lunedì 7 agosto 2023

8 Agosto 1991: Padova - Juventus

É l' 8 Agosto 1991 e Padova Juventus si sfidano in questa gara amichevole in preparazione alla stagione calcistica 1991-92. Il tutto si svolge  allo Stadio 'Silvio Appiani' di Padova.

Contro questo Milan (imbattuto in Serie A) perfettamente guidato in panchina da Fabio Capello, é diffcile ottenere di piú di un secondo posto nella Classifica Finale del massimo campionato italiano. Cosí una Juventus ancora debole ma tanto volenterosa riesce nel suo scopo iniziale!

Buona Visione!



padova




Stagione 1991-1992 - Amichevole
Padova - Stadio Silvio Appiani
giovedì 8 agosto 1991 ore 20:30
PADOVA-JUVENTUS 0-4
MARCATORI: Casiraghi 14, Schillaci 22, Baggio R. rigore 85, Zanoncelli autorete 89

PADOVA: Bonaiuti, Rosa M., Tentoni (Pasqualetto 59), Nunziata, Ottoni (Parlato 71), Zanoncelli, Di Livio, Longhi (Baldo 84), Galderisi (Montrone 78), Fontana (Francescetti 46), Puntelli (Ruffini 55)
Allenatore: Bruno Mazzia

JUVENTUS: Tacconi (Peruzzi 60), Reuter (Caverzan 78), De Agostini, Carrera M., Kohler (Luppi 46), Julio Cesar, Di Canio (Alessio 59), Marocchi (Corini 59), Casiraghi (Galia 67), Baggio R., Schillaci
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Luci
ESPULSIONI: Di Livio 44 (Padova)


Venerdì 9 Agosto 1991 
Il collaudo di ieri sera a Padova ha svelato le caratteristiche della nuova formazione 
E' una Juventus con l'anima del Trap
PADOVA DAL NOSTRO INVIATO  
Quarta uscita stagionale, prima verifica attendibile per la Juventus. L'avversario propone infatti un test più severo di quanto abbiano fatto Bolzano, Vipiteno e Trento. Trapattoni non pretende la luna, chiede ai bianconeri un progressivo miglioramento e una forma che duri più dei pur gradevolissimi 25' iniziali della partita di sabato scorso.  
Grande festa al vecchio Appiani, lo stadio che fu di Nereo Rocco e Rosa, Azzini e Scagnellato, ieri sera era pieno come un uovo. I paganti 14.442, il resto, fra portoghesi e addetti ai lavori, ha fatto balzare la cifra totale fino a 16.000. Trapattoni schiera subito la formazione che per ora reputa più affidabile, una formula 1 che contempla davanti a Tacconi il libero Julio Cesar e due uomini di marcatura (Carrera e Kohler); lo sbarramento poco più avanti è costituito da Di Canio (l'ex laziale non sarebbe previsto nella formula 2, che presenterebbe Alessio o Corini laterale, Reuter terzino di fascia, Carrera libero e Julio Cesar a centrocampo), Reuter, Marocchi e De Agostini. Baggio è l'anello di congiunzione, catapulta per Casiraghi e Schillaci e uomo-gol egli stesso.  
Un nemico per tutti è il caldo, che strangola (35 gradi alle 19). Malgrado tutto, già nel primo tempo si vede l'anima del Trap: non ci sono equivoci, ogni uomo tiene il proprio posto, la squadra è corta, poi scatta come una molla e dà la sensazione di progredire a strappi. E sono i lampi di Reuter, gli inserimenti di Julio Cesar (Carrera e Kohler, due mastini, lo proteggono a dovere) e di De Agostini (è tornato quello di due stagioni fa), il movimento a forbice di Casiraghi e Schillaci, nonostante l'assillante e dura attenzione di Rosa, Ottoni e Zanoncelli, e il lavoro e il senso della posizione di Marocchi sono il propellente di questa Juve apparsa già in ottima forma. Però chi trasforma tutto in oro è Baggio, capace di giocate decisamente spettacolari.  
Ed è proprio Baggio (15' e 22') a servire due bei palloni a centro area che Casiraghi (gran girata di sinistro) e Schillaci (tocco d'anticipo d'esterno destro) ad aprire ai bomber bianconeri la strada dei gol. Schillaci ritenterà al 38', ma Bonaiuti è bravissimo. Dunque, il tandem gol torna a funzionare come vuole. Baggio, oltre che mandare in gol i compagni, è stato bravissimo anche come cannoniere nel finale: all'85' ha segnato su rigore procurato da Schillaci, in netto crescendo, e all'89' ha messo in rete con un gran destro da fuori area. Grazie alla Juventus la partita è bella. Talvolta diventa un'amichevole senza complimenti, l'arbitro Luci dorme, si sveglia solo per ammonire Fontana e Galderisied è costretto ad espellere Di Livio per un calcio a Reuter a gioco fermo. 
 
Il Padova corre, aggredisce ma è ingenuo, perchè gioca in contropiede: quanti lanci precisi ma inutili di Zanoncelli, proprio contro una Juventus che concede poco spazio e che, quando lo ritiene opportuno, cerca lei stessa proprio l'azione di rimessa. Troppa differenza fra le squadre, e si vede tutta.  
Boniperti, nell'intervallo, dice: «La Juventus mi è piaciuta, sono contento».  
Dopo il riposo non rientra Kohler, contuso, e al suo posto gioca Luppi. Viene intanto sempre più a galla la solidità della squadra, che tiene già bene la distanza. In mezzo c'è una specie di linea Maginot. Viene fuori anche Di Canio, è più costante, continua ad impressionare Marocchi, Baggio ha una gran giocata (55') colpendo anche un palo. Il Padova, in dieci, non offre resistenze. Manca mezz'ora, entrano Corini e Alessio per Marocchi (molto bravo) e Di Canio. Ma entra soprattutto Peruzzi, lo stadio applaude, il portiere rivede la luce. Peccato che il Padova non lo impegni. Al 67' esce Casiraghi, è il turno di Galia. Baggio è ancora stupendo al 68', ma Zanoncelli salva sulla linea di porta. Il match però non è ancora finito, manca la doppietta di Baggio.  
Trapattoni e Boniperti possono ritenersi soddisfatti.  


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Il vecchio Stadio Silvio Appiani di Padova

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