martedì 12 dicembre 2023

14 dicembre 1986: Juventus - Torino

É il 14 Dicembre 1986 e  Juventus e Torino si sfidano nella dodicesima giornata del girone di andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1986-87 allo Stadio 'Comunale' di Torino. É il 'Derby della Mole' ed il capoluogo piemontese si mobilitá.

La Juventus e' Campione d'Italia in carica mentre il Torino vive una stagione con molti piú alti che bassi. Infatti i granata termineranno il campionato ben piú vicino alla zone retrocessione che a quella nobile. A fine campionato i bianconeri saranno secondi dietro al Napoli (per la prima volta scudettato).

Buona Visione! 


 
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Stagione 1986-1987 - Campionato di Serie A - 12 andata
Torino - Stadio Comunale
Domenica 14 dicembre 1986 ore 14.30
JUVENTUS-TORINO 1-0
MARCATORI: Manfredonia 78

JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Mauro, Manfredonia, Serena A., Platini, Laudrup (Bonetti I. 89)
Allenatore : Rino Marchesi

TORINO: Lorieri, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Rossi E., Beruatto, Sabato, Cravero (Ferri G. 82), Dossena, Comi
Allenatore : Luigi Radice

ARBITRO: Casarin



Il capitano bianconero manda un messaggio alle altre rivali 
Scirea: «Siamo sempre qui» 

Capitan Scirea è doppiamente felice perché il rientro dopo tante tribolazioni è coinciso con la vittoria, il portiere Tacconi ha ammesso di aver sofferto più per i brividi di freddo che per le conclusioni in porta del granata, Cabrini si fa medicare con sei punti di sutura la ferita aperta dai tacchetti di Corradini all'altezza del ginocchio esterno. Ma tutto questo è contorno, anche abbastanza gustoso. 

Il piatto principale lo fornisce Lionello Manfredonia, primo gol assoluto in un derby (sia esso romano o torinese), terza rete in campionato e quindi cannoniere bianconero. Il dialogo con l'avvocato giocatore della Juventus diventa facilmente monologo perché Manfredonia non ha problemi a sviscerare i temi giusti, quelli che servono in questi casi al cronisti. Come quando dice, quasi fosse un esordiente del gol, che dedica la rete alla moglie Carolina e al figlio 

"Perché quando le cose sul lavoro non vanno al meglio è la famiglia che permette a un professionista di ritrovare la giusta carica". 

Segnare non è propriamente il compito principale di questo eclettico giocatore, tanto che (ma allora giocava più da difensore puro) in undici derby Lazio-Roma, Manfredonia non aveva mai assaporato questa gioia. 

L'urlo, la corsa verso la curva Filadelfia sono avvenuti ieri, dopo oltre un'ora di gioco, al terzo derby della Mole per il centrocampista. 

«Mi era già capitata quella splendida palla-gol in apertura di ripresa, l'avevo calciata alle stelle. Poi il colpo di testa parato da Lorieri, bis di quello del primo tempo. Insomma, soprattutto per quel tiracelo, avevo qualcosa da farmi perdonare e ho cercato la rete con insistenza. E' andata bene, è un gol importante che ci permette di ricaricarci nei confronti delle rivali e pensare alla trasferia di Genova con più tranquillità». 

Manfredonia continua con sincerità: 

'No, non ho mai pensato di non poter vincere o addirittura di perdere questo derby. Il Toro era caricato (è una parola che ricorre spesso nelle sue frasi n.d.r.) dal successo in Coppa ma noi ci siamo espressi meglio sfiorando più volte la rete nella ripresa'. 

Gli chiedono a bruciapelo se è anche un gol contro la Roma sua ex rivale e contro il Napoli capolista e, si mormora, sua possibile squadra futura già di Giordano suo ex amico, poi nemico, di nuovo amico: 

«Non c'entra la mia passione laziale, forse c'era ancora rabbia per il gol annullato a Roma contro i giallorossi, ma allora sarebbe servito a poco, oggi questo vale doppio. Napoli? Sono voci di mercato, è appena il secondo anno che sono qui, mi trovo bene, non cambierei ambiente."

Chi sicuramente chiuderà nella Juve è Scirea, il suo ottimismo nella squadra è assoluto: 

«Ho sofferto tanto per la tendinite, ma con questa gioia tutto sarà presto dimenticato. Abbiamo cercato e voluto il gol, abbiamo dimostrato che ci siamo ancora. Quando là Juve perde una partita tutti dicono che è finito il nostro ciclo, invece, come vedete, siamo sempre qui». 

Stefano Tacconi, con il consueto gusto per la battuta annuncia: 

«Ci hanno stuzzicato, noi avevamo davvero cominciato male, nel secondo tempo ci siamo ritrovati e non c'è stata più lotta, non li abbiamo più fatti uscire dalla loro area".

Oggi Tacconi parteciperà con altri calciatori alla sfida dei Superstar al Palazzo a Vela. Dovrebbe esserci anche Cabrini, ma il terzino (che prosegue nel silenzio stampa) non può rischiare con il taglio al ginocchio destro e i problemi (ha giocato con una vistosa fasciatura) a quello sinistro. Platini ha disputato il nono derby (ed è rimasto fermo a quota sette reti): 

«E' sempre una partita speciale, più che in passato stavolta contavano per noi i due punti. Fanno i de profundis alla Juve sempre prima del tempo? E' un trattamento riservato solo alle grandi squadre...". 

Infine un esperto di cose granata, Serena. Anche lui a secco dopo gol segnati con l'una e l'altra maglia: 

«Ho mancato la rete più facile. C'è stato un rimbalzo falso e quando le gambe cominciano a non rispondere perfettamente è facile sbagliare. Ho corso moltissimo per creare spazi ai compagni, non potevo pretendere di rimanere lucido fino all'ultimo istante. Quel che conta è che dopo un primo tempo cosi e cosi ci siamo guardati in faccia nell'intervallo, dentro lo spogliatoio, e siamo rientrati in campo decisi a battere il Toro."

Franco Badolato
tratto da: La Stampa 15 dicembre 1986



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