sabato 21 ottobre 2023

22 Ottobre 1995: Juventus - Padova

É il 22 Ottobre 1995 Juventus e Padova si sfidano nella Settima Giornata del Campionato di Serie A 1995-96  allo Stadio 'Delle Alpi' di Torino.

La Juventus guidata in panchina dal 'maestro' Marcello Lippi, dopo aver rivinto lo Scudetto dopo ben otto anni adesso pensano in grande. Pensano alla Champions League (che conquisteranno a Roma). Ed infatti i bianconeri non giocano come sanno in campionato e si fanno 'rubare' il titolo dal Milan. Alla fine sará secondo posto. Dall'altre parte c'é un Padova che conclude il campionato in ultima posizione e saluta mestamente la Serie A.

Buona Visione!


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Campionato di Serie A 1995-1996 - 7 andata
Torino - Stadio Delle Alpi
Domenica 22 ottobre 1995 ore 14.30
JUVENTUS-PADOVA 3-1
MARCATORI: Del Piero 39, Ravanelli 54, Amoruso N. 76, Conte A. 90

JUVENTUS: Peruzzi, Torricelli (Porrini 60), Ferrara C., Carrera M., Pessotto (Sorin 87), Di Livio, Paulo Sousa, Tacchinardi (Marocchi 72), Conte A., Del Piero, Ravanelli
Allenatore: Marcello Lippi

PADOVA: Bonaiuti, Giampietro, Cuicchi (Sconziano 46), Rosa M., Lalas, Gabrieli, Kreek, Nunziata, Longhi, Amoruso N., Ciocci (Galderisi 59)
Allenatore: Mauro Sandreani

ARBITRO: Tombolini



Conte chiede a Lippi una maglia da titolare: 
«Non voglio perdere la Nazionale» 
«Senza Vialli segno di più? Macché» 
Del Piero: le responsabilità non mi spaventano 
TORINO. Sono venuti a ringraziarli: 
«Complimenti per aver battuto i Rangers». 

Tutto il mondo è paese. Anche in Scozia si tifa contro, così i quattro rocckettari dei Simple Minds, prima di esibirsi al Palastampa hanno fatto una scappata al Delle Alpi. Dice Jim Kerr, leader del gruppo: 

«Gioco a calcio e tifo Celtic. Quanti pensate di farne adesso nel ritorno a Glasgow? Bella partita anche questa con il Padova. Mi piace Ravanelli perché ha un grande carattere. Ma quando giochiamo prima di ogni concerto, io vorrei avere la classe e la potenza di Vialli». 

Un simpatico siparietto fra bicchieroni di tè fumante, tartine e fette di panettone. Un dopo partita in perfetto stile anglosassone, con Bettega nella parte di padrone di casa. Il vice presidente se ne va soddisfatto per la reazione della squadra di fronte ad un Padova chiuso a doppia mandata: 

«Squadra in salute, vittoria meritata, non era facile aprire questa cassaforte. Basta con la storia di una doppia Juve, evidentemente al mercoledì troviamo squadre meno accorte. Lo stesso pareggio del Milan conferma come sia difficile per tutti nel nostro campionato». 

Ma per colpire al cuore il Padova è stato ancora indispensabile Del Piero. Questa volta si è esibito in un altro pezzo forte del suo repertorio: un calcio di punizione alla Platini. Il ragazzo, che ormai non stupisce più, spiega: 

«Un gol importante, difficile, ho trovato il varco giusto. Più gioco, più ho fiducia in me stesso. Le responsabilità aumentano, ma non mi preoccupo. E non è vero che segno perché non c'è Vialli, è soltanto un caso». 

La Juve ha preso il largo guidata per mano dal suo Pinturicchio: 

«E' stata dura perché il Padova era ben chiuso e ci voleva un colpo per sbloccare il risultato. Una rete importante, come importante è stato il crescendo della Juve, cui manca ancora un po' di continuità. Ma questa partita ha dimostrato I che siamo migliorati, pronti per affrontare un periodo molto impegnativo. E' stata una domenica prò Juve, adesso siamo di nuovo tutti insieme». 

Messaggi da parte dell'Avvocato? 

«Con me non si fa sentire, ma a lui piace starci vicino quando le cose non vanno bene». 

Dopo i due gol ai Rangers, Ravanelli se ne era andato senza profferire parola. Ieri altro gol ed altra fuga. In attesa che ritrovi la consueta disponibilità, ecco un Conte in vena di raccontarsi: una rete in Coppa, un'altra, splendida, al Padova. Ha sostituito alla grande Deschamps. Eppure non è tranquillo: 

«Spero di convincere Lippi ad utilizzarmi di più. Non voglio perdere la Nazionale, Sacchi mi stima, so che mi porterebbe agli Europei. E' ovvio che tutti vorrebbero giocare sempre, ma io mi sento un buon giocatore, su di me si può contare. Dopo il gol ho abbracciato Fusi. Gli dedico questa rete. E' un amico, sta attraversando un momento molto difficile». 

E' stata la domenica dei Grandi Dimenticati. Anche Carrera si è fatto trovare prontissimo. Ha rilevato Vierchowod, debuttando in campionato. Lippi ne prende atto con soddisfazione: 

«Chi gioca di meno ha dimostrato di valere. Vierchowod e Deschamps non erano infortunati, è il turn over. E mercoledì in Coppa Italia farò altri cambi. Ma non cerchiamo mai scuse, alla Juve non si tirano in ballo le assenze, abbiamo tante soluzioni a disposizione». 

La partita: 

«Un'ottima Juve, ha cercato sempre il gol e non era facile. Nel secondo tempo mi aspettavo un calo, invece ho visto grande temperamento, tante occasioni da gol». 

E poi un Del Piero da applausi: 

«Ormai è sintonizzato sulla lunghezza d'onda giusta. Ha capito cosa deve fare per la squadra. Poi condisce il tutto con quei colpi di genio che per lui sono giocate naturali». 

Classifica di nuovo ricompattata: 

«Dopo la sconfitta con il Milan non davo peso alle posizioni al vertice. Idem adesso». 

Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 23 Ottobre 1995





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