lunedì 15 aprile 2024

16 Aprile 1989: Juventus - Pisa

É il 16 Aprile 1989 Juventus e Pisa si sfidano nell' ottava giornata del girone di ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1988-89 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

É una Juventus che cerca di costruire una squadra ancora scossa dal addio di 'Le Roi' Michel Platini e dai fallimenti di Ian Rush e del tecnico Rino Marchesi. Guidati in panchina dalla leggenda Dino Zoff, i bianconeri raggiungono un quarto posto in campionato che dovrebbe rappresentare un buon viatico per il futuro. Dall'altra parte c'é un Pisa che saluta a malincuore la massima divisione e ritorna nell' oblio della Serie B.

Buona Visione! 

 


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Stagione 1988-89 - Campionato di Serie A
8a Giornata di Ritorno
Domenica 16 Aprile 1989 ore 15.30
Juventus-Pisa 3-1
Marcatori: 10' Buso, 30 rigore De Agostini, 73' N.Napoli (J), 45' Piovanelli (P)

Juventus: Tacconi, Napoli N., De Agostini, Galia, Bruno P., Tricella, Marocchi, Rui Barros, Buso, Zavarov, Mauro
Allenatore: Dino Zoff

Pisa: Grudina, Cavallo, Lucarelli, Boccafresca, Elliott, Fiorentini, Cuoghi, Gazzaneo, Incocciati, Dolcetti, Piovanelli
Allenatore: Giannini

Arbitro: Lanese



Il primo regalo del giovane centravanti juventino ai tifosi del Comunale 
Buso: «C'è posto anche per me» 
«So di giocarmi molte chances in questo finale di campionato» 
Napoli alla seconda prodezza stagionale: «Anch'io spero di conquistare la fiducia di Boniperti» 
De Agostini torna al gol

TORINO — Prime reti al Comunale per Buso e Napoli, ritorno al gol per De Agostini che non segnava in campionato dal 20 novembre, contro il Napoli. Sono loro i protagonisti a tutto tondo della Juventus in una giornata in cui sono piovuti fischi per Tacconi e Galia, sono rimaste perplessità su Zavarov, hanno lottato con alterni risultati Mauro e Tricella, s'è battuto come un Ieone Barros, hanno svolto il loro compito senza infamia e senza lode sia Bruno sia Marocchi. 

Per Renato Buso è il quarto gol in questo campionato dopo la doppietta della scorsa stagione e la rete segnata in queila d'esordio, nel 1986-87. Ma finora le sue prodezze (compresa una rete in Coppa Italia alla Lazio) erano nate sempre in trasferta, mai Buso aveva gioito al Comunale, davanti ai suoi tifosi. 

"Dedico il gol a loro — afferma Buso — ma anche a Boniperti che prima della partita mi ha detto "Vai su tutte le palle che con la pioggia questo può essere il campo adatto a te". E io ho voluto questa rete con tutte le mie forze. Quando Galia ha rimpallato quella sfera respinta dal portiere su tiro di Napoli mi sono accorto che Grudina era rimasto fuori dai pali e ho toccato all'indietro. Volevo proprio mandarla direttamente in portai." 

"Finalmente — aggiunge ancora Buso — sono riucito a segnare al Comunale, finora i tifosi juventini le mie reti le avevano viste in tv o in trasferta. E' un periodo che mi sento in forma, del resto posso esprimermi con continuita, so di giocarmi molte chances di restare alla Juve anche il prossimo anno in questo finale di campionato. E scendo in campo più convinto dei miei mezzi, non ho paura di sbagliare, anche perché non temo gli esami". 

Che cosa ha imparato in queste settimane? 

"Intanto mi sono accorto che ogni partita che passa i marcatori si fanno sempre più rudi con me. E ho capito che bisogna sempre lottare. Del resto non sono uno che può stare ad attendere in area gli sviluppi dell'azione, devo partire da lontano per rendere meglio, mi piace partecipare ali'azione e come contro il Pisa aiutare i compagni anche in retrovia. Per sviluppare meglio la mia progressione ho bisogno di quei quattro o cinque metri di spazio, in area saró quasi sempre superato, non sono il tipo da scambi negli spazi stretti". 

Napoli e alla seconda prodezza stagionale, a due settimane dalla prima, a Napoli. Entrambe di testa come le sei reti segnate due anni fa in B a Messina, prima di approdare a Torino. 

"Il rammarico — dice il difensore — e quello di non aver conquistato prima la fiducia di Zoff, quindi spero di poter giocare fino al termine del campionato per convincere anche Boniperti. Il mio contratto scade nel '90 ma vorrei essere sicuro perla prossima stagione. Piuttosto che restare un altro anno in panchina forse é meglio andare a giocare in un'altra squadra.

Il gol di testa é la mia specialità cosi come mi trovo bene nel ruolo di terzino, di marcatore della seconda punta perche posso partecipare alla manovra". 

De Agostini svela: 

"Segnare su rigore non é mai facile come sembra. Ho gioito doppiamente perché questa rete viene dopo un lungo digiuno ed é la ventesima in serie A. Non tutti hanno capito che cosa ho passato in questa stagione dopo l'infortunio. Per questo lo dedico a quei "faccioni" di Roberto e Renata Tricella". 

Sulla partita De Agostini spiega:

"Abbiamo giocato bene nonostante le condizioni del campo. Continua l'altalena di risultati? E' la dimostrazione che questa Juve deve solo aver paura di se stessa più che degli avversari. A volte manchiamo di concentrazione. Anche con il Pisa abbiamo pagato con un gol un attimo di disattenzione. E' nostra intenzione cercare di vincere sempre, sarei felice di chiudere con tanti successi questo campionato. Ne va della posizione in classifica e del prestigio". 

Sul rigore, contestato in verità solo dai pisani, De Agostini afferma

"Tante volte anche a noi hanno fischiato contro dei rigori dubbi". 

E Marocchi aggiunge: 

"L'arbitro era più vicino di me all'azione sia in quel caso sia prima su Barros quando Buso ha segnato". 

Zoff descrive cosi la partita dei suoi: 

"Abbiamo tenuto bene su un campo difficile con sprazzi di bel gioco. Era una partita importante per noi. Tutti hanno giocato bene, s'é confermato Buso, e stato bravo Napoli, mi voglio complimentare per il gol. Ma tutti si sono battuti bene".

Franco Badolato 
tratto da: La Stampa 17 aprile 1989



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La Stampa 17 aprile 1989


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