martedì 3 settembre 2024

3 Settembre 1989: Verona - Juventus

É il 3 Settembre 1989 e Verona e Juventus si sfidano nella Prima Giornata del Campionato di Calcio di Serie A 1989-90 allo Stadio 'Marc'Antonio Bentegodi' di Verona.

Questa Juve costruita e modellata dalla figura storica di Dino Zoff (stavolta nelle vesti di allenatore) sta per vincere una bellissima doppietta di coppa. Infatti assieme alla Coppa UEFA, vince anche la Coppa Italia contro un grande Milan, all'apice della sua storia 'Sacchiana'. Purtroppo questi successi non valgono al 'Dino nazionale' la conferma sulla panchina bianconera. La dirigenza juventina é affascinata dal nuovo che avanza ed investe il proprio futuro in un giovane di 'belle speranza' Luigi Maifredi!

Buona Visione!

 

verona



Stagione 1989-1990 - Campionato di Serie A - 2 andata
Verona - Stadio Marcantonio Bentegodi
Domenica 3 settembre 1989 ore 16:30
VERONA-JUVENTUS 1-4
MARCATORI: Schillaci 4, Schillaci 11, Fortunato D. 48, Marocchi 56, Iorio 78

VERONA: Peruzzi, Favero, Calisti, Gaudenzi, Sotomayor, Acerbis, Fanna (Terraciano 72), Prytz, Iorio, Magrin (Pusceddu 63), Pellegrini
Allenatore: Osvaldo Bagnoli

JUVENTUS: Tacconi, Galia, De Agostini, Fortunato D. (Alessio 63), Bonetti D., Tricella, Alejnikov, Rui Barros (Casiraghi 74), Zavarov, Marocchi, Schillaci
Allenatore: Dino Zoff

ARBITRO: Lanese
ESPULSIONI: Gaudenzi 25 (Verona)

 

I bianconeri mitragliano il Verona. 

Schillaci, due bellissimi gol, mette la firma alla sua prima giornata da protagonista La Juventus dei bei tempi. 

VERONA - Un trionfo per la Juventus e per Totò Schillaci, alla sua prima doppietta nella massima divisione in risposta a chi, con giudizi troppo affrettati, lo riteneva un «bomber» di... Serie B, creando un dualismo con Casiraghi o con Rui Barros. Il picciotto siciliano, che sta ricalcando le orme di Petruzzu Anastasi, era commosso a fine partita. Due gol, uno più bello dell'altro. Il primo su punizione (ricalcando quello con il Taranto): tocco di Zavarov e bolide di Schillaci da una ventina di metri a fil di traversa; il secondo con un fulmineo destro volante, ravvicinato e imparabile, su bellissimo assist di Rui Barros a conclusione di un'azione tutta di prima impostata da Aleinikov con la collaborazione di De Agostini. Totò avrebbe potuto realizzare una sensazionale tripletta se Favero non avesse respinto un suo colpo di testa sulla linea di porta. Dopo appena undici minuti, grazie alle prodezze di Schillaci, la Juventus era già in vantaggio per 2-0. E dopo 25' giocava in undici contro dieci per l'espulsione di Gaudenzi, reo di aver commesso il secondo fallo da ammonizione su Zavarov. Una decisione, quella dell'arbitro Lanese, che è sembrata un po' troppo drastica (anche se Gaudenzi non è certo un... angioletto). La partita, da quel momento, è stata una passeggiata per la Juventus che è andata ancora a bersaglio con Fortunato e Marocchi, incassando una rete nel finale ad opera dell'irriducibile Iorio. Ma sarebbe potuto finire con un punteggio eccezionale, se Rui Barros due volte, lo stesso Schillaci, Marocchi, Fortunato e Zavarov non avessero fallito di un soffio l'appuntamento con altri gol. Non era giusto maramaldeggiare sul malcapitato Verona

Impegnato sulla fascia destra a chiudere le iniziative di Davide Pellegrini, ha avuto qualche sbavatura e non ha dato le consueta spinta. Ma la partita non aveva bisogno del suo valido apporto. Poi ha fatto bene a stare in zona. Meno brillante che contro il Taranto ma sempre importante per la squadra. Splendido il cross per Barros da cui è nato il secondo gol di Schillaci, decisivo un salvataggio quasi sulla linea bianca in mischia. Un'altra prestazione maiuscola impreziosita dal bel gol del 3-0. Ha fallito poco dopo un'altra occasione nel tentativo di scartare anche il portiere. Ma conta il suo contributo alla squadra, davvero insostituibile. Ha avuto meno lavoro da sbrigare (anche se Iorio nel finale ha segnato la rete della bandiera) e quindi il suo apporto è risultato meno decisivo di altre volte. Il fatto che si mantenga sempre sulla sufficienza è importante. 

Anche per lui identico discorso di Bonetti con qualcosa in più, è naturale viste le sue doti, nella fase di appoggio della manovra. Inoltre ha aggiunto al suo repertorio quel po' di grinta che in certe occasioni può venire utile. E' salito di rendimento quasi all'improvviso, anche perché liberato da certe paure di sbagliare. Ha capito subito che il leader di questa squadra è Zavarov, che Fortunato non si discute, si sta mettendo al loro servizio. Ha ragione Schillaci quando dice che questo portoghese è importante per la Juve e per lui. Rui a fornito al punterò bianconero un assist d'oro ed ha mancato nel finale del primo tempo due occasioni per raddoppiare. Grandissimo, illuminante. Dice che è stata la sua più bella partita nella Juve. Ha rasentato la perfezione. E' stato anche «cattivo» fino a far perdere la testa a Gaudenzi, espulso. S'è persino arrabbiato per un errore banale. Questo giocatore così determinante per il gioco della Juventus è tornato ad alti livelli. Dopo aver tirato addosso a Peruzzi da distanza ravvicinata non ha sbagliato una rete bellissima, con un gran sinistro. Una punizione magistrale da venti metri, una rete da opportunista, il tutto in undici minuti. 

Nel finale ha rifiatato cercando solo l'intesa con Casiraghi, che sarà decisiva mercoledì contro la Fiorentina. 

tratto da:  La Stampa 4 Settembre 1989

 



hellas

juventus

marocchi

verona

verona

juventus

juventus

verona





Nessun commento:

Posta un commento