giovedì 18 gennaio 2024

19 Gennaio 1992: Juventus - Verona

É il 19 Gennaio 1992 e Juventus e Verona si sfidano nella diciassettesima giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1991-92  allo Stadio 'delle Alpi' di Torino.

Contro questo Milan (imbattuto in Serie A) perfettamente guidato in panchina da Fabio Capello, é diffcile ottenere di piú di un secondo posto nella Classifica Finale del massimo campionato italiano. Cosí una Juventus ancora debole ma tato volenterosa riesce nel suo scopo iniziale: un secondo posto finale piú che positivo. Dall'altra parte c'é un Hellas Verona che termina il campionato con un terz'ultimo posto nella massima serie, e deve quindi salutare la Serie A e tornare mestamente nella serie cadetta.

Buona Visione!

 

juventus


Stagione 1991-1992 - Campionato di Serie A - 17 andata
Torino - Stadio Delle Alpi
Domenica 19 gennaio 1992 ore 14.30
JUVENTUS-VERONA 2-0
MARCATORI: Pellegrini L. autorete 21, Schillaci 64

JUVENTUS: Tacconi, Carrera M., Marocchi, Conte A. (Corini 55), Kohler, Julio Cesar, Di Canio (Luppi 75), Galia, Schillaci, Baggio R., Casiraghi
Allenatore: Giovanni Trapattoni

VERONA: Gregori, Polonia, Pellegrini L., Icardi, Pin C., Renica, Pellegrini D. (Fanna 59), Magrin (Piubelli 72), Lunini, Serena M., Raducioiu
Allenatore: Eugenio Fascetti

ARBITRO: Felicani


«Mai un gol così bello» 
Totò: e adesso rincorro la Nazionale 

TORINO. Ha risposto con un sorriso al cavalleresco applauso di Gregori, poi si è inginocchiato sull'erba per raccogliere l'ovazione del Delle Alpi, un lungo coro per Totò-gol che non si levava ormai dal 1° dicembre scorso, quando Schillaci risultò decisivo per battere la Roma. Salvatore Schillaci ha realizzato a metà ripresa la rete che ogni bomber sogna, la rete che solo un campione di razza può avere nel suo repertorio. 

«E' il gol più bello che ho segnato in serie A. Lo paragonerei, per tutti i significati che può avere, alla prima rete in azzurro ai Mondiali, quella all'Austria», 

ha commentato Schillaci negli spogliatoi. 

Trapattoni aveva appena detto: 

«E' il gol del mese, un'esecuzione eccezionale che va incasellata tra i ricordi del grande calcio. Spero che, come per Baggio, questo gol costituisca la giusta dose di entusiasmo necessaria a Totò per cancellare i momenti di angoscia vissuti di recente e lo porti a ripetere altre prodezze di questo genere, la Juve ne ha bisogno». 

Il Verona porta bene a Schillaci che già all'esordio nella Juve, tre campionati fa, siglò una doppietta al Bentegodi. Un giorno che finì tragicamente, con la notizia della morte di Scirea: 

«Era il 3 settembre dell'89, non potrò mai dimenticare quella domenica. Cominciava la mia favola, ma non ci fu gioia. Ora spero di riprendere il cammino interrottosi dopo i Mondiali». 

Ci descrìve la rete? 

«Sono il meno indicato. Carrera ha effettuato uno splendido cross, morbido, lento il giusto per permettermi di studiare la situazione e andare incontro al pallone già in sforbiciata. Poi sono ricaduto su me stesso, non ho visto il pallone entrare; i miei compagni mi hanno detto che è stato un gol splendido, lasciatemi correre a casa, non vedo l'ora di vederlo in tv». 

Aspetti, Totò. Gregori è stato il primo ad applaudirlo. 

«Sì, devo dire che ho ammirato questo suo gesto. Ci conosciamo da tanti anni, eravamo insieme nelle giovanili a Messina. Prima dell'incontro mi ha chiesto la maglia, è stato un buon profeta, si porta a casa una maglia importante. Ho realizzato un gol che consente alla Juve di continuare a inseguire il Milan. Ricambio Gregori augurandogli la salvezza, il Verona se la merita, è una squadra simpatica». 

Il pubblico non è stato tenero con lei prima del gol, l'hanno fischiata alla fine della prima frazione di gioco per un grossolano errore: 

«E' un po' di tempo che i tifosi fischiano, non solo me ma anche la squadra. Di certo non vinciamo per reagire alle critiche, ma stiamo cercando di dare il massimo: a volte si sbaglia, per la voglia di strafare, per dimostrare che siamo i primi noi a voler anche lo spettacolo». 

Spera di tornare in Nazionale? 

«Sì, ma per ambire alla maglia azzurra bisogna giocare bene, non basta segnare un bel gol ogni tanto». 

E vorrebbe prolungare il contratto con la Juve come ha già fatto Casiraghi e sta facendo Baggio? 

«Il rinnovo non è un problema mio ma della società, fosse per me firmerei anche domani mattina (stamane, ndr)». 

Franco Badolato
tratto da: La Stampa 20 gennaio 1992




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