sabato 23 marzo 2024

24 Marzo 1991: Roma - Juventus

É il 24 Marzo 1991 e Roma Juventus si sfidano nella nona giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1990-91 allo Stadio 'Olimpico' di Roma.

I ragazzi tentano di riappropriarsi dello scettro di squadra 'piú forte della penisola' con una nuova dirigenza tecnica affidata ad un allenatore del famigerato 'calcio champagne' Luigi Maifredi. Dopo un inizio di campionato incoraggiante i bianconeri naufragano tra caterve di gol presi ed addirittura a fine campionato si trovano fuori dalle Coppe Europee dopo 27anni. 

Dall'altra parte una Roma che termina il campionato a metá classifica ma si 'accontenta' con la vittoria finale della Coppa Italia.

Buona Visione!


roma


Campionato di Serie A 1990-1991 - 9 ritorno
Roma - Stadio Olimpico
Domenica 24 marzo 1991 ore 15.00
ROMA-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Casiraghi 47

ROMA: Cervone, Pellegrini, Nela (Gerolin 40), Berthold, Tempestilli (Rizzitelli 55), Comi, Desideri, Di Mauro, Voeller, Giannini, Salsano
Allenatore: Ottavio Bianchi

JUVENTUS: Tacconi, Galia, Luppi, Fortunato D., Julio Cesar, De Agostini, Haessler, Marocchi, Casiraghi, Baggio R. (Napoli 87), Schillaci (Corini 72)
Allenatore: Luigi Maifredi

ARBITRO: Cornieti


Gigi Maifredi interrompe il digiuno all'Olimpico
Con gli abiti da festa
La Juventus del domani ha la faccia di Casiraghi, il Riva degli Anni Novanta. leri ha sbagliato per inesperienza due gol fatti: che cosa combinerà quando sarà maturato del tutto
?

ROMA Dopo un lungo digiuno la Juventus torna alla vittoria e, dopo un digiuno ancora più lungo, anche allo spettacolo, quello con la «S» maiuscola. La modesta sensazione di chi segue, solo saltuariamente, le vicende juventine è che Maifredi & C. stiano muovendo i primi, incerti passi di un ciclo straordinario. Certo, non tutto è ancora perfetto, ma la perfezione, si sa, non è di questo mondo. E così la difesa, che ogni tanto andava in black-out e il portiere Stefano Tacconi doveva ricordarsi un po' troppo spesso di essere un portiere fuoriclasse, ora mostra più tranquillità. La manovra offensiva non è sempre fluida e irresistibile come la sovrabbondanza di talenti lascerebbe sperare o, almeno, sospettare. Ma se questo doveva essere l'anno zero di una nuova, rivoluzionaria era, sarebbe assurdo dichiararsi delusi o, peggio, scoraggiati. La Juve di domani sta nascendo e ha la faccia di Gigi Casiraghi, il Riva degli Anni Novanta: quali sfracelli combinera quando maturità ed esperienza lo indurranno a mettere in rete, oltre quella che ha segnato, anche le due palle-gol di cui ieri ha ingenuamente fatto grazia agli avversari? Vietato il pessimismo anche dalle parti di Baggio e Schillaci. I gemelli del Mondiale sono in fase di riconversione, da uomini-gol a trequartisti irresistibili, e forse non dovremo aspettare il prossimo campionato per rivedere certi giudizi negativi. Quanto al centrocampo, urge l'acquisto di un paio di gregari dal piede veloce e dal cuore coraggioso: insieme a un difensore centrale, degno di far tandem con Julio Cesar, potrebbero completare quel mosaico che già nel '92 è in grado di arrivare allo scudetto.

La Juve dei solisti ha davvero cominciato il cammino che la porterà ad essere una squadra. Lo si è capito nel primo tempo, quando la Roma esaurendo tutte le energie scampate al mercoledi di Coppa e alla calura estiva della domenica capitolina ha tentato in ogni modo di impossessarsi della partita. I bianconeri gliel'hanno impedito, senza sbandare mai. Il gol di Casiraghi ha facilitato il copione e nella ripresa la Juve avrebbe anche potuto dilagare. I giallorossi, allo stremo delle forze, non avevano più nulla da opporre, se non lo sterminato orgoglio del solito Voeller.

Fiacco il contributo di Giannini, che ha perso senza scampo il duello con Baggio, al quale contende con argomenti sempre meno validi lo scettro di leader della nazionala. Robertino, invece, si è preso la soddisfazione di un applauso a scena aperta: a metà ripresa ha dribblato due avversari in una zolla di terreno! Quando approda ai suoi piedi, il gioco della Juve diventa più leggero e ha ragione Maifredi a sognare un Baggio regista, magari circondato da spalle più agili e lucide del Marocchi attuale. Pensieri e ambizioni per il futuro. Ma il presente, intanto, ha ripreso a sorridere: a un mese di distanza dall'impietosa sconfitta contro la Lazio, lo Stadio Olimpico restituisce ai tifosi bianconeri una Juventus in grado di giocarsi alla pari contro il Barcellona l'ultimo traguardo stagionale: quella Coppa delle Coppe che, ieri, sotto il sole di Roma, è parsa per un attimo più vicina.

Massimo Gramellini
tratto da: La Stampa 25 marzo 1991


 




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