giovedì 8 febbraio 2024

9 Febbraio 2013: Juventus - Fiorentina

É il 9 Febbraio 2013 e Juventus e Fiorentina si sfidano nella Quinta Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2012-13 allo 'Juventus Stadium' di Torino.

É una Juventus Campione d'Italia in carica che non sembra aver problemi nel vincere ancora il tricolore. Infatti la squadra allenata da Antonio Conte chiude il campionato con nove punti di vantaggio sul Napoli di Rafa Benitez.

La squadra gigliata, dal canto suo, disputa un campionato bello e sorprendente. Infatti i viola terminano la stagione in quarta posizione; sará Champions League per la stagione successiva!

Buona Visione!


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Stagione 2012-2013 - Campionato di Serie A - 5 ritorno
Torino - Juventus Stadium
sabato 9 febbraio 2013 ore 18:00 
JUVENTUS-FIORENTINA 2-0
MARCATORI: Vucinic 20, Matri 41

JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Marrone, Peluso, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio C., De Ceglie (Caceres 60), Matri (Pogba 75), Vucinic (Giovinco S. 62)
A disposizione: Storari, Rubinho, Anelka, Padoin, Giaccherini, Quagliarella
Allenatore: Antonio Conte

FIORENTINA (3-5-2): Viviano, Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Savic (Tomovic 46), Cuadrado, Romulo, Pizarro, Borja Valero, Pasqual, Jovetic (Ljajic 74), Toni (El Hamdaoui 57)
A disposizione: Neto, Lupatelli, Compper, Bernardeschi, Llama, Wolski, Larrondo
Allenatore: Vincenzo Montella

ARBITRO: Mazzoleni P.
AMMONIZIONI: Marchisio C. 56, Peluso 58 (Juventus); Cuadrado 52, Viviano 75, Pizarro 86 (Fiorentina)



Con i gol di Vucinic e Matri la squadra di Conte batte i viola e si porta a +5 sul Napoli, fermato a Roma dalla Lazio. 
TORINO - Juventus-Fiorentina è stata una splendida partita per venti e una meravigliosa esibizione bianconera negli altri settanta. E quando un assolo dura un'ora abbondante, si può immaginare come sia andata a finire: i viola non sono riusciti neanche a fare l'eco. La vittoria archivia in maniera definitiva i problemi della Juve: è stata di gran lunga la migliore prestazione del 2013, ma evidentemente Conte aveva programmato la squadra perché rifiorisse proprio adesso, tra le sfide più complicate del calendario italiano e la ripresa della Champions League, e dunque questa prestazione non è un caso. E non è un caso nemmeno che la partita di Torino sia stata uno spettacolo, anche se a gioco lungo i viola faticheranno a digerirlo (a loro dev'essere sembrato un horror, piuttosto). 
Si sono sfidate le due squadre più tecniche della serie A e il confronto non è stato affatto deludente, anzi di qualità raffinatissima, anche se l'equilibrio ha resistito per meno di un quarto della partita, giusto il tempo affinché Vucinic la sbilanciasse con quel meraviglioso destro al volo dopo 20'. Quel gesto, quel momento, spiega molto di come sia andata la faccenda: ci sono stati dei gesti tecnici sublimi (il lancio no look di Pirlo, la staffilata del montenegrino) e degli erroracci vistosi, come la respinta goffa di Roncaglia proprio sui piedi dell'avversario. Ma anche scorgere Vucinic in totale solitudine, in un diserto di difensori, con il più vicino degli juventini a una decina di metri da lui, racconta di come la Fiorentina abbia spesso sbagliato scelte, tempi, posizioni, perdendo anche per un fatto di organizzazione. 
Fino al gol, i viola avevano ribattuto colpo su colpo alle iniziative bianconere: un'azione di qua e un'altra di la, senza che gli spettatori avessero nemmeno in tempo di completare l'applauso. La rete di Vucinic ha sparigliato la carte, da lì in avanti la Juve ha ritrovato il suo gioco torrenziale, permettendosi altri momenti di notevole divertimento (tipo l'azione del 2-0, rifinita da un capolavoro in dribbling di Vidal e concretizzata da Matri, che ha calciato con il piede scalzo avendo appena perso lo scarpino) e, a gioco lungo, anche un po' di tregua, in modo da risparmiare qualche energia in vista del viaggio in Scozia. La Fiorentina s'è arresa troppo presto, zavorrata dagli orrori di Rodriguez e Roncaglia ma anche dall'evanescenza di Jovetic, che è stato per un quarto d'ora all'altezza della squadra che lo vorrebbe ma che poi è sparito nelle propria timidezza. Vucinic e Matri lo hanno surclassato, dimostrandogli di essere, al momento, di un livello superiore.

Emanuele Gamba




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