domenica 12 novembre 2023

14 Novembre 2004: Lecce - Juventus

É il 14 Novembre 2004 e LecceJuventus si sfidano nella Dodicesima Giornata del Campionato di Calcio di Serie A 2004-05  allo Stadio 'Via del Mare' di Lecce.

La Juventus si affida a Fabio Capello per condurla in vetta all'Europa. Mentre in Italia gli scudetti non mancano, in europa i risultati non arrivano. Eppoi se ci aggiungete Farsopoli e l'ondata che travolge tutto il mondo bianconero, il regno di Capello non sará sicuramente ricordato per i successi ottenuti!

Dall'altra parte il Lecce giudato dal 'nemico giurato' Zdenek Zeman riesce nel proprio intento ed evita una retrocessione che pareva alquanto scontata.

Buona Visione! 


lecce


 

Stagione 2004-2005 - Campionato di Serie A - 12 andata
Lecce - Stadio Via del Mare
Domenica 14 novembre 2004 ore 15.00
LECCE-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Del Piero 14

LECCE: Sicignano, Silvestri (Vucinic 86), Diamoutene, Stovini, Abruzzese (Eremenko 86), Giacomazzi, Ledesma C., Dalla Bona, Cassetti, Bjelanovic, Bojinov
Allenatore: Zdenek Zeman

JUVENTUS: Buffon, Pessotto (Tudor 85), Thuram, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Emerson, Appiah, Olivera (Blasi 77), Ibrahimovic, Del Piero (Kapo 59)
Allenatore: Fabio Capello

ARBITRO: De Santis



La vendetta dì Alex sul «grande accusatore» 
L'ALLENATORE DEL LECCE HA STRETTO LA MANO DI CAPELLO MA NON HA DEGNATO DI UNO SGUARDO IL CAPITANO BIANCONERO 
Il boemo: la solita lotteria. E lancia veleni sull'arbitro 
Dal nostro inviato a LECCE

Una stretta di mano a Capello. Neppure un saluto per Alex. Il film cominciato nell'estate del '98 con le dichiarazioni di Zeman sulle farmacie troppo fomite negli spogliatoi, e specialmente in quello della Juventus, non era ancora pronto, ieri pomeriggio, per un finale rappacificante. Era il match del Boemo contro i bianconeri: uno, Del Piero, l'ha giocata fino in fondo, assaporando il piacere di un gol che sa di faida, sebbene tutti fingano di non sentirne il sapore. 

«Io non inseguo le vendette personali»,

afferma Alex. Però si contraddice quando spiega che 

«questo è un gol importante e particolare per tutti i risvolti che gli altri ci vogliono trovare». 

Insomma, sei anni non sono bastati a cancellare nel capitano della Juve il fastidio di essere stato additato come uno dei due esempi (l'altro era Vialli) di calciatori che avevano gonfiato con una rapidità sospetta le proprie masse muscolari. Del Piero, a differenza di altri, non ha mai accettato la versione di Zeman, per cui quella non era stata una denuncia ma un gesto di prevenzione. perché nessuno cadesse, ignaro, nelle pràtiche di cui si sarebbe pentito molti armi dopo. 

«Lui dice che non ce l'aveva con me? E meno male», 

sibila Alex, ritornando anche sulle critiche che gli sono piovute addosso in questi mesi. 

«Oggi era difficile giocare. E' da diverso tempo che sento dire che non sono più quello di prima, invece riesco a fare ancora qualcosa e in queste condizioni. Ho fatto l'abitudine a quei giudizi». 

Dichiarazioni affidate alla tv. Perché neppure il capitano della Juve, al quinto gol in campionato come Ibrahimovic, si sottrae al penoso andazzo di disertare le sale stampa e bazzicare solo le salette televisive: ormai si va dove si può imporre l'immagine che poi facilita l'arrivo degli sponsor e dove le domande sono di zucchero filato. Nel denunciare il malcostume del calcio, Zeman si è dimenticato di inserire pure questo. Il Boemo del resto non si sottrae a nulla. Lo infastidisce il richiamo alla vecchia polemica 

(«Una vendetta di Del Piero? Ogni attaccante è contento quando segna»), 

ne cerca una nuova. 

«De Santis è il miglior portafortuna della Juventus. Su 30 partite che lui le ha arbitrato, ha fatto risultato in 26». 

Mentre il presidente del Lecce, Semeraro, contesta un rigore di Zambrotta su Cassetti (non gli hanno detto che era stata fischiata ima spinta precedente su Thuram?), Zeman si riferisce invece a un paio di fuorigioco giudicati male e soprattutto all'errore di valutazione sul terreno. De Santis ha voluto che si giocasse, il Boemo pensa che lo abbia fatto in sintonia con la Juve. 

«Capisco che per la Lega sarebbe stato un problema trovare un'altra data per rigiocarla ma era giusto rinviarla. Francamente non riesco a parlare della partita, meglio parlare di qualche film: non è stato un incontro di calcio ma una lotteria, anche la Juve ha faticato a esprimersi su un campo del genere. Ma, quando ho visto che era andata in vantaggio, ho capito che saremmo arrivati fino infondo. De Santis non l'avrebbe sospesa». 

Vero o falso? 

«Di solito, in questi casi o si sospende subito o si va avanti. Soprattutto quando una delle due è in vantaggio», 

conferma Buffon, per una volta d'accordo con Zeman. 

«Fisicamente stiamo , bene, eravamo pronti anche a giocare in piscina», 

ironizza l'allenatore di un Lecce che da quattro partite non fa più miracoli, con tre sconfitte, un pareggiò e ieri, per la prima volta, senza gol segnati in casa. Sta bene, e senza ironia, anche Del Piero. E' uscito per un indurimento muscolare, roba che passa in pochi giorni. E senza scomodare le farmacie. Alessandro Del Piero: un gol, assist e grandi giocate sotto gli occhi di Zeman.

Marco Ansaldo 
tratto da: La Stampa 15 Novembre 2004


 





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