domenica 8 ottobre 2023

9 Ottobre 1983: Juventus - Milan

É il 9 ottobre 1983 e Juventus e Milan si sfidano nella quinta Giornata del Girone di Andata del Campionato di Calcio di Serie A 1983-84 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

É una Juventus piena di stelle di calibro mondiale quello che sfida un Milan in netto declino sia dal punto sportivo che da quello economico. Sará una stagione trionfale questa per i nostri beniamini in strisce bianconere. Se in Campionato arriverá l'ennessimo Scudetto (é il 21esimo), in Europa si festeggia la prima (ed unica) affermazione in Coppa delle Coppe. Dall'altre parte il Milan terminerá la stagione con un mediocre ottavo posto finale in Serie A.

Buona Visione!


Juventus



Stagione 1983-1984 - Campionato di Serie A - 5 andata
Torino - Stadio Comunale
Domenica 9 ottobre 1983 ore 15.00
JUVENTUS-MILAN 2-1
MARCATORI: Platini 5, Rossi P. 18, Baresi F. rigore 79

JUVENTUS: Tacconi, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Penzo, Tardelli, Rossi P., Platini (Caricola 84), Vignola
Allenatore: Giovanni Trapattoni

MILAN: Nuciari, Gerets, Galli F. (Damiani 36), Tassotti, Spinosi, Baresi F., Icardi, Blissett, Battistini S. (Carotti 77), Verza, Evani
Allenatore: Ilario Castagner

ARBITRO: Lo Bello R.



« Il nostro segreto? Siamo diventati più umili»

Paolo Rossi ha conseguito il quarto successo personale: anche questo è un segno inconfutabile di quanto siano mutate le cose in casa bianconera rispetto all'anno scorso. Il centravanti della Juventus ha una sua precisa convinzione (e relativa spiegazione) in proposito, 

«un cambiamento - dice Rossi - nella mentalità. Adesso badiamo al sodo, senza perderci in fantasie di grandezza come facevamo prima. Nella squadra c'è grande determinazione di arrivare al risultato e in funzione di questo, proprio come abbiamo fatto contro il Milan, impostiamo tutta la nostra prestazione. In passato, invece, scendevano in campo con l'idea di essere molto forti e' purtroppo in diverse occasioni questa si è rivelata soltanto una dannosa illusione». 

«Evidentemente — conclude il giocatore bianconero — la morale del discorso sta proprio in questo e ora, individuati i motivi di certe debolezze, dovremmo aver eliminato un pericoloso ostacolo». 

Dopo aver svolto nel modo migliore il suo Compito di «capitano» della rinnovata Nazionale azzurra, Cabrini ha confermato con la maglia bianconera di attraversare un grande momento. Ecco che cosa ne pensa l'interessato. 

«Cominciamo dalla Nazionale — attacca Cabrini — osservando che l'incarico è soprattutto morale ma ciononostante offre stimoli particolari e genera una sensazione inconsueta. Per quanto riguarda me e la Juventus, mi sembra che tutto vada bene perché non ho i problemi che l'anno scorso mi condizionavano dal punto di vista fisico e anche sotto il profilo psicologico. C'era il campionato del mondo da smaltire, e quindi sono rimasto vittima di un infortunio che ha aggravato le difficoltà del momento». 

Contro il Milan, si è vista una Juve dal duplice aspetto: vigoroso e potente per un tempo, esistante e alle corde verso il termine della gara. 

«Noi ci trovavamo in vantaggio — osserva il terzino bianconero — e mi sembra logico che toccasse al Milan prendere l'iniziativa nel tentativo di rimontare. Ecco perché ci siamo soprattutto preoccupati di controllare il gioco, centellinando il più possibile gli sforzi. Gli impegni sono tanti, non dimentichiamolo». 

Una tesi analoga viene sostenuta da Scirea, il quale già alla vigilia aveva previsto per la Juve difficoltà e affanni. 

«E' vecchia tradizione che il Milan ci faccia soffrire a casa nostra — commenta il "libero" bianconero — pertanto direi che negli sviluppi della partita non ci siano state sorprese particolari. Per quanto concerne la confidenza concessa agli avversari soprattutto nel finale, mi sembra che rientrasse nella logica delle cose. Vincevamo per 2-0 e toccava al Milan scoprirsi. A quel punto, continuare ad attaccare non avrebbe avuto senso». 

Piercarlo Alfonsetti 
tratto da: La Stampa 10 Ottobre 1983




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