mercoledì 15 novembre 2023

18 Novembre 2001: Juventus - Parma

É il 18 Novembre 2001 Juventus e Parma si sfidano nell' undicesima Giornata del Girone di Andata del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 2001-02 allo Stadio 'Delle Alpi' di Torino.

É una stagione col finale col botto questa per i campioni bianconeri. Iniziata cosí cosí adesso i nostri eroi stanno girando a mille. La vetta sí avvicina e sí avvicina anche il 5 maggio, ultima giornata di campionato. Tutto il resto é Storia! Dall'altra parte c'é il Parma che si attesta alla fine a metá classifica, un segnale dei problemi che presto incontreranno i ducali.

Buona Visione!

 

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Stagione 2001-2002 - Campionato di Serie A - 11 andata
Torino - Stadio Delle Alpi
Domenica 18 novembre 2001 ore 15.00
JUVENTUS-PARMA 3-1
MARCATORI: Trezeguet 10, Lamouchi 23, Del Piero 75, Trezeguet 90+5

JUVENTUS: Buffon, Birindelli, Ferrara C., Iuliano, Zambrotta, Tacchinardi, Davids, Pessotto (Zenoni 63), Del Piero (Maresca 82), Trezeguet, Nedved (Zalayeta 61)
Allenatore: Marcello Lippi

PARMA: Frey, Sartor, Djetou, Cannavaro F., Benarrivo (Nakata 78), Appiah, Lamouchi, Almeyda, Junior (Torrisi 71), Di Vaio, Bonazzoli (Boghossian 54)
Allenatore: Daniel Passarella

ARBITRO: Paparesta G.
ESPULSIONI: Almeyda 39 (Parma)



APPLAUSI PER DEL PIERO. CON LA MAGLIA BIANCONERA N. 200 SULLE SPALLE 
Ferrara due, bella rivincita 
«Dopo 16 anni di carriera, felice per il debutto»  
TORINO E' stata la «sua» curva Scirea a chiamarlo e festeggiarlo. Alessandro Del Piero, dopo l'inno d'Italia, ha lasciato la squadra per ricevere l'ideale abbraccio dei suoi tifosi ma anche un loro prezioso regalo: la maglia bianconera con il numero 200 sulle spalle. Le sue partite in serie A. Del Piero l'ha indossata con fierezza portandola fino alla panchina e consegnandola poi a Rampulla. Poi un lungo applauso partito da tutti i settori della stadio che hanno voluto ringraziare il loro idolo per questo grande traguardo raggiunto con la maglia bianconera. E Alex non poteva che dedicare loro il gol che ha permesso alla Juventus di tornare in vantaggio e spianare la strada del successo finale. 
E a proposito di dediche ce n'è una particolare: quella che Ciro Ferrara vuole inviare a chi nutriva dubbi sulla difesa a tre scelta da Lippi per questa partita, orfana di Tudor, Thuram e Montero. Una vera e propria rivincita che Ferrara non vedeva l'ora di prendersi. Il suo attacco la dice tutta: 
«E così ho ridebuttato dopo 16 anni di onorata carriera. C'era scetticismo, timore e paure attorno a questo mio secondo esordio. Perché c'era tanta preoccupazione sul fatto che mancassero i cosiddetti titolari e soprattutto c'era parecchio scetticismo sulle cosiddette riserve che, invece, sconfessando tutto e tutti, si sono molto ben comportate. Io, Mark e Birindelli abbiamo dimostrato a tutti, ma proprio a tutti, che sappiamo ancora giocare. Adesso mi sono tolto un bel sassolino dalla scarpa. Non vuole essere una polemica la mia, ma solo una bella rivincita. I destinatari lo sanno perfettamente». 
Non è soddisfatto Ciro Ferrara, ma di più ancora. E' felice a tal punto da non porre limiti al futuro: 
«Sono contento di quello che ho fatto e di quello che potrò fare ancora fino a quando non deciderò di smettere. Io cerco di farmi trovare sempre pronto, questo è quello che devo fare e io cerco di farlo con grande professionalità. Non rivendico certo un posto in squadra, perché ve lo assicuro non mi cambia la vita disputare 450 partite o 449, che questo sia chiaro a tutti». 
Ma c'è anche chi non rilascia dediche o che si prende rivincite. Perchè David Trezeguet sta andando addirittura oltre a quello che lui stesso si poneva come traguardo. Lo scorso anno terminò il campionato con 14 gol complessivi e ad oggi ne ha già realizzati 12. E' felice, ma soprattutto consapevole che può essere lui l'uomo della svolta bianconera: 
«Aspettavamo da tempo questa vittoria. Finalmente è arrivata ed ora possiamo lavorare tutti con più serenità. Ma di positivo, più che la vittoria, c'è il fatto che abbiamo fatto quello che ci ha chiesto il nostro allenatore a livello di organizzazione di gioco». 
Una doppietta che lo lancia verso il titolo cannonieri e lui a questo punto lo vede come traguardo. 
«Eccome se ci penso al titolo. Con questa media e con questo ritmo posso sicuramente togliermi qualche bella soddisfazione. Dei due gol il più bello è stato senza dubbio il primo. Per due motivi sostanziali: perché era difficile come esecuzione e perché arrivava in momento particolarmente decisivo per noi». 
E conclude: 
«Devo ringraziare lippi perché in questo modulo io sono il riferimento centrale come lui ha voluto. Crede molto in me e questo mi serve da stimolo per migliorarmi. Adesso non dobbiamo che trovare la continuità. Siamo più liberi psicologicamente e più felici, ma le conferme dovranno arrivare mercoledì in coppa e sabato contro la Lazio». 
Aurelio Benigno 
tratto da: La Stampa 19 Novembre 2001





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