sabato 16 dicembre 2023

18 Dicembre 2004: Juventus - Milan

É il 18 Dicembre 2004 Juventus Milan si sfidano nella sedicesima giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2004-05 allo Stadio 'delle Alpi' di Torino.

La Juventus si affida a Fabio Capello per condurla in vetta all'Europa. Mentre in Italia gli scudetti non mancano, in europa i risultati non arrivano. Eppoi se ci aggiungete Farsopoli e l'ondata che travolge tutto il mondo bianconero, il regno di Capello non sará sicuramente ricordato per i successi ottenuti!

Dall'altra parte il Milan giudato da Carlo Ancelotti da filo da torcere ai bianconeri che proprio in questa partita effettueranno lo sprint finale per lo Scudetto.

Buona Visione! 


juve


Stagione 2004-2005 - Campionato di Serie A - 16 andata
Torino - Stadio Delle Alpi
Sabato 18 dicembre 2004 ore 20.30
JUVENTUS-MILAN 0-0
 
JUVENTUS: Buffon, Zebina, Thuram, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Emerson, Blasi (Tacchinardi 80), Nedved, Ibrahimovic, Del Piero (Zalayeta 46)
Allenatore: Fabio Capello
 
MILAN: Dida, Cafu, Nesta, Costacurta, Kaladze (Pancaro 62), Gattuso, Pirlo, Seedorf, Kakà, Shevchenko, Crespo
Allenatore: Carlo Ancelotti
 
ARBITRO: Bertini


Thuram e Cannavaro giganti Del Piero e Ibra sotto tono 
LE PAGELLE BIANCONERE 

BUFFON 6,5. Un paio di interventi sicuri sigillano la porta nel primo tempo. Sotto l'incalzare del Milan è costretto a uscite disperate di piede diventando un libero vecchia maniera. I compagni della difesa gli evitano di essere protagonista come in altre occasioni, ma non se ne lamenterà. La ripresa è di tutta tranquillità.  
ZEBINA 6. Si sono perse le tracce del difensore che copriva e ripartiva a getto continuo. Copre la zona di Seedorf, commette piccoli e pericolosi errori. Bertini sorvola su un placcaggio rugbistico su Crespo che poteva essere rigore. Se va all'arrembaggio lo fa in maniera quasi svogliata.  
THURAM 7. Per giocare tira fuori le ultime energie disponibili. Un errore marchiano innesca Shevchenko che centra il palo, ma poi ritorna pilastro della difesa seguendo Crespo. Il mestiere lo salva all'inizio della partitissima quando zompa sul pallone calciato da Sheva prima che arrivi a Crespo. Il tutto a un metro da Buffon.  
CANNAVARO 7. Non molla mai. Un doppio recupero su Shevchenko e Kakà conferma la sua reattività nell' anticipo. Sheva lo mette alla frusta, ma è quasi sempre un muro invalicabile, pronto a chiudere su chiunque capiti nella sua zona. Nel finale cerca anche il gol: la botta è da attaccante, la mira da dimenticare.  
ZAMBROTTA 5,5. Restringe il suo raggio d'azione alla fase difensiva perchè il Milan fa la partita e Cafu è un brutto cliente. Quando va sul fondo spreca tutto con un paio di traversoni che sono manna per Dida. Suo e senza pretese l'unico tiro bianconero del primo tempo. 
CAMORANESI 5,5. Kaladze gli monta una guardia spietata, ma l'oriundo ci mette molto del suo fallendo giocate che in genere fa a occhi chiusi. Eppure la partenza era stata decente.  
EMERSON 6. Gioca sul centro sinistra, non riesce e sbrogliare la matassa a centrocampo dove i milanisti hanno sempre il sopravvento. Il carisma che tutti gli riconoscono dovrebbe, invece, assisterlo nei momenti più caldi, soprattutto per far ripartire l'azione. Perfetta, invece, la fase difensiva nel ramazzare palloni davanti alla retroguardia.  
BLASI 5,5.Preferito ad Appiah perchè più portato ad arginare che a costruire, si limita al minimo sindacale nella partita in cui tutti dovrebbero lavorare come dei numeri uno 
(dal 34' st Tacchinardi sv).  
NEDVED 5. Troppi falli in avvio, poca polpa nel prosieguo. Anche l'indomito Pavel sente l'accumulo di fatica rendendo piccola la sua prestazione.  
IBRAHIMOVIC 5. Lo spauracchio di mezzo mondo finisce fra gli artigli di Nesta e diventa piccolo, piccolo. L'aiuto che da alla squadra anche in fase divensiva non può bastare. Prova perfino il «tacco del Trap» ma la fortuna non è la stessa delle notti portoghesi.  
DEL PIERO 4. Sarà l'influenza, sarà che ormai fatica a ritornare nel pieno della condizione, non entra mai in partita. E quando lo fa commette errori da matita blu che irritano perfino i suoi più incalliti sostenitori. Capello non ha scelta e lo lascia nello spogliatoio già a metà partita 
(dal 1'st Zalayeta 6 : anche la sua arcinota facilità a entrare in partita svanisce di fronte alla muraglia difensiva rossonera. Tuttavia vivacizza il gioco offensivo.) 

CAPELLO 6. L'allarme «Juve senza energie» era scattato da tempo. Ma lui, comunque, non l'aveva colto in pieno e non era corso ai ripari, lasciando il turnover nell'armadio.

Fabio Vergnano 



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