sabato 11 novembre 2023

12 Novembre 1978: Napoli - Juventus

É il 12 Novembre 1978 e si gioca in uno 'Stadio San Paolo' gremito in ogni ordine di posto Napoli-Juventus. I bianconeri si propongono ancora come la squadra da battere. D’altronde quando sì é Campioni d’Italia e con fior di campioni come Dino Zoff, Franco Causio, Roberto Bettega, Antonio Cabrini ecc., ecc. é normalissimo.

La partita non va come previsto purtroppo ed i nostri eroi vengono fermati sull 0-0 dai partenopei.

Alla fine del campionato di Serie A 1978-79 la Juventus finisce ‘solo‘ al terzo posto dietro al Milan campione ed anche alla sopresa della stagione Perugia. I bianconeri si dovranno ‘accontentare‘ solo della Coppa Italia vinta non senza patemi battendo all’Olimpico di Roma il Palermo in rimonta per 2-1 ai supplementari.

Buona Visione!


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Napoli - Stadio San Paolo
Domenica 12 novembre 1978 
Serie A 1978-79 - 7a Giornata
NAPOLI-JUVENTUS 0-0

NAPOLI: Castellini, Bruscolotti, Ferrario (Majo 61), Caporale, Catellani, Valente, Pellegrini, Vinazzani, Savoldi, Caso, Filippi
Allenatore: Luis Vinicio

JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Morini, Scirea, Causio, Cuccureddu, Virdis, Tardelli, Bettega
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Menegali

 


Bettega, destino dei pali Bettega, destino dei pali 
«Per fortuna qualche volta infilo anche la porta» commenta - 
Zoff: «Il pubblico napoletano si meritava qualcosa di più» - 
Trapattoni: «Il punto lo faremo alla fine dell'andata» 
DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — Roberto Bettega ed i pali. 

«Ci stanno anche loro e con un ben definito compito: quello di limitare la porta» 
scherza sorridendo amaro al pensiero dii molti legni colpiti in terra argentina cui si aggiunge quello di ieri. E prosegue: 
«Fortuna che nelle altre partite qualche pallone l'ho spedito pure in porta...». 
Poi racconta l'azione in cui il suo tramite la Juventus ha sfiorato il successo: 
«Il cross di Causio era preciso ed io mi sono accorto di essere in vantaggio sul mio avversario e, soprattutto, su Castellini. Così sono entrato a colpo sicuro, più che colpire schiacciando la palla, l'ho appoggiata. Avessi fatto diversamente, probabilmente sarebbe entrata». 
E' comunque breve la recriminazione del bianconero che passa subito a raccontare un'altro episodio importante nel quale è stato protagonista in chiave difensiva, oltretutto infortunandosi: 
«Nulla di grave, un taglio allo stinco destro —minimizza. Quindi spiega —; «Eravamo nella nostra area e su un cross Pellegrini ha stoppato bene di petto controllando la sfera: sono riuscito ad anticipare il suo tiro evitando possibili guai ma mi sono preso il calcio. Pazienza».
C'è ancora un episodio da raccontare. Provvede Dino Zoff: 
«Il pericolo maggiore credo di averlo corso quando Filippi è riuscito a smarcarsi sulla destra: il suo tiro è stato leggermente deviato da Scirea e cosi sono riuscito a rimediare respingendo con il ginocchio». 
Viene molto complimentato, il portiere bianconero, per le sue buone parate. Qualcuno sostiene che a Napoli offra sempre delle prestazioni superlative ma lui si ribella al concetto:  
«Alt —interrompe deciso l'interlocutore — non è che solo al San Paolo mi riesca di parare in un certo modo. Credo di aver sempre fatto dappertutto il mio dovere e non è quindi il caso di incensare questa prestazione. Piuttosto mi dispiace per il pubblico: c'è stato il record d'incasso ma lo spettacolo non è stato poi così avvincente. I napoletani si sarebbero meritati qualcosa di più». 
La critica del portiere juventino trova comunque qualcuno pronto ad offrire delle spiegazioni. Sentiamo prima di tutto cos'ha da dire Trapattoni: 
«Noi non possiamo sempre essere presenti dappertutto eppoi rendere al massimo — esordisce il trainer — ed in questa partita è stato chiaro come alcuni elementi abbiano accusato la fatica di mercoledì. Il Napoli ha cercato di aggredirci come la Cecoslovacchia aveva fatto con la nostra nazionale. Noi abbiamo allora condotto una tattica prudenziale che nell'ultima parte della gara ci è stata addirittura imposta dagli avversari. Otto giorni fa. comunque, la Juventus aveva dimostrato di essere in salute: non siamo dunque scomparsi dalla scena, piuttosto ci sono delle occasioni in cui bisogna anche sapersi accontentare». 
Quattro trasferte altrettanti pareggi. La Juventus fuori casa marcia in perfetta media inglese: 
«Due-tre punti di distacco dalla vetta della classifica sono accettabili — ripete Trapattoni riprendendo un concetto delle ultime settimane — anche perché secondo me il punto si potrà fare soltanto alla fine del girone d'andata. E forse si vedranno valori meglio definiti. Il Perugia? Non mi stupisce più. Già l'ho detto altre volte che gli umbri ed il Milan sono da prendere in massima considerazione». 
E il Torino? 
«Anche il Torino. Vedremo domenica. Inutile comunque già iniziare ora a fare delle previsioni». 
Anche Morini al rientro dopo la giornata di squalifica, si sofferma a parlare della possibile stanchezza di qualche bianconero: 
«Indubbiamente c'è stato un notevole spreco d'energia — la — tra la partita di domenica scorsa e quella stupida esibizione della nazionale. Un punto penso comunque sia giusto sia per noi sia per il Napoli». 
Gentile invece dopo aver lodato l'abilità di Pellegrini 
«un giocatore con i piedi buoni» 
ammette una certa fatica nell'applicare gli schemi dello scorso anno: 
«Ciò nonostante —fa rilevare — non soltanto loro hanno avuto delle occasioni ma anche noi Dunque non si può poi neppure dire tanto male di questa Juventus». 
Chi forse non ha appieno soddisfatto è Marco Tardelli che. sorridente, accoglie l'intervistatore con un 
«credevo di incontrare un Napoli più grintoso» 
che dice come proprio nell'agonismo massimo il bianconero si trovi maggiormente a proprio agio. 
«In quanto alla mia partita —aggiunge il giocatore — sono soddisfatto per come ho assolto il compito assegnatomi. Più che la fatica per la partita di mercoledì ho accusato la botta presa». 
Al discorso si associa Causio anche lui sceso in campo in non perfette condizioni fisiche: 
«Non segneremo molto ma neppure prendiamo dei gol — nota — ed in trasferta almeno il pari ce lo portiamo a casa». 
Il risultato soddisfa, dunque. tutti. Anche il presidente Boniperti allontanatosi come suo solito una mezz'ora prima della fine della partita dalla tribuna. 
«I ragazzi si sono impegnati tutti, a fondo. Non c'è che dire. Forse c'è ancora qualcosa da registrare ma non dimentichiamo la fatica del mercoledì che può aver nuociuto». 
Ed il gol di Maldera? Boniperti sorride: 
«Mi spiace per l'Inter» 
si limita a dire. E comunque neppure lui sembra drammatizzare molto per i punti che separano la Juventus dalla vetta della classifica: il ritornello, al proposito, è sempre lo stesso: 
«C'è ancora tanta strada da fare, dunque occorre avere pazienza » 

Giorgio Barberis
tratto da: La Stampa 13 Novembre 1979




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