mercoledì 24 maggio 2023

30 Maggio 1973: Juventus - Ajax

É il 30 Maggio 1973 e Juventus ed Ajax Amsterdam si sfidano nella Finale (gara unica) della Coppa dei Campioni 1972-73 allo Stadio 'Crvena Zvezda - Marakaná' di Belgrado (Jugoslavia).

La Juve allenata in panchina da Cestmir Vycpalek si appresta a vincere il suo quindicesimo Scudetto anche se ad una giornata dal termine sembrerebbe che il Milan si possa fregiare della tanto osannata Stella del decimo tricolore. Ma una sconfitta inattesa a Verona ribalta tutto in quella che e' tutt'oggi famosa come la 'Fatal Verona'.

Per quanto riguarda il fronte europeo, i bianconeri si vedono sfilare da sotto le mani il massimo alloro continentale dalla squadra del momento. Questo Ajax é l'emblema principale del gioco totale olandese. Sará solo la prima di tante delusioni europee per la Vecchia Signora.

Buona Visione! 

 

 



Stagione 1972-73 - Coppa dei Campione - Finale
Belgrado - Stadio Crvena Zvezda - Marakaná
Mercoledì 30 Maggio 1973 ore 20.30
JUVENTUS-AJAX 0-1
Marcatore: 5' Rep

Juventus: Zoff, G. Marchetti, Longobucco, Furino, Morini, Salvadore, Altafini, Causio (73' Cuccureddu), Anastasi, F. Capello, R. Bettega (63' Haller)
Allenatore: Cestmir Vycpalek

Ajax: Stuy, Suurbier, Krol, Neeskens, Hulshoff, Blankenburg, Rep, Haan, Cruijff, G. Muhren, Keizer
Allenatore: Stefan Kovacs

Arbitro: Gugolovic (Jugoslavia)
Ammonizione: Furino (J)



Vycpalek, o chi per lui, rimescolava le carte. Decise infine di sorprendere l’Ajax con uno schieramento sin troppo offensivo: tre punte, con Altafini in campo dal primo minuto accanto a Bettega e Anastasi, più Causio. Ne fu sguarnito il centrocampo, dal quale venne escluso l’elemento più in forma, Cuccureddu, il fresco uomo-scudetto. Non si rivelò una scelta felice e fu inutile correre ai ripari a latte versato. Anche la rinuncia ad Haller, dall’impagabile esperienza internazionale, non fu una buona trovata. Una Juve presuntuosa sulla carta e spaurita in campo.

All’Ajax bastarono, appunto, quattro minuti. Poi mascherò la sua stanchezza, e il suo goliardico approccio alla gara, con il mestiere e il palleggio. La Juve non si accorse mai che l’Ajax, quell’Ajax, era una tigre di carta. Ne subì il fascino, non seppe mai aggredirla. In sostanza, perse senza giocare, alimentando una leggenda che la voleva irresistibile in patria ma inerme in campo internazionale. Dovette arrivare Trapattoni per abbattere il tabù e lanciare la Juve anche in Europa.

fatto: Ajax-Juve 1973: malgrado Belgrado 



juve

ajax

juve

cruijff

rep

juve

 



Nessun commento:

Posta un commento