giovedì 18 aprile 2024

18 Aprile 1982: Juventus - Ascoli

Poco prima che il Campionato del Mondo di Calcio Spagna 82 cominci il proprio spettacolo c'é un appassionante duello nel massimo torneo italiano.

É il 18 Aprile 1982 Juventus e Ascoli si sfidano nell' undicesima giornata del Girone di Ritorno del Campionato Italiano di Calcio di Serie A 1981-82 allo Stadio 'Comunale' di Torino.

A fine campionato la Juventus conqusiterá la sua Seconda Stella da appuntare sul petto. Dopo un lunghissimo testa a testa con la Fiorentina allenata da Giancarlo DeSisti, la spunta all'ultima giornata grazie ad una vittoria esterna a Catanzaro con un rigore del partente Liam Brady

Dall'altra parte c'é il Bologna che a sorpresa e dopo una lunga battaglia deve abbondonare la Serie A.

Buona Visione!



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Stagione 1981-1982 - Campionato di Serie A - 11 ritorno
Torino - Stadio Comunale
domenica 18 aprile 1982 ore 15:30
JUVENTUS-ASCOLI 1-1
MARCATORI: Tardelli 13, Pircher 58

JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Osti, Scirea, Marocchino, Tardelli, Galderisi (Fanna 70), Brady, Virdis
Allenatore: Giovanni Trapattoni

ASCOLI: Brini, Menichini, Boldini, Scorsa (De Ponti 46), Gasparini, Mandorlini, Torrisi, De Vecchi, Pircher, Greco (Carotti 72), Nicolini
Allenatore: Carlo Mazzone 

ARBITRO: Menegali




Il tecnico bianconero già pensa alla gara con l'Inter 
Trapattoni: «Troppi regali speriamo di non ripeterci » 

TORINO — 
«Chi regala tanti gol alla fine può anche essere beffato»: 
cosi Trapattoni anticipa le domande del fine partita presentandosi in tuta, pronto a tornare sul campo per allenare chi non ha giocato, soprattutto Paolo Rossi che non soltanto Bearzot attende a questo punto con ansia. Dilapidato il vantaggio pur minimo di un punto nei confronti della Fiorentina, l'allenatore bianconero sembra non avere nulla da imputare alla sua squadra: 
«Il primo tempo è stato a senso unico — ricorda — e con maggiore fortuna avremmo chiuso la partita. Invece c'è stato il palo di i Marocchino, le parate di Brini su Scirea e Galderisi. ; Bravo il portiere ascolano : ma anche un po' demerito nostro per aver sbagliato». 

«Il resto — prosegue Trapattoni — lo avete visto: l'Ascoli ha motivo di dire che non ha rubato nulla, ma anche i miei giocatori hanno mostrato una condizione generale buona. La partita era difficilissima, lo sapevamo; il calcio è fatto anche di pareggi ed a ogni stagione capita di trovare la squadra che ti crea problemi più delle altre ». 
Così il tecnico cerca di giustificare i tre punti complessivamente lasciati ai marchigiani tra andata e ritorno. Ma quello che stupisce è la sua affermazione sulla tenuta della Juventus: ad un buon primo tempo è seguito infatti una ripresa nella quale i bianconeri sono apparsi in netta fase calante. 
"Se a maggio c'è qualcuno che corre di più...» 
replica Trapattoni a chi glielo fa notare, rifiutandosi poi di entrare nel merito di quelli che possono essere ì problemi azzurri di Bearzot. Continua: 
«Ormai la frase storica è: il campionato inizia domenica. Niente di più vero. D'altronde io il torneo non l'ho mai ritenuto chiuso: era la critica a pensarlo e dire diversamente». 
Quindi Trapattoni spiega la sostituzione di Galderisi: 
«Il suo apporto fino a quel momento aveva pareggiato quello di Virdis, ma mi occorreva uno che sapesse chiudere di testa. E del sardo, Infatti, sono stati tre colpi di testa nel finale con i quali siamo andati nuovamente vicini al gol. A volte certe sostituzioni da fuori possono essere difficili da capire sul plano della logica, ma hanno significato in chiave tattica». 
La volata tra Juventus e Fiorentina inizierà per i bianconeri ospitando l'Inter: 
«Io mi auguro che ci capitino le stesse occasioni avute contro l'Ascoli —conclude Trapattoni —sarebbe già un ottimo presupposto: eppoi non è detto che rimetteremo nuovamente tra le braccia del portiere palloni che possono chiudere la partita...». 
Le dichiarazioni dei giocatori sono simili a quelle dell'allenatore. Gentile, che si è lussato il pollice della mano sinistra cadendo a terra, fa comunque autocritica: 
«Per cercare di chiudere la partita ci siamo sbilanciati In avanti. E' stato un grosso errore. Sul rilancio dal quale è nato il gol ascolano, infatti, io sono saltato con De Ponti che mi ha fatto leggermente 'ponte'. Cosi la palla è passata sopra la mia testa senza che la toccassi: dietro non c'era nessuno...». 
Scirea, intanto, verifica sulla bilancia come la partita di ieri gli sia costata due chili: 
«Faceva abbastanza caldo — commenta — e noi slamo stati anche sfortunati nelle conclusioni. Brini è riuscito a parare quel mio colpo di testa con un gesto d'istinto. Eppoi, invece, quel pallone nel finale che quasi ci beffava: nello scontro tra Carotti e Zoff la sfera mi ha picchiato sul petto e sono riuscito ad impedirle di finire In rete proprio all'ultimo». 
Conclude Tardelli: 
«É normale pareggiare partite nelle quali si hanno tante occasioni: guai quando non si riesce a sfruttarle. Anzi siamo stati fortunati a non perdere. Vuol dire che le ultime giornate saranno più Interessanti, a partire da domenica quando ospiteremo l'Inter». 
Contro i nerazzurri, comunque, la Juventus dovrà quasi sicuramente fare a meno di Furino, ammonito ieri per gioco scorretto, che già era diffidato per lo stesso motivo. 

Giorgio Barberis




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La Stampa 19 aprile 1982

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La Stampa 19 aprile 1982

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La Stampa 19 aprile 1982

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