martedì 23 aprile 2024

24 Aprile 1988: Sampdoria - Juventus

É il 24 Aprile 1988 e Sampdoria Juventus si sfidano nella dodicesima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1987-88 allo Stadio 'Luigi Ferraris' Marassi di Genova.

É ancora una Juventus in pieno alto mare in questa stagione. Dopo l'abbandono di Michel Platini, la squadra (affidata a Rino Marchesi) non riesce a trovare una solida quadratura. Alla fine di questo campionato i bianconeri si piazzeranno in sesta posizione e dopo un emozionante spareggio contro il Torino acciufferanno il piazzamento UEFA per i capelli. Dall'altra parte c'é una Sampdoria che dotata di una rosa giovane ed 'affamata' conquista la Coppa Italia ed un ottimo quarto posto finale in campionato.

Buona Visione!



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Campionato di Serie A 1987-1988 - 12 ritorno
Genova - Stadio Luigi Ferraris
Domenica 24 aprile 1988 ore 15.30
SAMPDORIA-JUVENTUS 2-2
MARCATORI: Bonomi 29, Vialli 40, Buso 44, Scirea 90+1

SAMPDORIA: Bistazzoni, Briegel (Salsano 87), Mannini, Fusi, Vierchowod, Pellegrini, Pari, Cerezo, Bonomi, Mancini, Vialli
Allenatore : Vujadin Boskov

JUVENTUS: Tacconi, Favero (Scirea 79), Bruno, Bonini, Brio, Tricella, Mauro (Vignola 81), Laudrup, Rush, De Agostini, Buso
Allenatore : Rino Marchesi

ARBITRO: Pezzella




A Marassi i bianconeri si salvano contro la Samp con un gol al novantunesimo 
La Juve ringrazia Scirea 
Bonomi (su rigore) e Vialli portano avanti i blucerchiati, poi segna Buso 
Mancini costringe Marchesi a cambiare tre volte le marcature 

GENOVA — Con la forza della disperazione, con feroce determinazione, con il cuore piú che con il gioco, la Juventus ha strappato un europunto a Marassi rimontando l'uno-due di Bonomi (rigore), e Vialli. C'è riuscita con Buso, quasi allo scadere dèi primo tempo, e con il trentacinquenne Scirea al 91', in piena zona recupero, gol che ha fatto ululare 'ladri, ladri!' al pubblico, perché il pessimo Pezzella da Frattamaggiore non si decideva a fischiare la fine. 

Marchesi ha rimpastato tre volte la disposizione tattica. Era partito con Mauro regista, Buso accanto a Rush, Laudrup «tornante» sulla destra. Assente Cabrini squalificato, aveva rilanciato Bonini a centrocampo su Cerezo, con De Agostini terzino sinistro su Pari, Bruno su monumento-Briegel, Favero alle calcagna di Vialli e Brio su Mancini. Mentre Favero in qualche modo riusciva a tenere a bada Vialli, almeno nella fase d'avvio, capitan Brio era in crisi con lo scatenato Mancini. Due incornate di Rush, al 7' su punizione di Bruno e al 9' su cross di Laudrup, che lambivano i pali, con Bistazzonl fuori causa. Erano gli spunti più pericolosi di una Juventus che non appariva in grado di assumere l'Iniziativa in modo continuo. 

Un intervento sospetto di Mauro sul limite, ai danni di Pellegrini, faceva gridare al rigore (20"). Pezzella sorvolava, ma nove minuti più tardi, applicando la legge (sbagliata) della compensazione, trasformava un fallo di ostruzione di Tricella su Cerezo in penalty. Inutili le proteste dei bianconeri e di De Agostini (ammonito). Lo specialista Bonomi, con un fendente rasoterra, angolatissimo, infilava Tacconi. Reagiva a testa bassa la Juventus, ma al 40' la Sampdoria raddoppiava. Pellegrini pescava Vialli, smarcato in area (Favero gli era a due metri) e il Gianluca nazionale, di destro, pennellava a fil di montante. Pareva il k.o. per la Juventus. Invece, con un'orgogliosa impennata, i bianconeri dimezzavano le distanze al 44'. De Agostini difendeva il pallone tra due avversari e poi serviva lo smarcato Buso che di' collo destro, con un violento diagonale, centrava il bersaglio. Una prodezza. 

In apertura di ripresa, la Juventus presentava un primo rimpasto tattico. Brìo libero, Tricella a centrocampo, Bruno su Mancini. Brìo si sganciava a offriva a Buso un perfetto lancio: il giovanotto non concedeva il bis e. al volo, «ciccava» davanti a Bistazzoni. Neppure Bruno riusciva a bloccare Mancini. Al 64' il ribelle, (che ieri si é rappacificato con Boskov e la Sampdorìa), scambiava di tacco con Brìegel, si presentava in area e sferrava un gran destro, centrale: Tacconi a pugni chiusi sventava il gol-partita. A questo punto Marchesi ordinava a Favero di spostarsi su Mancini, con Bruno su Vialli. L'allenatore, perso per perso, inseriva Scirea (71') al posto del provatissimo Favero e Vignola per Mauro (79'). Scirea decideva di piazzarsi nel settore di Brìegel, poi sostituito da Salsano all'86", anziché fare il libero. Nel marasma finale, con mischie e assalti furibondi alla porta blucerchiata, si vedeva anche Bistazzoni anticipare di testa Buso fuori area. E la zampata di Scirea, destro ravvicinato a colpo sicuro su assist di testa di Rush, a tempo ormai scaduto e quando la folla pregustava il trionfo, può sembrare una beffa per la Samp: in realtà è il frutto della volontà di una squadra che non s'è arresa e cu una felice e fortunata folgorazione di Marchesi. 

Un pareggio che consente alla Juventus di agganciare l'Inter: ora il derby del 1° maggio è più che mai uno spareggio-Uefa.

Bruno Bernardi
tratto da: La Stampa 25 aprile 1988




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La Stampa 25 aprile 1988

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La Stampa 25 aprile 1988

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