lunedì 15 aprile 2024

16 Aprile 1978: Bologna - Juventus

É il 16 Aprile 1978 e Bologna e Juventus si sfidano nella dodicesima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1977-78 allo Stadio 'Renato Dall'Ara' di Bologna.

É una Juventus che domina il calcio italiano. Alla fine di questo campionato i bianconeri infatti conquisteranno il loro diciottesimo Scudetto. Nessuno puo starle dietro tant'è che al secondo posto si afferma la sorpresa Lanerossi Vicenza. Dall'altra parte i rossoblu emiliani finiscono nei bassifondi della classifica, ma riescono (almeno per quest'anno) ad evitare una dolorosa retrocessione.

Buona Visione! 



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Stagione 1977-1978 - Campionato di Serie A - 12 ritorno
Bologna - Stadio Comunale
Domenica 16 aprile 1978 ore 15:30
BOLOGNA-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Gentile 23, Maselli 27
 
BOLOGNA: Mancini, Roversi, Valmassoi, Bellugi, Garuti, Maselli, Chiodi, Nanni, De Ponti, Massimelli, Colomba
Allenatore: Bruno Pesaola
 
JUVENTUS: Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Spinosi, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Verza (Cabrini 11), Bettega R.
Allenatore: Giovanni Trapattoni
 
ARBITRO: Gussoni



Le pagelle dei bianconeri al Comunale di Bologna 
Verza, tributo troppo amaro 

ZOFF — Battuto in mischia, prima e dopo inoperoso o quasi sia pure con qualche rischio. Una partita quasi da spettatore, e del resto se lo meritava dopo le tensioni delle ultime gare. 

CUCCUREDDU — Il migliore della Juve, il più vivo in campo sia come difensore che per le proiezioni offensive: nella giornata in cui il pareggio stava bene a tutti, ha saputo interpretare la parte con grande dignità. 

GENTILE — Ha iniziato con molta concentrazione poi via via si è smarrito anche per un indolenzìmento muscolare che alla fine è stato diagnosticato come stiramento. Del resto non era questa la partita adatta per un combattente come lui. 

FURINO — Il capitano ha lavorato molto come vigile urbano, a smistare palloni a centrocampo, molti lateralmente qualcuno indietro secondo le regole della melina, accentuata particolarmente nel finale quando conveniva davvero mantenere il pareggio. 

SPINOSI — Solo in una o due occasioni ha lasciato spazio a De Ponti, che per il resto della gara ha anticipato con bella sicurezza dimostrando di essere ancora in palla. Del resto lo si era già visto a Bruges: Spinosi non è un giocatore da mettere fra quelli a mezzo servizio, è ancora nel pieno delle sue possibilità. 

SCIREA — Una gara in scioltezza, con spunti offensivi efficaci ed un solo svarione difensivo. Ha pareggiato il duello a distanza con Bellugi, libero « forzato » di Pesaola (faranno loro due la coppia azzurra per Mar del Piata?). 

CAUSIO — Una partita più dimostrativa che altro, senza mai affondare con decisione in particolare nella ripresa quando è stato frenato da una dura botta alla coscia. Dribbling sicuri, passaggi precisi, ma soprattutto in orizzontale per non correre e non far correre rischi. 

TARDELLI — In progresso fisico rispetto alla trasferta in Belgio, ha giocato in allegria e questo è già molto. Una indicazione confortante per i prossimi suoi impegni bianconeri ed in azzurro. 

BONINSEGNA — Da vecchio professionista ha giocato solo sulle palle « pulite » rinunciando ad ogni tipo di rischio. Fra lui e Roversi ben altre scintille si sono viste nella lunga carriera di entrambi. 

VERZA — Ha giocato otto minuti soli, ha avuto la peggio in uno scontro a centrocampo con Valmassoi ed è finito in ospedale con una gamba fratturata. Davvero un tributo troppo grosso, amaro, per una partita priva di animosità, giocata correttamente da ambo le partì. Un peccato perché un giocatore come Verza sarebbe stato utilissimo nella Juve per il finale di campionato e per la Coppa Italia. 

BETTEGA — Visto il Bobby-gol che vogliamo (in azzurro) in uno stacco di testa nella ripresa sul quale Mancini ha dovuto compiere una vera prodezza per evitare il gol. Per il resto Roberto ha ancora una volta fatto soprattutto il centrocampista cucendo e ricucendo manovre, senza affondare i colpi e rallentando poi nel finale a causa di una contusione. 

CABRINI — Pur nel ritmo non certamente ossessivo del match, è riuscito a piazzare alcuni dei suoi numeri migliori, un misto di tecnica e di potenza. Dimenticata la botta di Bruges, è pronto a rispondere alla chiamata di Bearzot. 

Bruno Perucca



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La Stampa 17 aprile 1978

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La Stampa 17 aprile 1978

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