lunedì 25 settembre 2023

27 Settembre 1997: Sampdoria - Juventus

É il 27 Settembre 1997 e Sampdoria e Juventus si sfidano nella Quarta Giornata del Campionato di Calcio di Serie A 1997-98  allo Stadio 'Luigi Ferraris - Marassi' di Genova.

La Juventus ottimamente guidata in panchina dal maestro Marcello Lippi si appresta a vincere il suo 25esimo Scudetto. Sará l'annata di Alessandro Del Piero (autore di 21 gol in campionato) e Zinedine Zidane (che a Luglio vincerá il Mondiale a casa sua). Dall'altra parte c'é una Samp che disputa un campionato all'altezza delle attese e si conquista un meritato posto in Coppa Intertoto.

Buona Visione!

 

sampdoria


Stagione 1997-1998 - Campionato di Serie A - 4 andata
Genova - Stadio Luigi Ferraris
Sabato 27 settembre 1997 ore 16:00
SAMPDORIA-JUVENTUS 1-1
MARCATORI: Morales 15, Inzaghi 90+2

SAMPDORIA: Ferron, Balleri, Mannini, Mihajlovic, Laigle, Veron, Franceschetti, Boghossian, Morales (Zanini 87), Montella (Salsano 90+1), Tovalieri (Vergassola 70)
Allenatore: Cesar Menotti

JUVENTUS: Peruzzi, Birindelli (Tacchinardi 73), Ferrara C., Montero, Dimas, Conte A. (Fonseca 73), Deschamps, Zidane, Di Livio, Inzaghi, Del Piero (Pessotto G. 78)
Allenatore: Marcello Lippi

ARBITRO: Boggi
ESPULSIONI: Montero 75 (Juventus)


Peggio di così non si può 
Lippi: pari immeritato, ma succede 
GENOVA DAL NOSTRO INVIATO 

Nessuno ha il coraggio di festeggiare questo pareggio frutto di una partita sciagurata. Lippi per primo, che premette di voler «filosofeggiare un po'». La teoria del Marcello non è proprio kantiana, ma semplicemente frutto del buon senso: 

«Stava succedendo ciò che nel calcio capita spesso: vince chi lo merita. Poi è successo quello che capita altrettanto sovente, cioè che la partita dura più di 90' e una squadra riesce a pareggiare. Noi abbiamo strappato un punto che non meritavamo per colpa di una prestazione negativa di tutti e per merito di una Samp che nel primo tempo ha giocato molto bene. Da salvare la reazione della squadra in dieci, che ci ha permesso di rimediare». 

Lippi non cerca colpevoli: 

«Non faccio processi anche perché non conosco le cause di questo disastro. So che sono pagato per questo, però non me lo spiego. Ma non sono preoccupato, perché difficilmente ci rivedrete giocare così male. E' una Juve lontana da quella che giocherà a Manchester, almeno lo spero». 

Lippi non ha gradito l'espulsione di Montero: 

«Sono entrato in campo per dire all'arbitro che non mi sembrava un fallo da ammonizione. Paolo nervoso? Un allenatore non può farsi condizionare da un cartellino giallo all'inizio di partita. Non l'ho sostituito perché ci sono rischi che bisogna prendere». 

I veri rischi li ha corsi Peruzzi dopo il pareggio. Un teppistello si è calato in campo dalla gradinata Sud e gli si è avvicinato. Ha raccontato il portiere che il ragazzo era pallido in volto e non sapeva più cosa fare. Peruzzi senza scomporsi gli ha chiesto: 

«Ma sei matto, dove vai?». 

Quello si è terrorizzato, gli ha sputato addosso ed è tornato fra gli ultras. Un episodio comico, servito nel dopo partita per stemperare la tensione. Bianconeri increduli di fronte a questo tracollo inatteso. Dice Deschamps: 

«Non c'era alcun segnale che facesse temere una partita così. Non abbiamo scuse, l'unico fatto positivo è il punto che abbiamo rubato».

Ma c'è chi riesce perfino a trovare aspetti positivi in un sabato da cancellare in fretta. Ferrara, per esempio: 

«A parte gli errori che dovremo analizzare, di buono c'è che nel secondo tempo ci siamo ripresi, giocando su ottimi livelli seppure in dieci. Un pareggio importante perché serve per la classifica e dà morale in vista della Coppa». 

Pure Zidane non sembra troppo preoccupato: 

«Siamo partiti male come con il Brescello nell'andata di Coppa, ma la ripresa è stata come sempre. I problemi del primo tempo si spiegano anche con una Samp molto motivata. Mi spiace per non aver segnato: ho colpito di testa sicuro di metterla in rete, ma Ferron si è superato». 

Fronte Samp, va in scena la recriminazione. Menotti, vecchio navigatore di questi mari, non è però troppo stupito: 

«Il calcio è questo. Abbiamo fatto tutto bene, tuttavia con squadre come la Juve vinci soltanto quando l'arbitro fischia. Diffìcile spiegare il gol del pareggio, non so come sia arrivato. Montero? Andava ammonito come ultimo uomo, però non è colpa dell'arbitro se non abbiamo vinto». 

E Laigle polemico: 

«Montero non andava ammonito ma espulso. Comunque è sempre difficile avere rigori contro la Juve». 

Fabio Vergnano
tratto da: La Stampa 27 Settembre 1997



 

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