É il 28 Dicembre 1980 e la Juventus é di scena allo Stadio 'San Paolo' di Napoli contro l' Avellino perché lo Stadio 'Partenio' della cittá irpina é inagibile dopo il tragico terremoto rimasto ahimé nella storia.
La partita é valida per la dodicesima giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1980-81.
É una Juventus che marcia passo passo fino alla conquista del suo dicianovessimo scudetto. Solo la Roma riesce a tener testa ai bianconeri...
Buona Visione!
Stagione 1980-1981 - Campionato di Serie A - 12 andata
Napoli - Stadio San Paolo
Domenica 28 dicembre 1980 ore 14.30
AVELLINO-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Fanna 31, Piga 85
AVELLINO: Tacconi, Beruatto, Giovannone, Ipsaro Passione (Vignola 61), Cattaneo, Di Somma, Piga, Valente, Ugolotti, Criscimanni, Juary
Allenatore: Luis Vinicio
JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Furino, Gentile, Scirea (Prandelli 64), Causio, Tardelli, Bettega, Brady, Fanna
Allenatore: Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Menegali
Le Pagelle Bianconere
Tardelli, un solo neo in una bella partitaZOFF — L'Avellino non gli procura grossi brividi, ma per scaldarsi sotto la sferza del vento gelido deve fare corsette e danzare davanti alla porta, afferrando talvolta palloni che per lui sono «facili», sino a quando non lo «brucia» Mario Piga. Nulla può l'incolpevole Dino.
CUCCUREDDU — Con la collaborazione dei compagni, riesce a neutralizzare lo «spauracchio» Juary, il quale per la verità non riceve adeguati servizi.
CABRINI — E' meno brillante che con l'Udinese, deve impegnarsi a fondo per controllare Piga che va a bersa- glio quando il terzino bianconero è però lontano dall'azione.
FURINO — Un'altra partita a un buon livello, sia in eppoggio che nel lavoro difensivo, anche se, pur trovandosi sulla traiettoria del cross di Valente, non riesce a impedire a Piga (che si appoggia su di lui) di pareggiare.
GENTILE — Il barbuto e falloso Ugolotti lo sovrasta in statura e gli crea qualche problema sui palloni alti. Lo stopper, che pure si batte con grande determinazione, non è in giornata felice.
SCIREA — É tra i migliori fino a quando Ugolotti non lo mette fuori combattimento con un calcione censurabile che lo costringe a rientrare in anticipo negli spogliatoi e che lo costringerà probabilmente a rinunciare al Mundialito.
PRANDELLI — Subentra a Scirea (64) e, nel periodo di maggiore pressione dell'Avellino, non riesce a puntellare la difesa come faceva il titolare, ma è comprensibile considerando che quello di libero non è il suo vero ruolo.
CAUSIO — Patisce le «carezze» di Giovannone, fa rimostranze un po ' troppo plateali che Menegali punisce con l'ammonizione. Un passo indietro per il «Barone» dopo le prove confortanti con Pistoiese e Udinese.
TARDELLI — Unico neo di una gagliarda e bella prestazione è l'occasione che non sfrutta (complice anche un mezzo fallo di Ipsaro) in apertura. Impeccabile per il resto.
BETTEGA — Fa benissimo il «pivot» con due passaggi-gol per Tardelli, ma il suo apporto cala nella ripresa, anche per una contusione.
BRADY — L'arcigno Valente gli sta alle costole senza concedergli respiro e l'irlandese non riesce a far valere la sua classe se non in rari momenti.
FANNA — Una gara molto positiva: ha il grosso merito di portare in vantaggio la Juventus, e di dare costantemente filo da torcere a Ipsaro. Potrebbe raddoppiare, ma Tacconi e Di Somma (fallosamente) glielo impediscono.
Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 29 dicembre 1980
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