampa 14 aprile 1975



damiani

juventus

juventus

juventus

juve

cagliari

cagliari

juve

cagliari

jose

cagliari

cagliari






Nessun commento:

Posta un commento