domenica 26 novembre 2023

27 Novembre 2005: Juventus - Treviso

É il 27 Novembre 2005 e Juventus e Treviso si sfidano nella Tredicicesima Giornata del Girone di Andata del Campionato di Serie A 2005-06 allo Stadio 'Delle Alpi'  di Torino.

La Juve allenata in panchina da Fabio Capello si appresta a vincere il suo ventinovesimo Scudetto ed ha nei nerazzurri dell' Inter il suo massimo antagonista per la vittoria finale. Putroppo l'invidia regala grandi amarezze e disincanti e quella grande squadra dal futuro ancora piú grande verrá spazzata via dalla piú grande farsa del calcio moderno. Dall'altra parte c'é un Treviso che dopo il primo assaggio di Serie A deve salutarla con qualche rammarico.

Buona Visione!


juventus


 

Campionato di Serie A 2005-2006 - 13 andata
Torino - Stadio Delle Alpi
Domenica 27 novembre 2005 ore 15.00
JUVENTUS-TREVISO 3-1
MARCATORI: Parravicini 25, Mutu 37, Trezeguet 42, Del Piero 83

JUVENTUS: Abbiati, Zambrotta, Kovac, Cannavaro, Chiellini, Camoranesi, Emerson, Blasi, Mutu (Nedved 76), Trezeguet (Del Piero 70), Ibrahimovic (Zalayeta 84)
Allenatore: Fabio Capello

TREVISO: Zancopè, Dellafiore, Cottafava, Gustavo, Galeoto (Giuliatto 46), Filippini E., Parravicini (De Martino 65), Gallo, Dossena, Pinga (Fava 65), Reginaldo
Allenatore: Alberto Cavasin

ARBITRO: Racalbuto


 

Alex e David «Non abbiamo mai litigato» 
BOMBER CONTRO LA PACE DOPO IL BISTICCIO IN COPPA 
Ma Capello li contraddice «È bene che si siano chiariti» 

TORINO Non c'è stata la pace, perché non è mai scoppiata la guerra. Versione edulcorata e fortemente sospetta del bisticcio fra Del Piero e Trezeguet offerta dai diretti protagonisti. Le immagini registrate durante la partita con il Bruges li condannano, ma il volemose bene alla Juve è una legge. Quindi non è successo nulla di particolare. Anche quel gesto di Del Piero che manda Trezeguet a quel paese dopo un non passaggio durante la partita di Champions, diventa a sorpresa un gesto di stizza per un gol sbagliato. Insomma il caso è chiuso, sigillato. Le spiegazioni sono fornite in ciclostile. Prima esce il francese, poi iì capitano. La versione è identica, Io scambio di moine addirittura imbarazzante. Ma tant'è. 

Prendiamo atto che i due continuano a rispettarsi come sempre. Però in un certo senso avversari lo sono perché Trezeguet è a 14 gol da John Hansen, numero uno dei cannonieri stranieri della Juve, e a Del Piero mancano 3 reti per superare Boniperti e salire sull'Everest dei bomber juventini. Quindi continueranno a strapparsi dai piedi le occasioni da gol perché, amici o no, è normale che ognuno insegua i propri obiettivi. Ieri par condicio applicata: una rete a testa e occhi spalancati a dimostrare uno stupore sospetto. 

Trezeguet: 

«Con Alex ho un rapporto che va oltre il calcio. Siamo compagni da sei anni, sono dispiaciuto quando dicono che preferisco Ibrahimovic. Martedì non ero arrabbiato per la sostituzione, ma perché non avevo aiutato Alex a segnare e ad avvicinare il record di Boniperti». 

Un doppio salto mortale che all'Olimpiade dell'inverosimile avrebbe un coefficente 3,5 di difficoltà. Il massimo. Ma registriamo e proseguiamo: 

«Noi parliamo sempre, siamo vicini di spogliatoio e non servono chiarimenti. Abbiamo vissuto vittorie e sconfitte brucianti. E martedì non ero neppure arrabbiato con Capello. Come posso prendermela con chi mi ha voluto alla Juve a tutti i costi e mi mette sempre in campo?». 

In effetti questo è credibile. Ieri Capello ha evitato di farli giocare insieme. I due hanno fatto staffetta e 

«al momento del cambio si sono salutati da uomini e da professionisti. Non è male quando ci si chiarisce» 

ha spiegato il tecnico che quindi ha avallato la storia del vaffa reiterato.

La versione delpieristica dei fatti arriva in carta carbone 

«David è un amico, il nostro rapporto è più forte di tutto. Le immagini dell'altra sera sono vere, l'interpretazione è sbagliata. Perché avrei dovuto mandare al diavolo lui visto che ero io ad aver sbagliato? È stato montato un caso. Nessun litigio, nessun chiarimento. In sostanza: perdita di tempo per una polemica inutile». 

Meglio pensare a quei due gol che lo separano dal presidentissimo. Un piccolo sforzo, per un traguardo immenso. Boniperti è pronto a subire il sorpasso: 

«Mi ha telefonato. Abbiamo deciso che festeggeremo insieme. Abbiamo un rapporto da amici, devo a lui se sono alla Juve. Non posso pensare a quanto sia grande il record che posso battere». 

Ibra l'ha aiutato ad arrivare a quota 180, con un assist perfetto: 

«Come contro il Livorno, anche allora era la rete del 3-1. Era la prima volta che affrontavo il Treviso. Mi emozionerò al ritomo quando giocherò a venti chilometri da casa».

Fabio Vergnano 
tratto da: La Stampa 28 Novembre 2005




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