lunedì 18 marzo 2024

20 Marzo 1996: Juventus - Real Madrid

Attraverso il Canale Youtube Ufficiale della Juventus vi proponiamo questo gustoso amarcord di questa data odierna.

É il 20 Marzo 1996 e Juventus Real Madrid si sfidano nella gara di ritorno dei Quarti di Finale della UEFA Champions League 1995-96 allo Stadio 'Delle Alpi' di Torino. La gara di andata si chiuse con gli spagnoli in vantaggio per 1-0.

La Juventus guidata in panchina dal 'maestro' Marcello Lippi, dopo aver rivinto lo Scudetto dopo ben otto anni adesso pensano in grande. Pensano alla Champions League (che conquisteranno a Roma). Ed infatti i bianconeri non giocano come sanno in campionato e si fanno 'rubare' il titolo dal Milan. Alla fine sará secondo posto. Dall'altre parte c'é un Real che benché lontano parente dallo squadrone che fu, in europa fa sempre la voce grossa.

Buona Visione!



juve


Stagione 1995-1996 - Champions League - Quarti, ritorno
Torino - Stadio Delle Alpi
mercoledì 20 marzo 1996 ore 20.30
JUVENTUS-REAL MADRID 2-0
MARCATORI: Del Piero 16, Padovano 52

JUVENTUS: Peruzzi, Torricelli, Pessotto G., Vierchowod, Porrini, Jugovic (Di Livio 46), Deschamps, Conte A., Vialli, Del Piero (Marocchi 89), Padovano (Lombardo 73)
Allenatore : Marcello Lippi

REAL MADRID : Canizares, Chendo, Lasa, Alkorta, Garcia Calvo, Milla, Raul, Michel (Esnaider 63), Luis Enrique, Laudrup M., Quique (Rincon 56)
Allenatore : Arsenio Iglesias

ARBITRO: Van der Ende (Olanda)
ESPULSIONI: Torricelli 79 (Juventus); Alkorta 68 (Real Madrid)



Al Delle Alpi la grande passione della folla e l'incasso record (5 miliardi) 
Juve fa festa con due gol 
Del Piero, poi Padovano: il Real in ginocchio 

TORINO. Il futuro della Juve si è giocato in dieci centimetri, quanto è bastato perchè l'unica vera conclusione in porta del Real Madrid, a 2' dalla fine, si spegnesse contro il cartellone della birra Amstel piuttosto che in rete. Dieci centimetri, un'inezia che avrebbe vietato ai bianconeri la qualificazione alla semifinale di Champions League dopo 11 anni, ma che non avrebbe modificato il giudizio sulla partita che la Juve ha gestito con fatica nel primo tempo, dopo il gol di Del Piero, e ha dominato grazie soprattutto all'energia di Vialli per almeno mezz'ora nella ripresa, quando Padovano l'ha portata sul 2-0. 

Si comincia con quelle cose che non si dovrebbero mai fare prima. Belli la scenografia e i giochi d'acqua ma la colonna sonora è di quelle tradizionalmente iettatorie, dal «Nessun dorma» di Pavarotti, a «Rocky», ai Queen di «We are the Champions». Comunque il popolo bianconero si scalda e non lo raffredda la doppia occasione sciupata da Del Piero dopo 4', nell'unica bella triangolazione che riesce alla Juve in tutto il primo tempo: Vialli lancia Torricelli in una rara discesa sulla destra, il cross del terzino libera Del Piero che controlla e tira su Canizares in uscita, riprende e centra ancora il portiere spagnolo. Sembra un giochino infilare il Real. Invece non lo è. 

Arsenio Iglesias è vecchio del mestiere, scuola Trap per interderci. Difesa a cinque, quattro centrocampisti e una sola punta, Raul, tenuto al centro al posto di Zamorano, infortunato. Chi ha detto che il potenziale offensivo si misura con il numero di attaccanti? Il Real controlla il gioco più della Juve. E le triangolazioni riescono agli spagnoli in percentuale maggiore anche perchè i piedi sono di qualità più fina. La Juve è in sofferenza a centrocampo dove Conte, Deschamps e Jugovic sono superati per numero dagli avversari. Lottano, contrastano ma il gioco non fluisce. Lo schema più abusato dai bianconeri è la palla lunga a cercare le fughe di Vialli e Padovano. L'alternativa è l'azione personale. Ma nella ragnatela madridista i Lippanti fanno spesso la fine della mosca, ci vorrebbe un'invenzione. 

E arriva al 16'. Van der Ende fischia una punizione per un intervento su Padovano poco fuori dall'area, Del Piero la calcia con il destro che filtra nella barriera aperta e picchia davanti a Canizares prima di infilarsi proprio nell'angolo. É ancora presto e la Juve è già in parità sul doppio confronto. L'ansia evapora. Come il raddoppio. Il guardalinee blocca al 18' Torricelli mentre è solo davanti a Canizares, che ha giocato l'ultima partita sette mesi fa e indossa un maglione vistosissimo forse per convincersi che c'è. Il fuorigioco è un abbaglio ma basta a evitare il 2-0 e la fine del Madrid. In viola, come la Fiorentina, gli spagnoli ci provano. Iglesias tiene Laudrup dalla parte di Pessotto, ritenendolo il marcatore meno abile. Annotiamo il primo fallo sul danese dopo 22 minuti, consideriamo che Furino ci avrebbe messo 22 secondi a intimidirlo, ma certe cose non vanno più di moda. 

Il Real si imbottiglia al centro, dove Porrini e Vierchowod arrivano con la punta del piede o dei capelli a bloccare l'ultimo passaggio. Non c'è Ferrara, steso nella notte dall'influenza, ma il reparto regge. Peruzzi non deve mai intervenire. In compenso neppure gli attacchi della Juve sono esemplari. Notiamo la crescita di Pessotto ma se lo schema è sperare nei lanci lunghi di Torricelli e Porrini, o anche negli assist di Deschamps, gran lottatori ma con piedi granitici, addio. Infatti si va all'intervallo senza altre palle gol e con una diffusa inquietudine che l'avvio di ripresa fuga tuttavia in fretta. 

All'8' Vialli riconquista in scivolata un pallone formidabile, Porrini lo smista a Padovano, libero. Controllo e gran diagonale per il 2-0. Tutta la Juve si anima, ha più mordente come le accade spesso nei secondi tempi. C'è Di Livio al posto di Jugovic, l'azione ha più respiro sulla fascia destra. Vialli sfiora il gol con un pallonetto al 10', poco dopo spara al volo su Canizares su cross di Del Piero. Altro ritmo. Laudrup e Raul sono pallidi principi, il ragazzino imita il Del Piero dell'andata. Iglesias moltiplica le punte con Esnaider e Rincon, largo al Sudamerica, ma il Real al 23' rimane in dieci per l'espulsione di Alkorta che atterra Del Piero lanciato in rete da Padovano. Entra Lombardo e ci chiediamo perchè. Al 34' anche Torricelli esce per doppia ammonizione, gli animi si riscaldano. Van der Ende decima la Juve per la prossima partita, ammonisce a tutto spiano. Da una punizione dubbia nasce anche l'unico brivido per Peruzzi al 43': il tiro di Milla sibila vicino al palo. Le fontane riprendono a giocare. Avanti con i Queen. 

Marco Ansaldo
tratto da: La Stampa 21 Marzo 1996



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La Stampa 21 marzo 1996

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La Stampa 21 marzo 1996

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La Stampa 21 marzo 1996

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