giovedì 28 marzo 2024

29 Marzo 1970: Juventus - Milan

Ancora attraverso la enciclopedia multimediale che si chiama Youtube vi offriamo un gustoso ricordo della data odierna.

É il 29 Marzo 1970 e Juventus e Milan si affrontano in questa gara valevole per la undicesima gara del girone di ritorno del Campionato di Calcio di Serie A 1969-70Il tutto (come la interitá delle gara interne della Juve) si svolge allo Stadio 'Comunale' di Torino.

Sará questa per il calcio italiano una stagione storica; conlusasì con la vittoria del tricolore del Cagliari.  Guidati da 'Rombo di Tuono' Gigi Riva gli isolani disputano l'annata perfetta. Nelle posizioni di rincalzo lottano le squadre tradizionalmente vincenti. La Juve guidata in panchina da - inizialmente - Luis Carniglia (poi sostituto da Ercole Rabitti) si guadagna il terzo posto finale.

Buona Visione!




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Stagione 1969-1970 - Campionato di Serie A - 11 ritorno
Torino - Stadio Comunale
domenica 29 marzo 1970 ore 15:00
JUVENTUS-MILAN 3-0
MARCATORI: Anastasi 21, Anastasi 23, Leonardi 41

JUVENTUS: Tancredi, Salvadore (Favalli 57), Marchetti G., Roveta, Morini, Cuccureddu, Leonardi, Furino, Anastasi, Del Sol, Haller
Allenatore: Rabitti

MILAN: Cudicini, Anquilletti (Fontana 6), Trapattoni, Fogli, Cattaneo, Lodetti, Rognoni, Sormani, Combin, Rivera, Prati
Allenatore: Rocco

ARBITRO: Angonese



Due eccezionali gol del centravanti ed uno di Leonardi 
Un "acrobatico" Anastasi domina con il Milan: 3 - 0 
Troppo incompleti i rossoneri 
Buon rientro di Morini e sicura prova del giovane Marchetti 

La Juventus poteva superare il Milan tranquillamente; con Anastasi l'ha battuto in modo trionfale. Il «mattatore» dell'incontro è stato lui, il centravanti che cade e rimbalza, dribbla di esterno beffando lo stopper, sbaglia un passaggio facile e si fa perdonare con gol « impossibili » e cento azioni fantasiose. Anastasi ha dato tono ad una partita che rischiava di smorzarsi sul nascere. Il Milan era troppo incompleto, la Juventus reduce dalla sconfitta di Firenze poteva risentire della demoralizzazione. I bianconeri si sono invece ripresi lottando a testa bassa, duri e decisi come sempre. Non hanno più il ritmo e la freschezza dei mesi scorsi, ma la volontà è immutata. Il torneo '69-70 costituirà un grosso merito del club, proprio per l'impegno singolo e collettivo. Anche se l'estro non ispira tutti gli assi o i quasi assi: sempre però la tenacia li assiste. Dalla fantasia e dalla gran forma è stato « lanciato » domenica scorsa il centravanti della Nazionale e della Juve. E' partito con un vantaggio. Di fronte a lui non stavano gli abituali difensori del Milan: Rosato, dopo un tentativo sostenuto al mattino; era risultato indisponibile. La sua assenza si è molto sentita. 

L'undici rossonero inoltre mancava dello squalificato Schnellinger e degli infortunati Maldera, Malatrasi, Santin. Contro Anastasi, dunque, un esordiente, il lungo e spigoloso Cattaneo, ed è stato un disastro. Il ragazzo potrà rifarsi in avvenire; per la gara contro i bianconeri è stato saggio, però, lo spostamento ordinato da Rocco, quando ha messo Trapattoni sul centravanti e Cattaneo su Leonardi. « Trap », fin dai tempi in cui controllava da maestro Pelé e Sivori, si trasforma se ha di fronte un campione. Anche contro uno scatenato Anastasi è riuscita a non sfigurare, ma era tardi: Tutto Juventus-Milan è racchiuso nelle prodezze di Anastasi, nel gol di Leonardi, e nello spazio del primo tempo. La ripresa è pura accademia, guastata da un antipatico intervento duro di Rivera contro Furino. Già a San Siro il fuoriclasse milanista aveva « sofferto » la marcatura implacabile del maratoneta juventino. Al Comunale sì è seccato ed ha reagito con un fallo, non grave ma vistoso. L'arbitro ha notato l'ammonizione di Rivera sul taccuino; il « presidente della Nazionale », Mandelli, avrà scritto il nome di Furino sul suo? Il piccolo difensore-attaccante non è uno stilista, si aiuta come può, ma costituisce una barriera insuperabile per le puntate avversarie, non cede mai, recupera e sovente sa spostarsi in avanti per i traversoni dall'ala. 

Le partite vivono degli exploits degli assi, però si vincono anche con il lavoro continuo dei Furino e dei Cuccureddu. La Juventus, ad ogni modo, ha imposto la sua superiorità nei primi minuti con Anastasi. Il centravanti premiato dai giornalisti sportivi di Milano come miglior giovane della scorsa stagione si è subito fatto notare per il coraggio con cui resisteva alle entrate a valanga di Cattaneo. I rossoneri hanno aggiunto disavventura a disavventura al 7',quando Anquilletti, in un contrasto con Leonardi, ha riportato una lussazione alla caviglia destra. Al posto del terzino è entrato Fontana, che, in seconda battuta, cercava di fermare Haller, affrontato inizialmente da Rognoni (perché sacrificare un'ala a lare il difensore?). 

Al 21' Salvadore si sganciava in avanti. Questo coriaceo e autoritario « jolly » della difesa si è mosso ora come terzino, su Prati, ora come difensore libero, in ogni caso è apparso migliorato. Il ritmo di Morini come stopper ha dato sicurezza all'intero reparto e tutti ne hanno risentito favorevolmente, anche Salvadore. Detto per inciso, nella retroguardia si è pure latto notare Marchetti, un elemento robusto, dal passaggio forte e raso terra e dall'azione continua. Salvadore, dunque, avanzava come un'ala destra, centrava; Fontana (ci è parso) respingeva corto e Anastasi, spalle girate a Cudicini, rovesciava in rete. Un gol eccezionale, cinquantamila spettatori applaudivano. Due minuti dopo, su punizione battuta da Haller, Anastasi compiva un'altra prodezza deviando di testa in tuffo un pallone imprendibile per Cudicini. Un gol di Prati annullato per un fuorigioco (francamente dubbio poiché il numero il secondo noi era scattato in posizione regolare), un salvataggio di Morini su tiro di Rivera nella porta vuota, una parata fortunata di Tancredi, che respinge su Lodetti, cade a terra e riceve tra le braccia la sfera deviata da Prati, poi Haller completava con una insidiosa e veloce discesa un allungo preciso di Marchetti. Helmut centrava e Leonardi, di destro, metteva a segno (42'). Nella ripresa entrava Favalli, al posto di "Salvadore leggermente infortunato, ma non accadeva nulla di importante. 

Il Milan « quasi improvvisato » ha perso con dignità. La squadra incompleta sfugge ad ogni valutazione, ma certamente Prati, Rivera, Sorniani e Combin non sembrano al massimo della forma. A Torino il complesso si è retto su Lodettl e Trapattoni. La formazione di Boniperti-Rabitti ha ritrovato il suo miglior Anastasi, un ottimo Furino, un promettente Marchetti; sta recuperando in pieno Morini e Salvadore; ha un Haller sempre prezioso (pur con qualche pausa a risultato avvenuto); conferma Roveta, Leonardi ed il bravo Favalli; ha Tancredi in crescendo e oltre a tutto fortunato. Dovrebbe concedere un turno di riposo a Del Sol e Cuccureddu. I due han bisogno di tirare il fiato dopo tante sgroppate, ma il campionato incalza, e non si può rinunciare a loro. À tre punti dal Cagliari si può ancora sperare, non molto, ma di quel tanto che obbliga a tentare il tutto per tutto fino alla fine. Una situazione magnifica in campionato: un po' meno utile per la preparazione della Nazionale. Come distrarre o affaticare i giocatori più forti fin che la lotta per il primato non è ancora decisa? La prova infrasettimanale degli azzurri è di nuovo in pericolo. 

Paolo Bertoldi





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La Stampa 30 marzo 1970


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