lunedì 17 luglio 2023

Stelle Bianconere: Marco Tardelli

Noi di JLSSN - Juventus La Storia Siamo Noi vi regaliamo questo filmato sulla leggenda bianconera Marco Tardelli.

Cinque volte campione d'Italia con la Juventus, in maglia bianconera ha inoltre vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, divenendo uno dei primi tre giocatori (assieme ai suoi compagni di squadra e nazionale Antonio Cabrini e Gaetano Scirea) ad aver conseguito tale record, nonché il primo centrocampista in assoluto. Di piede destro, da bambino, seguendo e imitando il suo idolo Gigi Riva che era mancino, diventò ambidestro.

Nelle file del Como venne schierato come terzino sinistro, per poi spostarsi a destra nella Juventus; la sua definitiva affermazione avvenne però nel ruolo di mezzala, su intuizione di Giovanni Trapattoni. In un'epoca in cui il calcio italiano era conosciuto soprattutto per le sue qualità difensive, spesso legate al catenaccio, Tardelli emerse al contrario come un giocatore grintoso e dotato tecnicamente in mezzo al campo, venendo considerato tra i migliori interpreti al mondo del ruolo nei primi anni 1980. Venne soprannominato Schizzo per il suo modo caratteristico di giocare.

Esordì con il club torinese il 27 agosto, nella gara di Coppa Italia tra Juve e Taranto, finita 2-0 per i bianconeri. Inizialmente ebbe delle difficoltà a inserirsi in squadra, ma poi seppe ritagliarsi un ruolo anche nel centrocampo bianconero. Fino al 1985 giocò stabilmente con i piemontesi e sempre come titolare inamovibile, eccezion fatta per la stagione 1979-1980 in cui mise a referto solo 18 presenze a causa di un infortunio.

Disputò l'ultima partita in maglia bianconera il 29 maggio 1985, nella finale di Coppa dei Campioni vinta per 1-0 contro gl'inglesi del Liverpool, partita teatro della strage dell'Heysel. Chiuse la sua esperienza a Torino dopo 259 incontri conditi da 34 centri, nel corso dei quali mise in bacheca cinque campionati, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa UEFA.


Buona Visione!


marco




I bianconeri vogliono la riscossa 
Tardelli: «Non ci arrendiamo»  
TORINO — Boniek esce dallo spogliatoio con Tardelli esclamando «nessun silenzio stampa, ma non voglio dire nulla» e lascia a Marco, veterano (16 lui, 19 capitan Scirea) di derby giocati, la parola sull'imminente scontro stracittadino. Fa freddo, piove a dirotto, la Juve ha finito in anticipo l'allenamento cui ha preso parte il polacco (avviato verso la completa guarigione) ma non Paolo Rossi. 
Che derby sarà? «Uguale agli altri — afferma il centrocampista bianconero — con la differenza che stavolta loro hanno quattro punti di vantaggio. Capita, come potrà anche succedere che domenica sera salgano a sei. Ma non sarà cosi, perché lo ed i miei compagni abbiamo tanta voglia di vincere». 
Ma ce la farà a reagire la Juventus reduce dal 4-0 con l' Inter? «Il risultato di S. Siro — spiega Tardelli — non deve scoraggiarci. Noi siamo sempre stati abituati a segnare tanti gol, quasi mai a subirli tutti insieme, ma certi scivoloni rientrano nel gioco. Anche negli anni scorsi avevamo passato periodi grigi. Ma sarebbe ingiusto, soprattutto per i nostri tifosi, alzare bandiera bianca». 
Ma la Juve sta soffrendo il mal di scudetto, o ha impostato troppo l'inizio del campionato sulla rivale più accreditata alla vigilia, la Roma, dimenticandosi delle altre? 
"Nego — asserisce Marco — che la Juve possa aver fatto riferimento ad altre squadre e non mi sento di parlare di crisi di rigetto. Diventare campioni d'Italia fa sempre piacere. Chi si adagia sugli allori conquistati non è bravo calciatore. Finora la Juventus è stata solo sfortunata». 
Non c'è stato anche qualche errore in campagna-acquisti? Non è che la Juve si sia rinforzata meno di altre compagini e ora paghi questa differenza? «E' difficile — conclude Marco — dire chi ha rinforzato i ranghi e chi no, adesso. Aspettiamo la resa del conti. A noi servivano Favero e Pioli per sostituire Gentile e li abbiamo. Briaschi ha preso il posto di Penzo, non mi sembra che ci siamo indeboliti. Del resto Inter e Fiorentina, che pure hanno Rummenlgge e Socrates, non stanno molto meglio di noi». 
Chiudiamo con una battuta di Cabrinl e una di Trapattoni. Dice il primo: «Nessuna ultima spiaggia, sarà gara come un'altra anche se di sapore particolare.. E Trap "Non mi fanno paura le difficoltà, col recupero dell'organico torneremo in corsa, vi assicuro dai 22 al 26 punti nel girone di ritorno». Ieri pomeriggio, durante la partitella delle riserve, Koetting è dovuto uscire per un risentimento inguinale, stamane si conoscerà l'esatta dimensione dell'infortunio. Caricola ha giocato con scioltezza, appare recuperato. 
Franco Badolato 




"È vero che c’erano dei giocatori che avevano già fatto la doccia, come Platini e qualcun altro. Nessuno aveva voglia di giocarla, quella partita: era abbastanza normale, però bisognava scendere in campo. Non si poteva non giocare quando qualcuno ha detto che la partita era valida, era anche irrispettoso verso i nostri tifosi." - Marco Tardelli sulla 'partita' del Heysel



[Su Gaetano Scirea] "Era uno dei giocatori più forti del mondo, ma era troppo umile per dirlo o anche solo per pensarlo. Il suo essere silenzioso e riservato forse gli toglieva qualcosa in termini di visibilità, ma certamente gli faceva guadagnare la stima, il rispetto e l’amicizia di tutti, juventini e non. Questo non significa che fosse un debole o che non avesse niente da dire: al contrario, era dotato di una grande forza interiore e sapeva parlare anche con i suoi silenzi. Io e lui avevamo caratteri completamente opposti, ma stavamo bene insieme. Una volta venne a trovarmi al mare e giocammo insieme a nascondino. Una cosa strana per dei professionisti di serie A, invece faceva parte del nostro modo di stare insieme e di divertirci in maniera semplice. Nel calcio d’oggi credo che si sarebbe trovato un po’ spaesato, ma solo a livello personale. Calcisticamente era uno molto competente e avrebbe saputo rendersi anche autorevole. Personaggi con il suo carattere, al giorno d’oggi, nel mondo del calcio non ce ne sono più." - Marco Tardelli


"Noi ci siamo sempre pentiti! Non ho mai sentito la Coppa dei Campioni di Bruxelles come una vittoria, è stata la sconfitta per tutto il mondo del calcio e per tutto il mondo sportivo e non solo sportivo." - Marco Tardelli
 


 

 





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marco





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