domenica 11 giugno 2023

11 Giugno 1989: Juventus - Lazio

É l' 11 Giugno 1989 Juventus e Lazio si sfidano nell' quindicesima giornata del girone di ritorno del Campionato di Calcio di Serie A 1988-89 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

É una Juventus che cerca di costruire una squadra ancora scossa dal addio di 'Le Roi' Michel Platini e dai fallimenti di Ian Rush e dal tecnico Rino Marchesi. Guidati in panchina dalla leggenda Dino Zoff, i bianconeri raggiungono un quarto posto in campionato che dovrebbe rappresentare un buon viatico per il futuro. 

Dall'altra parte c'è una Lazio che termina la stagione a metá classifica tranquilllamente seduta nella sua mediocritá.

Buona Visione! 


 

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Stagione 1988-1989 - Campionato di Serie A - 15 ritorno
Torino - Stadio Comunale
Domenica 11 giugno 1989 ore 16.30
JUVENTUS-LAZIO 4-2
MARCATORI: Gregucci 17, Buso 21, Ruben Sosa 42, Piscedda autorete 58, De Agostini 66, Buso 79

JUVENTUS: Tacconi, Napoli N. (Rui Barros 46), De Agostini, Galia, Favero, Tricella, Marocchi, Magrin, Buso, Zavarov (Cabrini 75), Laudrup
Allenatore: Dino Zoff

LAZIO: Fiori, Monti, Piscedda (Di Biagio 83), Beruatto, Gregucci, Gutierrez, Greco (Rizzolo 68), Acerbis, Di Canio, Sclosa, Ruben Sosa
Allenatore: Giuseppe Materazzi

ARBITRO: Magni P.L.



Zoff fa squillare la sveglia e la Juventus dilaga.
Ora i bianconeri sono gli arbitri della salvezza La Lazio è caduta nel tranello, lasciandosi ingannare dai profeti di giornata. «La Juve non ha più stimoli particolari e non infierirà». Invece la Juve ha fatto fino in fondo il proprio dovere e se altri si fossero comportati come hanno fatto i bianconeri contro la squadra di Materazzi, la regolarità del campionato sarebbe stata garantita in maniera totale. Eppure la Lazio si era illusa. Il gol di Gregucci aveva allargato il cuore alla speranza, anche se la gioia è stata di brevissima durata, perché nel giro di quattro minuti, Buso ha rimesso le cose a posto. Ma per quanto decisa a interpretare nel migliore dei modi il proprio ruolo, la Juve nel primo tempo era — diciamo così — un po' troppo svagata ed infatti la Lazio ne ha subito approfittato infilando alle spalle di Tacconi un secondo, rocambolesco gol, nato da uno sciagurato bisticcio difensivo tra Napoli e Tricella. A quel punto è cominciata la rovina della Lazio. Sentendosi forse al sicuro, la squadra di Materazzi ha continuato a giocare come non dovrebbe mai fare chi ha bisogno di punti come dell'aria che respira. La Juve, brutalizzata da Zoff nell'intervallo, ne ha saputo approfittare, giocando come fa il gatto con il topo e penetrando senza problemi nelle maglie di una difesa incredibilmente scoperta ed ingenua. La mossa decisiva compiuta da Zoff, è stata quella di mettere Barros al posto di Napoli all'inizio del secondo tempo. Una scelta che ha scombussolato i piani di Materazzi e che ha permesso alla Juve di giovarsi di uomini imprevedibili come Laudrup, Zavarov, Marocchi e lo stesso portoghese, che si inserivano a turno in aiuto di Buso, unica punta di ruolo. Il pareggio è arrivato con la complicità ai Piscedda, ma poi la Juve ha preso a dilagare, trovando sul campo corsie preferenziali per dirigersi verso la porta del povero Fiori. La prodezza di De Agostini ed una sventola di Buso hanno determinato il risultato finale, ma la Juve ha avuto altre palle-gol, mettendo a nudo i mille problemi di una Lazio che non è mai riuscita a fare filtro a centrocampo, anche per le assenze di due uomini determinanti come leardi e Pin. Ed ora la squadra romana ha l'acqua alla gola. Un solo punto la divide dal tandem Torino-Pescara e rischia di mandare a monte mesi e mesi di faticosdo lavoro. Come un'operosa formichina, la Lazio era riuscita a rosicchiare un punto qua ed uno là, portandosi in una tranquilla posizione di classifica, ma gli ultimi rovesci l'hanno rigettata in piena bagarre. La Juve adesso è più che mai arbitra della salvezza. Domenica giocherà a Pescara, contro una squadra che non ottiene due punti in una sola volta da quattordici partite e che stavolta si trova di fronte ad una scelta obbligata: vincere per non sprofondare. La squadra di Zoff ieri ha dato una mano ai cugini granata e domenica ha la possibilità di dimostrarsi di nuovo molto generosa. Un Torino in B non fa piacere a nessuno, neppure a buona parte della tifoseria juventina, che ieri ha sottolineato con caldi applausi ogni gol dei granata a Como. Ma a Pescara non ci sarà Laudrup, uno dei giocatori più in forma del momento. Boniperti, infatti, gli permetterà di giocare nella nazionale danese contro il Brasile. Sospetti e pettegolezzi sono scontati. 

tratto da: Archivio La Stampa 

 

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