lunedì 25 dicembre 2023

27 Dicembre 1959: Juventus - Roma

É il 27 Dicembre 1959 e Juventus e Roma si sfidano nella Tredicesima Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1959-60 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

La Juve allenata in panchina dalla coppia Renato Cesarini e Carlo Parola strabiglia tutti con il suo gioco. Con un Omar Sivori e John Charles in gran spolvero. Aggiungiamoci pure Giampiero Boniperti arretrato a centrocampo i bianconeri vincono il loro Undicesimo Tricolore davanti alla Fiorentina e al Milan.

Dall'altra parte c'é una Roma che chiude la sua corsa a metá classifica. Davvero un altro calcio - non meno affascinante di questo moderno! Anzi!

Buona Visione! 


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Stagione 1959-1960 - Campionato di Serie A - 13 andata
Torino - Stadio Comunale
Domenica 27 dicembre 1959 ore 14.30
JUVENTUS-ROMA 4-0
MARCATORI: Sivori 24, Stacchini 75, Sivori 88, Boniperti G. 89

JUVENTUS: Mattrel, Castano, Garzena, Leoncini, Cervato, Colombo U., Nicolè, Boniperti G., Charles, Sivori, Stacchini - Allenatore : Carlo Parola

ROMA: Panetti, Griffith, Losi, Zaglio, Bernardin, Guarnacci, Ghiggia, Pestrin, Da Costa, David, Manfredini - Allenatore : Alfredo Foni

ARBITRO: Leita
RIGORI FALLITI: Zaglio 39 (Roma)



Gli attaccanti bianconeri travolgono una sfasata squadra giallorossa: 4-0 
Reti di Sivori, Stacchini, ancora Sivori e Boniperti 

Una partita che si é arricchita improvvisamente di palloni in rete nel suo periodo finale, per una delle due parti in causa, ma che, in sé, è stata povera di giuoco dal primo all'ultimo minuto in modo impressionante. 

Una partita che all'infuori di qualche episodio sporadico, non ha detto assolutamente nulla dal punto di vista tecnico. Per quanto riguarda l'undici ospite, l'incontro, non solo non ha detto nulla di buono, ma addirittura ha detto parecchio di male. Raramente si è vista quest'anno una squadra della divisione superiore così arruffata ed arruffona! Priva in modo totale di ogni idea costruttiva, essa non possiede una prima linea degna del termine. Almeno, allo stadio di Torino, non la si è vista. Individualmente: Ghiggia, dopo un duro scontro a botta e risposta con Garzena, ha disertato il posto ed all'ala destra non lo si è visto più. Da Costa non ha fatto una cosa sola veramente utile nel corso di tutta la partita, e Manfredini, confinato quasi sempre all'ala sinistra, non ha richiamato l'attenzione che per l'occasione regalatagli casualmente da un avversario in inizio di partita e da lui balordamente buttata al vento. Delle due mezze ali, quella di sinistra, David, candidato alla maiglia nazionale, in prima linea non è comparso quasi mai, o non lo si è visto che per qualcuno dei suoi ripicchi con Boniperti, in posizione notevolmente arretrata. 

Di modo che 'il meno peggio' dei cinque attaccanti ha finito per essere l'altra mezz'aia, Pestrin, che almeno ogni tanto fra gli avanti si è fatto vedere. Come possa sperare di chiudere vittoriosamente un incontro, una squadra che si basi su un settore d'avanguardia come quello, noi non riusciamo a comprendere. In tutti i novanta minuti della gara, questo settore non ha svolto una sola azione, non ha dato vita ad un movimento solo dietro al quale fosse visibile intelletto o raziocinio. Il nulla assoluto. Certe grandi società lo chiamano dare spettacolo quello. In seconda linea, il guazzabuglio fu press'a poco uguale. Zaglio fece un gran correre senza concludere nulla, e di cose degne del buon nome che si era fatto verso il termine della stagione scorsa, non ne ha prodotte. Perfin un rigore egli ha mancato. Guarnacci, al confronto, è stato per lo meno più ordinato. Il solo uomo in maglia giallorossa che si sia portato in modo degno di encomio, è il terzino sinistro, Losi, che supplisce alla scarsità della statura coll'intuito e colla prontezza con cui assume posizione. Spiace, di dover parlare in modo così negativo di una compagine come la Roma, che di speranze e di aspirazioni— nonché di un seguito di ardenti sostenitori — è tutt'altro che sprovvista. E viene quasi da augurarsi che si sia trattato, ieri, di una giornata particolarmente sfavorevole, come ne capitano nelle migliori famiglie del calcio di tutto il mondo. Ma l'undici romanista è stato ieri sconnesso e confusionario quanto mai. 

In pura linea tecnica nemmeno la Juventus ha fatto grandi cose nella giornata. Parecchi uomini in precarie condizioni di forma in prima linea, Stacchini solo fa eccezione: l'ala sinistra, che, alla ripresa, tirò fuori le unghie ed i denti, segnò un gran bel punto, e si distinse. In seconda ed in terza linea, la squadra era incompleta. Mancavano Emoli e Sarti, sostituiti rispettivamente da Leoncini e da Garzano. Il primo incominciò piuttosto emozionato, ma si riprese poi in forza e con grande impegno. Ed il secondo si portò subito sulla sua linea solita della stagione scorsa. E Mattrel, il guardiano della rete, non fu chiamato a compiere cose difficili: in tutto il secondo tempo non ebbe da parare un tiro solo, e non ebbe che da eseguire lavoro di ordinaria amministrazione. 

Giornata serena, sole pallido , ed un freddo intenso. Terreno sgelato alla superficie e viscido. Circa trentamila persone presenti. Il giuoco, dopo le so lite premesse iniziali, diventa presto scialbo, se non decisamente caotico. More solito, durezze di varia specie fanno presto capolino or qua or là. Spettacoloso conflitto fra Garzena e Ghiggia — che già si conoscevano da tempo — a seguito di che il secondo cambia subito di posto. Su di un tocco errato di Colombo, Manfredini entra d'impeto, si presenta solo davanti a Mattrel, e... spedisce sopra la traversa. La metà del tempo è appena scoccata, che Charles, con un colpo di testa, colpisce la traversa. Due minuti dopo, Sivori, sulla destra, da posizione difficile spedisce in rete. Al momento in cui la palla sta per varcare la linea, Nicolé piomba su di essa e viene colpito al capo da un tentativo di rovesciata di Losi. Il juventino viene medicato e non rientrerà in campo che a distanza dì qualche minuto. 

Al 40° Manfredini, portatosi al centro, viene gettato a terra in area, da uno spintone di Nicole. Rigore. Esegue Zaglio. Finta, uscita di Mattrel ed U romanista tentando di prendere in contropiede il difensore, colpisce a terreno e tira fuori, a lato di un montante. Alla ripresa, la Roma più non fa che difendersi, limitandosi di tempo in tempo a proiettare uno dei suoi uomini in avanti per allentare la stretta in cui è tenuta dagli avversari. La Juventus attacca e preme e al 5O' si ha un vistoso incidente per avere il mediano Guarnacci deviato la palla con una mano, mentre aveva i piedi in area. Fra le proteste più degli spettatori che dei giocatori juventini, l'arbitro concede una punizione da fuori area di rigore. La Juventus continua ad attaccare ma è tale la confusione che regna nella metà campo romanista che si deve giungere fino alla mezz'ora prima che il bottino dei bianconeri possa arrotondarsi di un'altra rete. 

E questa è veramente bella. Stacchini sfonda al centro, passa a Sivori, riceve di ritorno in profondità e, sullo slancio, fa partire una legnata che batte senza mercè Panetti. Pare che la contesa debba esaurirsi sul due a zero, quando, a tre minuti dalla fine, Sivori ne fa una delle sue. Riceve da Charles, scarta un terzino, batte il portiere, si ferma, mira ed infila la metà della rete che Bernardini, accorso sulla linea, non può difendere. E due minuti dopo, Boniperti, avuta la palla su un allungo di Garzena, compie ta l'opera con un tiro che Panetti può toccare ma non fermare. Quattro a zero. Risultato un po' forte per il giuoco svolto. 

Vittorio Pozzo 
tratto da: La Stampa 28 dicembre 1959




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