martedì 3 settembre 2024

3 Settembre 1980: Francia - Juventus

É il 3 Settembre 1980 e la Nazionale francese di calcio e la Juventus in una gara amichevole. Il tutto avviene allo Stadio 'dei Principi' di Parigi (Francia).

I bianconeri sono affamati di vittoria dopo che l' Inter l'anno prima l'aveva beffato sul traguardo tricolore. Sará una stagione trionfale in patria per i bianconeri. Vittorie e prestazioni convincenti porteranno i nostri beniamini verso il dicianovesimo tricolore.

Buona Visione!

 

france


Stagione 1980-1981 - Amichevole
Parigi - Stadio Parc des Princes
mercoledì 3 settembre 1980 ore 20:30
NAZIONALE FRANCIA-JUVENTUS 1-0
MARCATORI: Zimako 56

NAZIONALE FRANCIA: Dropsy (Baratelli 46), Battiston, Specht, Trèsor, Bossis, Larios, Christophe (Petit 46), Platini, Baronchelli (Zimako 46), Roussey (Lacombe 77), Amisse
Allenatore: Michel Hidalgo

JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Osti, Scirea, Causio, Tardelli, Bettega R., Brady (Verza 60), Fanna (Marocchino 68)
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Roth (Germania Ovest)


Ottima prova del «barone», tanti applausi per i bianconeri a Parigi 

La Juve ha riscoperto Causio 

DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — Il pubblico parigino ha applaudito, anche a scena aperta, la Juventus sconfitta di misura (0-1) dalla Francia nel gala benefico che si disputa, da otto anni, fra agosto e settembre, al Pare des Princes. Nelle precedenti edizioni i francesi avevano strapazzato squadroni del calibro di Bayern Monaco, Amburgo e Borussia. La Juventus, invece, li ha fatti soffrire e, specie nel primo tempo, ha incantato con alcune splendide manovre i 43 mila spettatori presenti. Il risultato poteva essere ben diverso in quanto i bianconeri avrebbero largamente meritato il pareggio sia per le palle-gol costruite (due di Tardelli e una di Brady nella-prima frazione di gioco, due di Scirea nella seconda), sia perché l'arbitro, il tedesco occidentale Roth, aveva loro negato un rigore per fallo di mano in area di Bossis, che aveva impedito a Causio di andare a bersaglio. Comunque, al di là del risultato, che contava relativamente, resta la favorevole impressione suscitata dalla Juventus che ha cancellato con un cólpo di spugna i dubbi e le perplessità emersi domenica scorsa a Brescia in Coppa Italia. Perché questa metamorfosi? Innanzitutto gli stimoli che quest'amichevole aveva (era una platonica rivincita, specie per i francesi, al «mundial» argentino), sia perché i padroni di casa, a differenza dei bresciani, concedevano spazi utili per manovrare, non praticavano marcature asfissianti. Ne ha beneficiato soprattutto Causio che, toccato nell'orgoglio dalle critiche ricevute a Brescia, ha offerto una serie di buoni spunti, dando chiari sintomi di ripresa. E questa è senz'altro una delle note positive della serata, insieme a una squadra che è apparsa organizzata e ben disposta tatticamente e che soltanto in virtù di una differenza di preparazione in favore dei transalpini, ha ceduto un po' alla distanza. 

Il gol decisivo di Zimako è scaturito da un rinvio corto di Zoff, che ha determinato un rapido contropiede sul quale la difesa della Juventus, inevitabilmente, è rimasta sorpresa. Ma Zoff era stato all'altezza della situazione quando l'avevano impegnato (non molte volte) così come tutto il «pacchetto» di retroguardia aveva neutralizzato con puntuali e tempestivi interventi le offensive avversarie. A centrocampo i migliori sono stati Tardelli, in assoluto, e Furino, i quali si sono alternati su Platini riducendo al minimo i lampi dell'asso del St-Etienne.

Anche Brady ha raccolto applausi per alcuni scampoli di alta scuola, con perfette aperture di 30-40 metri. Verso metà ripresa, Trapattoni ha sostituito Brady con Verza per risparmiare l'irlandese dopo le fatiche cui si é sottoposto, senza dimenticare che Liam mercoledì prossimo, dopo la gara di Coppa Italia con il Genoa, in programma domenica, dovrà giocare a Dublino in nazionale contro l'Olanda. In progresso anche Panna, mentre Bottega, pur non incidendo, s'é dato da fare con altruismo, servendo buoni palloni per i compagni. Dalle retrovie si sono spesso sganciati anche Osti (che migliora di partita in partita e verrà confermato contro il Genoa) e Scirea. Gentile, che era rimasto in dubbio fino all'ultimo momento, ha fatto in pieno il suo dovere, così come Cabrini, che ha sofferto un po' la velocità di Zimako, ma nel complesso la sua prestazione ò stata positiva. 

Dopo la partita Boniperti appariva visibilmente soddisfatto,.

«La Juventus ha dimostrato temperamento, mi è piaciuta e questa prova è assai confortante sia dal punto di vista psicologico che per quanto riguarda il completamento della preparazione».  

Il presidente sottolineava la prova di Brady che gli era particolarmente piaciuto. L'irlandese dal canto suo ce l'aveva con l'arbitro ma era abbastanza soddisfatto di se stesso e della Juventus. 

Come Trapattoni. Questo è il commento dell'allenatore: 

«A gioco lungo si è evidenziata la differenza di condizione a favore dei francesi che sono più avanti di noi di un mese e mezzo, ma nel primo tempo abbiamo dato spettacolo, facendo divertire il pubblico. Potevamo uscire imbattuti dal Pare des Princes. La squadra è andata bene nel suo complesso. Causio è apparso in chiaro progresso e Brady, che ha fatto la sua parte, l'ho voluto risparmiare sostituendolo con Verza. Altra annotazione importante è che la Juventus è entrata, come mentalità, nel clima europeo. Tra i francesi ho visto un buon Platini, anche se Tardelli e Furino che l'hanno controllato hanno disputato una grossa gara».

 Sotto i baffi di Causio è tornato a spuntare il sorriso. Il «barone» ha riservato qualche frecciata ai giornalisti che lo avevano criticato dicendo che questo è un periodo di alti e bassi e che, nel diagramma, Parigi rappresenta la punta più elevata: 

«Se si continua così faremo sicuramente una stagione positiva». 

Dello stesso avviso è Bettega: 

«Abbiamo perso giocando, ma non meritavamo questa sconfitta. Siamo usciti a testa alta, tra gli applausi dei parigini». 

La Juventus ripartirà nel tardo pomeriggio in aereo alla volta di Torino. 

Bruno Bernardi

tratto da: La Stampa 4 Settembre 1980


 

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