martedì 6 febbraio 2024

7 Febbraio 2015: Juventus - Milan

É il 20 Settembre 2014 Juventus Milan si sfidano nella Terza Giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2014-15 allo 'Juventus Stadium' di Torino.

La Juve é guidata dalla panchina da Massimiliano Allegri (che é subentrato al dimissionario Antonio Conte a Luglio)  mentre il Milan é allenato da Filippo Inzaghi. I Bianconeri dopo aver conquistato i precedenti tre campionati sotto la guida del allenatore salentino, adesso si apprestano a farlo anche con quello livornese. Il Milan atteso ad una stagione da protagonista condotta dal giovane e promettentissimo allenatore, deluderá molto e concluderá in un deludentissimo decimo posto.

Buona Visione!


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Campionato di Serie A 2014-2015 - 3 ritorno
Torino - Juventus Stadium
Sabato 7 febbraio 2015 ore 20.45
JUVENTUS-MILAN 3-1
MARCATORI
: Tevez 14, Antonelli 28, Bonucci 31, Morata 65

JUVENTUS: Buffon, Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra, Marchisio C. (Ogbonna 84), Pirlo, Pogba, Vidal, Tevez (Llorente 90+2), Morata
Allenatore: Massimiliano Allegri

MILAN: Diego Lopez, Zaccardo (Rami 78), Alex, Paletta, Antonelli, Cerci, Poli (Bonaventura 62), Essien, Muntari, Honda, Menez (Pazzini 37)
Allenatore: Filippo Inzaghi

ARBITRO: Damato 



La capolista non fa sconti e rispetta il pronostico allungando sui giallorossi: la squadra di Inzaghi non sfigura, soprattutto nel primo tempo quando pareggia temporaneamente con Antonelli, ma si arrende nella ripresa.

Il calcio mente di rado. Specialmente sulle lunghe distanze. Se il Milan arriva allo Stadium con 21 punti di ritardo in altrettante giornate, non può stupire il 3-1 con cui la Juventus batte i rossoneri, salendo provvisoriamente a +10 sulla Roma. La partita gira sull’occasione fallita da Pazzini a tu per tu con Buffon a inizio ripresa e si chiude sul 3-1 di un Alvaro Morata sempre più al centro di questa Juve. Inzaghi non può tornare a casa soddisfatto, ma il suo Milan non sbraca mai. E, pur coi suoi evidentissimi limiti attuali, dà l’impressione di poter migliorare da qui a fine stagione. In questo senso la prestazione di Antonelli, il migliore al di là del gol, fa ben sperare. La Juve, pur lontana da certi picchi, vince con pieno merito, producendo un paio di decisive fiammate e non dando mai l’impressione di perdere la certezza dei tre punti. Ora l’obiettivo è quello dei sei punti con Cesena (mancherà Tevez, che cerca e ottiene un'ammonizione nel finale e sarà squalificato) e Atalanta: male che vada, arriverà da capolista allo scontro diretto con la Roma. 
L’APACHE C'È — La Juve, che propone Padoin a destra nel 4-3-1-2, affianca Morata al recuperato Tevez, mentre Inzaghi sceglie di far galleggiare Honda alle spalle di Menez e di proporre anche Cerci dal 1’, con Bonaventura inizialmente escluso. A destra ancora Zaccardo, centrocampo muscolare (anche troppo) Poli-Essien-Muntari, con i due ghanesi tra i peggiori in campo. Morata, a tratti incontenibile, scalda subito Diego Lopez, prima di una bella azione senza esito di Vidal. La Juve, che non parte comunque a tutta, non ha problemi in fase difensiva. Perché Menez, prima di uscire per infortunio al 37’, non la vede mai. Cerci non salta mai un Evra in crescita , mentre Honda non va oltre qualche bel tocco fine a se stesso. 
DUE TENORI — La Juve passa al 14’: gran palla di Morata sul filo del fuorigioco per Tevez, che resta freddo e non sbaglia davanti a Lopez. Molto alta la linea difensiva del Milan, forse troppo nella circostanza. Anche perché i vari Alex e Paletta non sono esattamente Bolt sulla reattività. 
BOTTA E RISPOSTA — I rossoneri segnano alla prima occasione e nel modo più plausibile per una squadra che fatica ad attaccare in velocità e con pericolosità: su palla inattiva. Antonelli sovrasta Vidal e batte Buffon sul corner avvelenato di Cerci. Il problema per Inzaghi è che il pari rossonero regge 3’: una sciocchezza del sempre inadeguato Muntari costringe Diego Lopez all’ennesimo miracolo stagionale su Marchisio. Poi sul corner successivo la sponda di Tevez libera Bonucci per il tocco decisivo sotto misura. Troppo contemplativa la difesa rossonera, come spesso accade su palla ferma. 
PAZZO SBAGLIA, ALVARO LA CHIUDE — Nella ripresa la partenza del Milan è incoraggiante: i rossoneri vanno a prendere alta la Juve con atteggiamento più che apprezzabile. Proprio su un recupero palla abbastanza alto ai danni di Marchisio, Antonelli (sempre lui) mette in porta Pazzini, frustrato da Buffon, più che mai Mister “un tiro in porta un miracolo”. È la chance che chi è inferiore dovrebbe sfruttare per dare fastidio al più forte. La Juve da qui in poi non concede più nulla e chiude i conti col tap-in di Morata dopo che il sinistro di Marchisio è respinto dal palo. Quinto gol per lo spagnolo in campionato, settimo stagionale. A nobilitare una partita che verosimilmente significa maglia di titolare nelle partite che contano da qui a maggio. Si chiude col solito Diego Lopez, ancora decisivo su Marchisio per evitare che la sconfitta assuma proporzioni anche immeritate.

Jacopo Gerna





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