domenica 8 ottobre 2023

10 Ottobre 1982: Fiorentina - Juventus

É il 10 Ottobre 1982 e Fiorentina Juventus si sfidano nella quinta giornata del girone di andata del Campionato di Calcio di Serie A 1982-83 allo Stadio 'Comunale' di Firenze.

I bianconeri piemontesi sono oramai considerati 'la squadra piú forte del mondo' avendo in rosa motli elementi della nazionale Italiana Campione del Mondo a Spagna 82, con l'aggiunta di due fuoriclasse assoluti come Michel Platini e Zbigniew 'Zibì' Boniek. A fine campionato la Juventus finirá in seconda posizione dietro la Roma di Nils Liedholm mentre i viola terminerá la propria corsa in quinta posizione - fuori dai posti che consegnanó un accesso alle coppe europee.

Buona Visione!


fiorentina



Stagione 1982-1983 - Campionato di Serie A - 5 andata
Firenze - Stadio Comunale
domenica 10 ottobre 1982 ore 15:00 
FIORENTINA-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Brio 54

FIORENTINA: Galli G., Rossi (Miani 53 - Bertoni A. 61), Contratto, Cuccureddu, Ferroni, Passarella, Bertoni D., Pecci, Graziani, Antognoni, Massaro
A disposizione: Paradisi, Pin, Manzo
Allenatore: Giancarlo De Sisti

JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Brio, Scirea, Marocchino (Bettega R. 69), Tardelli, Rossi P., Platini (Prandelli 65), Bonini
A disposizione: Bodini, Storgato, Galderisi
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ARBITRO: Menegali
ESPULSIONI: Tardelli 78 (Juventus)



Juventus non bella ma pratica I bianconeri a Firenze vincono la prima gara esterna con un gol di Brio 
Davanti a una folla record la gara non ha tenuto fede alle promesse di calcio-spettacolo - 
Otto ammonizioni e Tardelli espulso dal mediocre Menegali - 
La squadra di Trapattoni trova il gol-vittoria al 54' con un colpo di testa di Brio - 
Nel finale in campo Prandelli per uno spento Platini e Bettega per Marocchino - 
Vani attacchi dei viola - 
Da Alessandro Bertoni i pericoli maggiori per un ottimo Zoff 
FIRENZE — 
Dino Zoff prende tutti i palloni, anche i più difficili, non solo nello specchio della porta ma nell'area di sua competenza, Galli non prende l'unico indirizzatogli da Brio con una testata che ha impresso alla palla una lunga e lenta traiettoria prima di infilarsi alta sotto la traversa: cosi è maturato l'1-0 per la Juventus in una gara che ha totalmente tradito le attese della vigilia.  
Macche 'revival mundial'. macche gala: davanti alla folla-record di Firenze si e dipanato nei 90 minuti un lumettone a tinte forti, con otto ammoniti dei quali uno — Tardelli — poi espulso al 79' di gioco, ma stilisticamente scadente anche per la pessima regia dell'arbitro Menegali. Sempre lontano dal vivo del gioco, il direttore di gara ha alzato il cartellino giallo per Gentile e Passarella (cortesie reciproche al 24'), Tardelli per protesta un minuto dopo. Furino al 35'. Contratto al 40', Brio al 71', un minuto dopo Prandelli ed all'85' Antognoni. 
Nel frattempo aveva mandato fuori Tardelli, secondo: lui recidivo o quanto meno autore di una vendetta a gamba tesa su Passarella, al quale peraltro Menegalli stesso aveva poco prima perdonato un'entrata da killer sul giocatore bianconero. Un arbitraggio penoso, basti dire che Furino è stato ammonito per simulazione: (quattro rotoloni per terra dopo uno sgambetto di Graziani, e poi subito in piedi vispo alla ripresa del gioco) quando una scena analoga l'aveva già interpretata due volte Massaro (con il pericolo di scatenare la folla con queste simulazioni) senza venir ripreso neppure verbalmente. Un arbitro adeguato al brutto spettacolo, insomma. Da una parte la Fiorentina tutta arrembaggio e poco cervello, con solo Antognoni ispirato, almeno a tratti, e Massaro molto attivo, ma con il regista Pecci in panne. 
Bertoni più fumo che arrosto. Graziani esauritosi presto con la splendida deviazione di testa contro una traversa al 14' di gioco. Dietro, detto della distrazione di Galli, Contratto in palla e pronto a sostenere l'attacco, Cuccureddu molto attento a seguire le consegne (dopo aver provato tanti pivelli De Sisti ha affidato a lui il compito di colmare i vuoti quando Passarella si sgancia), Rossi evanescente, e l'argentino più rabbioso che concreto. Infortunatosi Rossi al 53'. entrato Miani e finito anche lui k.o. dopo soli sei minuti, la Fiorentina ha presentato Alessandro Bertoni il quale nell'ultima mezz'ora ha creato per la Juventus tutti i grattacapi che gli altri viola non erano riusciti a procurarle, se non con bordate da lontano respinte dalla muraglia bianconera, o neutralizzate con splendida sicurezza da quel fenomenale «vecchiaccio» che è Zoff.  
Dal quadro della Fiorentina si può già capire cosa è stata la Juventus. Senza Boniek, con Tardelli nervoso come sempre quando non si sente al meglio della condizione (e poi maltrattato da Menegali), con Rossi sempre più evanescente (bene hanno fatto i genitori a non muoversi da Prato) e con Platini «rimasto con la testa a Parigi» a detta del colleghi francesi in tribuna (ed è una valutazione benevola) la formazione di Trapattoni fin dall'avvio ha giocato in difesa dello 0-0, con difficoltà di marcatura per il gioco a zona che aveva praticamente due soli punti fissi: Brio su Graziani e il sempre concreto Bonini a cercare Antognoni. Una brutta Juve insomma. E proprio per questo la vittoria di Firenze ha un immenso valore in proiezione futura, quando la squadra potrà sfruttare tutto il suo potenziale. Ma intento una riflessione va fatta: la Juve di questa stagione, più dotata in fatto di classe (a parte l'assenza episodica di Boniek) ha sicuramente perso gli schemi del passato. Adesso improvvisa, e quando i solisti o sono assenti oppure sono presenti solo nominalmente, la squadra è in difficoltà e deve difendersi alla paesana.  
Stavolta è andata bene, ma questa non è una strada sicura e neppure in grado di soddisfare i tifosi. Nel finale, Trapattoni stanco delle fiacche giocate del divino Michel lo ha sostituito con Prandelli (valido nel gioco difensivo, ma colpevole di aver fallito due palle-gol in contropiede) e in luogo dello stesso Marocchino ha fatto entrare Bettega il quale, tenendo palla e facendosi trovare puntuale sulle traiettorie delle affannose manovre viola, ha dimostrato che il calcio lo si può giocare anche a ritmo di tango quando si ha cervello.  
Con due punti preziosi e tanti (soliti) problemi, la Juve ha lasciato Firenze tra gli improperi del tifosi toscani delusi. Disapprovazioni ingenerose e sciocche, perché i bianconeri pur senza brillare non hanno tolto assolutamente nulla alla Fiorentina. Colpa dei viola se attaccando ottanta minuti su novanta non hanno saputo concretare i loro sforzi, non hanno creato una vera occasione da gol. La partita non riuscendo ad offrire gioco è vissuta sulle  emozioni, frutto di battibecchi o di rimpalli casuali.  
La prima al 14', quando Zoff è andato a togliere dal «sette» un colpo di testa in mischia di Passarella. Sul corner dalla destra, la bella deviazione di testa di Graziani è stata respinta dalla traversa. Era il punto fermo ad un avvio turbinoso, ma senza logica. Cominciavano le manfrine di Massaro, lo imitava Furino e li già sapete come si è comportato Menegali, ovvero a senso unico. Una «bomba,, di Tardelli addosso a Galli era l'unica altra azione degna di nota In ovvio di ripresa ancora Tardelli (botta da 40 metri) vivacizzava il match e a stento Galli deviava in angolo. Sul corner lungo dalla sinistra Platini a destra metteva in mezzo di piatto e Brio rubando il tempo a Rossi deviava di testa la palla contro la traversa. L'azione proseguiva, Cabrini rilanciava in mezzo e ancora Brio colpiva con la fronte. La palla si impennava, avevamo tutto il tempo di segùirne la traiettoria alta, a spiovere. Anche Galli, che se la vedeva cadere alle spalle.  
Poi l'arrembaggio finale, altre cattiverie, l'espulsione di Tardelli, tre contropiede bianconeri che trovavano la Fiorentina scoperta e che i Prandelli (due volte) e Bettega sprecavano. Dall'altra parte Zoff abbassava la saracinesca già lasciata appena socchiusa, e cosi restava l'uno a zero per la Juventus. 
BRUNO PERUCCA 







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